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sabato 9 febbraio 2013

energie urbane





2006_WORKS/LAVORI,CONCORSI














 

2006.  Latina
Comune di Latina 
Concorso Internazionale di idee per la riqualificazione
del territorio costiero del Comune di Latina


“energie urbane”

Massimo Palumbo Architetto
con
Arch. Pietro Ranucci
Arch. Antonio Magaudda

Arch. Stefano Magaudda


dalla relazione.......il principale scopo che i progettisti si sono prefissi con la presente proposta, è stato quello di avvicinare la città al mare, attraverso un complesso di interventi che hanno interessato non soltanto il Comprensorio della Marina, ma, si può dire, l’intero territorio comunale.
Si è utilizzato lo strumento e l’occasione del Concorso per proporre una riqualificazione, soprattutto ambientale, del territorio di Latina, mediante l’individuazione di alcuni ambiti da tutelare, che si sono definiti “corridoi ecologici”, che hanno prevalentemente quali assi portanti i maggiori corsi d’acqua, siano essi artificiali (ma ormai storicizzati), che naturali.
Inoltre si è tentato di operare il riordino dei vari “pezzi” del territorio comunale, dove i sistemi ambientali assumono una forza di tipo strutturale.
Ovviamente si è posta particolare attenzione a quello che è il tema del Concorso : la riqualificazione del Comprensorio costiero, in modo tale da rendere tale Comprensorio trainante per l’economia del comune di Latina, mediante interventi ad alto grado di sostenibilità, oltre che economicamente fattibili.
Gli obiettivi proposti dal bando sono stati perseguiti nell’ottica di un progetto d’insieme energeticamente sostenibile secondo una valutazione complessiva condivisa dello stato delle risorse ambientali, economiche e sociali della comunità e del suo territorio.
Su queste premesse sono stati definiti obiettivi specifici, programmi, strategie e interventi idonei a ri-orientare lo sviluppo in modi e forme ecocompatibili. .....


..... Il progetto intende promuovere e sostenere la valorizzazione delle peculiarità storiche e ambientali; rilanciare le vocazioni del territorio originarie; recuperare,conservare, e potenziare il presidio costituito dal sistema antropico locale. La Marina di Latina può diventare volano per lo sviluppo sostenibile di attività, compatibili con la vocazione d’uso del territorio, non solo turistiche e non solo stagionali, utili per l’intero territorio pontino.....





nobite




2006_WORKS/LAVORI,  











“….nobite”
Architetto Massimo Palumbo

Progetto di un prototipo di bagno pubblico
COMUNE DI LATINA
Assessorato alla qualità urbana
2006

Il piccolo edificio “….nobite”, il cubo 4.70x4.70x4.70, si configura come estrusione di un  masso granitico affiorante dal terreno, un blocco che si apre e ruota su se stesso,  come prima radice dell’oggetto. E’ un attento lavoro di sintesi tra linguaggio espressivo e valenza tecnologica. Con la sua forte carica sperimentale l’opera si pone in una condizione di sospensione formale e di voluta diversità rispetto al contesto costruito. Il progetto oltre che negli aspetti compositivi e formali rispecchia con coerenza la volontà di innovazione anche nelle componenti bioclimatiche e costruttive, come si evidenzia dallo studio dei dettagli tecnici, dagli impianti ai materiali.
L’oggetto architettonico  è prevalentemente chiuso per esaltare i valori plastici e l’effetto della massa. Nell’unità monomaterica sono presenti solo poche bucature. L’edificio ha una struttura mista in acciaio e calcestruzzo, ed è rivestito per intero da pannelli di poliuretano montati a debita distanza dal paramento murario. L’ossatura dell’edificio da adibire a bagni pubblici per la città è costituita da una struttura ad L in cemento armato: pannello di base e parete verticale oltre ad una gabbia strutturale in acciaio, appoggiata alla parete in calcestruzzo. I solai  sono realizzati con pannelli sandwich di poliuretano espanso, mentre per le pareti di tamponamento sono stati utilizzati dei grandi pannelli di poliuretano sinterizzato, di 10 cm di spessore. L’edificio è interamente rivestito da lastre in travertino stuccato e levigato della dimensione di 60x60 a formare un pannello, montato a distanza dal paramento murario, in modo da realizzare una parete ventilata. L’uso di questi materiali è pensato, da un lato, in funzione della loro notevole leggerezza nei trasporti e nei montaggi e, dall’altro, verso il controllo del bilancio energetico in generale; l’interno di questo edificio è interamente rivestito da un pannello di laminato tipo Abet per interni. L’oggetto architettonico, nonostante le diversità e l’apparenza “futuribile”, in verità presenta una forte relazione con la tradizione  e la cultura razionalista del sito cui proponiamo l’intervento.  ( MP.)