dice Giorgio Maulucci pensando alla cultura a Latina e poi si imbatte
......in un poderoso “scudo”costruito da un Vulcano cittadino con un’energia,
una creatività paragonabile (si fa per dire!) a quella del mitico dio. Parliamo
di Fabio D’Achille, che con l’operazione fantastica del MAD è riuscito a
costruire un’intera stagione artistico-culturale popolando
i più diversi spazi della città (comei giri o le zone dell’omerico scudo),
dal foyer del teatro, dalla Pinacoteca, aicaffè, bar e locali sui generis
fino al pregevole Procoio di Borgo Sabotino.....
Condividiamo le parole di Giorgio Maulucci e riportiamo qui di seguito un nostro
intervento del marzo 2003.
L’inaugurazione (*)
Una inaugurazione durata una intera giornata per il MACL Il nuovissimo
Museo d’Arte Contemporanea di Latina.
Sono entrate, nell’arco della giornata, tante, tante persone. Una grande
festa collettiva tra suoni e musica, è stata una vera festa. Poi sono arrivati anche gli artisti.
È arrivato il Presidente della Repubblica. Il primo Cittadino e il Presidente
della Provincia scambiavano segni di intesa e di grande cordialità. Un'impresa
degna di Latina e di tutto il territorio Pontino. Miglior modo per ricordare il
18 Dicembre di quest’anno, data della fondazione, forse non c’era.
All’attenzione di tutti, il quartiere Nascosa, una volta Q5, ha ora il suo
gioiello, la periferia diventa sempre più città. E’ sicuramente un grande
giorno, Latina aggiunge un altro tassello di grande valore culturale per
l’intera provincia. L’intervento non ha nulla
da invidiare alle meraviglie e ai prodigi architettonici sorti nei vari
angoli del mondo in questi ultimi decenni. Oggi l’inaugurazione. La festa a
tarda sera, si è conclusa con i fuochi d'artificio. Infine, con gli ultimi
spettatori che si lasciavano alle spalle le agili e imponenti strutture,
tornavano i suoni lontani delle moto e delle auto che sfrecciano sulla Pontina.
I cancelli ora sono chiusi.
Quelle grandi strutture, gli spazi del nostro Museo, sono ripiombati nel
silenzio. Tutto cominciò con la passata amministrazione, un progetto serio di
grande respiro ha bisogno di tempi giusti. il Consiglio Comunale scelse il luogo.
Fu bandito un concorso internazionale ad inviti. Poi arrivò il 11 Luglio di tre
anni fa ed il gruppo “bonjour tristesse”, giovanissimi architetti under40, si
aggiudicarono il concorso per la costruzione del Museo d’Arte Contemporanea di
Latina, il MACL. Presero avvio i lavori, seguiti direttamente dal Sindaco, poi
lo scorso anno,l'ultima accelerazione. Mancava un ulteriore finanziamento,
poteva passare altro tempo, ma si è fatto quadrato, tutte le componenti
politiche hanno speso il loro impegno a favore di tale obiettivo e si è
compiuto il miracolo avviato in questi ultimi anni.
Nessuno, potremmo dire ha “remato contro”,
come per chi ben ricorda era la norma in anni non molto lontani.
Ognuno poteva avere un’idea e lo sport preferito era pensare e proporre il contrario.
Il risultato era che per decenni e decenni non si riuscì a concludere nulla: ogni iniziativa, ogni progetto era
sacrificato e moriva in partenza.
Per fortuna le cose col tempo cambiano e questo per Littoria-Latina è un vero
Rinascimento: dopo aver riportato a nuovo splendore il Palazzo delle Poste di
Angiolo Mazzoni, e realizzata la Biblioteca di James Sterling, ora è la volta di questo
importante edificio. Grande il nostro stupore: grandi gli ambienti espositivi,
spazi architettonici eccezionali, sale laboratorio per interventi work-in
progress. Un lungo percorso che ricuce il tutto: una promenade di sapore
mediterraneo che ben si snoda tra i giardini, profumi di limoni e ginestre ovunque.
Interessante lo spazio caffetteria e la terrazza ristorante ben integrati agli spazi per l’Arte.
Riconosciamo quasi a correre alcune opere di artisti del secolo scorso; nutrito
il gruppo dei contemporanei, intravediamo i sacchi di carbone di Kounnelis, in fondo sicuramente
un’opera di Mauro Staccioli : la sagoma è inconfondibile…e poi Mattiacci, e i nostri……...gli artisti del territorio
Pontino. Torneremo poi con calma a goderci le opere, le tante installazioni sparse un po’ ovunque lungo il percorso.
La nostra attenzione in questa giornata, è rapita dallo spazio architettonico, questa è l’occasione in cui l’architettura è cultura, cultura come conflitto di inquietudini, e di interpretazioni.
L’oggetto architettonico di qualità trasforma la cronaca in storia: davanti ai nostri occhi si concretizza l’evento, avviene il passaggio dall’utopia alla coscienza del quotidiano……Alcune riflessioni.
Ma uscendo da uno dei varchi che porta all’esterno, sullo sfondo si intravede uno specchio d’acqua.
Il canale di bonifica oramai da anni reso navigabile, porta con sé due vele verso il lago di Fogliano.
Nello skay-line di questo rosso tramonto di fine anno, la sagoma del Circeo è ben visibile; il bianco del MACL è forte, di grande effetto e a legarsi tra loro sono i materiali diversi, scelti con grande sapienza: il legno
di betulla, il piombo delle coperture, il travertino, il ferro corten, l’acciaio.
La tecnologia utilizzata è la migliore che esiste.
Il museo è stato pensato come vero e proprio tempio dell’arte, monumento per eccellenza sul
quale la città potrà rafforzare e rilanciare la sua immagine.
Spente le luci, ad inaugurazione avvenuta, il Museo, chiude gli occhi.
Il rumore del silenzio emette suoni siderali.
È un silenzio che si fa nostalgia di suoni scomparsi, forse sono brandelli dell'Inno di Mameli suonati poche ore prima, che spezzanole tante voci, i tanti suoni del popolo dei visitatori.
Tanti i visitatori, mai visti tanti, l’intera provincia ma anche l’interland dell’area metropolitana
romana. Latina è sempre più capitale, capoluogo culturale di area vasta.
Ilsenso di appartenenza è sempre più forte e l’orgoglio di riconoscersi in
momenti-evento come questo è patrimonio collettivo.
I giovani architetti hanno saputo interpretare a pieno il genius-loci e questo capolavoro d’architettura
con il suo plastico biancore mediterraneo, è un monumento all’Arte.
All’Arte dioggi, a tutte le espressioni che fanno il Contemporaneo, che altro non è se non
il nostro vivere, il nostro modo di essere e di esprimerci.
Per un giorno è stata festa, una grande festa accompagnata dalla musica e da suoni svariati.
L'augurio che bisogna fare al magnifico spazio costruito e fortemente voluto
dalle Amministrazioni che si sono succedute, è che là dentro si possano ammirare
e possano vedere la luce opered’arte dai suoni e rumori contemporanei.
Un luogo laboratorio e fucina di idee: guai se si chiudesse in se stesso, diventando
solo e soltanto un sempliceMuseo.
Le bianche forme, i forti volumi del Museo d’Arte Contemporanea di
Latina, sono di un organismo vivo, a cui il tempo e le intemperie cambieranno
il colore, muteranno aspetto alla materia. I progettisti hanno accettato la
sfida e hanno fatto in modo che le aggressioni della natura, col passare degli
anni, finiscano per dare più carisma, più vita. Un’opera essenziale ed elegante,
che solo l’arte raffinata del sottrarre assicura l’architettura.
Latina con questa opera oltre a riaffermare il ruolo leader sul territorio, si pone
all’attenzione del paese intero.
E’, questa opera d’Architettura luogo deputato ad accogliere la produzione culturale del nostro tempo.
Il museo d’Arte Contemporanea di Latina è anche un grande investimento nell’idea contemporanea
della città in cui il Museo, come affermava anni addietro Aldo Rossi, svolge il ruolo che un tempo
ricoprivano le cattedrali.
E’ luogo d’incontro privilegiato, che da semplice contenitore d’arte può essere vissuto come centro articolato di comunicazione e simbolo di rinnovamento della città.
Siamo certi che aiuterà anche ad attirare pubblico e a creare consenso,
oltre che ad essere soggetto attivo ed economicamente operante.
Negli anni passati, questo è già avvenuto, non solo in città poco attraente come Bilbao,
in Spagna, trasformata con il Guggenheim in una meta di primo piano del turismo
culturale, ma anche a Groningen, città del nord Olandese, nella quale il nuovo
museo disegnato all’inizio degli anni novanta da Alessandro Mendini porta ben
cinquecentomila turisti in più ogni anno.
Lo splendido Museo d’Arte Contemporanea di Latina, oggi inaugurato, è
come un grande strumento musicale che sicuramente darà “suono” alla sensibilità degli uomini di
oggi, di domani.
Il suono...…..Il “suono” a volte è forte…..ci scuote e ci sveglia,
interrompe…… il nostro sogno, ci riporta alla realtà, fa in modo che sentiamo i
nostri piedi saldi in terra.
Abbiamo recuperato la dimensione, l’aria, gli odori del nostro quotidiano. Torniamo a casa… tra le tante carte che portiamo dietro, l’ultimo numero di Casabella.
Il giornalaio del Q5 è sempre lì:….
il grande piazzale d’asfalto, la scacchiera disegnata dai ragazzi con un po’ di gesso, il cartello vendesi, un cane randagio che abbaia.
Le vele, scomparse oltre l’orizzonte.... Latina quattro settembre duemiladue.
MassimoPalumbo
“…cos’ è per te la speranza?
Per Aristotele, è un sogno fatto da svegli. ……
La speranza allora, non è metafisica, ma è la capacità di
progettare e di battersi per realizzare il Sogno…
” Da una conversazione tra Renzo Cassigoli e Renzo Piano"
“ La responsabilità dell’architetto” Passigli editori 2002
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(*) L’inaugurazione
di Massimo Palumbo da Littoria poi Latina CONTEMPORANEA 1945-2003
Riflessioni per una storia delle arti visive.
Marzo 2003