giovedì 16 novembre 2023

 







PREMIO INARCH 2023 

Il premio “Bruno Zevi” per la diffusione della cultura architettonica è stato conferito all’Editoriale Lotus, casa editrice nota soprattutto per la pubblicazione della rivista omonima diretta da Pierluigi Nicolin che sin 1974 trasformò una rassegna di architettura in un periodico tematico bilingue pubblicato in italiano e inglese. Pierluigi Nicolin con Lotus ha “progettato” la sua più importante opera architettonica perché ha consentito alla cultura italiana di entrare nel grande dibattito internazionale, non dimenticando mai che è nel dialogo con tutte le altre discipline, che è possibile alimentare nuove idee e inediti tragitti “compositivi”.

Motivazione della giuria: La casa editrice Editoriale Lotus ha trasformato nel corso degli anni una rassegna di Architettura in uno spazio di discussione aperto verso posizioni diverse. Con la rivista Lotus l'Architettura Italiana assume un ruolo preminente nel dibattito internazionale sviluppando un’ampia riflessione sui grandi temi del pensiero architettonico attraverso i contributi di un numero scelto di notevoli personalità. In questo modo, negli ultimi decenni un’intera generazione di architetti italiani ha potuto sviluppare le proprie idee in un rapporto diretto con le proposte progettuali e le riflessioni dei protagonisti del dibattito contemporaneo. Pierluigi Nicolin con Lotus ha “progettato” la sua più importante opera architettonica perché ha consentito alla cultura italiana di entrare nel grande dibattito internazionale, non dimenticando mai che è nel dialogo con tutte le altre discipline, soprattutto con le cosiddette “arti applicate” e non solo, dove è possibile alimentare nuove idee e inediti tragitti “compositivi”.

L’architettura al centro, senza mai perdere di vista la relazione tra “la parte e il tutto”, tra “il pensiero e l’azione”. Lotus è, a tutti gli effetti, un grande progetto di architettura e non solo una rivista.




 

 


IL LAVORO CULTURALE PER

LA RIGENERAZIONE TERRITORIALE

__

17 NOVEMBRE 2023

CASTEL DEL GIUDICE (IS)

Il valore del lavoro culturale, 

ci saremo e il Maack si racconta..... nella prospettiva del Costruiamo Paesaggio, dove la cultura rigenera  i territori, l’arte attira l’arte e i luoghi dell’Arte fanno da sintesi con esperienze che mettono al centro: la natura, la letteratura, la gastronomia, l’arte e la gente del posto…

______________


Considerazioni a margine....

La leva culturale produce sviluppo del capitale economico di un territorio, del capitale umano dei suoi abitanti, riqualificazione e rigenerazione dei suoi luoghi, vitalità del suo patrimonio identitario tangibile e intangibile.  

Cultura come leva strategica di sviluppo dei territori. Che la cultura sia una leva strategica per lo sviluppo dei territori è ormai dato certo: si parla di economia della cultura, di imprese creative, di classe creativa come motore di crescita delle ormai note smart cities e sono tanti i rapporti e le ricerche che lo dimostrano con dati concreti. L’accesso alla cultura è valore e il valore è ricchezza. 

La leva culturale produce sviluppo del capitale economico di un territorio, del capitale umano dei suoi abitanti, riqualificazione e rigenerazione urbana dei suoi luoghi, vitalità del suo patrimonio identitario tangibile e intangibile. 

E lo può fare in tanti modi. Pensiamo agli eventi culturali e di spettacolo ed all’impatto che sono in grado di generare. 

COSTRUIAMO PAESAGGIO









venerdì 10 novembre 2023

 


....poi Francesco Manfredi Selvaggi ti invia un paio di foto straordinarie di Francesco  Morgillo a documentare la bellezza del bianco e nero ma anche a testimoniare il tempo che passa ...!



..la scacchiera al Maack



martedì 7 novembre 2023


 Interessante intervento dell'Architetto Lucia Krasovec Lucas riguardo  il caso: Latina Capitale Italiana della Cultura_Città Candidata  2026

domenica 5 novembre 2023

 



Nonostante la guerra e sembra una sfida....una forma di resistenza umana, forse un momento di festa nonostante tutto,

a Kiev, il Festival del libro.

Si terrà dal 22 al 25 giugno nel Vecchio Arsenale.

Questo il manifesto e la dice lunga...





venerdì 3 novembre 2023

 



Capponi Editore


               ....è uno spazio più antico è lo spazio antico, è lo spazio plastico della muratura piena antica, quello che viene ripreso nelle architetture di Loos  e nei dipinti architettonici della metafisica dechirichiana. Ecco dunque che con i suoi confronti  tra Loos, De Chirico e Nietzsche questo libro ci introduce, accompagna e guida in un territorio culturale di grande interesse e di peculiari prospettive.

Stefano Gallo

Professore di Storia dell'Arte Contemporanea presso l'Università di Roma "Tor Vergata". 




ADOLF LOOS E LA NEGAZIONE DELLO STILE

Cos’hanno in comune l’architetto Adolf Loos, il filosofo Friedrich Nietzsche e il pittore Giorgio de Chirico? Ce lo spiega Domenico Cornacchione nel suo saggio intitolato “Adolf Loos e la negazione dello stile – L’influenza di Friedrich Nietzsche sull’opera di Adolf Loos e il confronto con la Metafisica di Giorgio de Chirico” edito da Capponi Editore, con prefazione di Stefano Gallo, docente di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università Tor Vergata di Roma. Dal 6 ottobre 2022 in tutte le librerie e online, anche in versione ebook.

«Forse per capire Adolf Loos» scrive Cornacchione, «potrebbe essere utile partire da Giorgio de Chirico. Il padre della Metafisica, esattamente come Loos, e all’incirca negli stessi anni, si è trovato stretto tra il mondo delle avanguardie, di cui in una certa misura faceva parte, e il classicismo, da cui voleva far discendere la sua figura, ed esattamente come Loos non scelse né l’una né l’altra strada, ma ne tracciò una nuova che non era né classica né moderna, ma entrambe le cose allo stesso tempo. De Chirico segnò una strada fatta d’invenzioni nuove ma anche di secolari tradizioni, e lo stesso fece Loos. Insieme inaugurarono, senza mai incontrarsi, e in maniera del tutto indipendente l’uno dall’altro, un approccio originale e inedito al mondo moderno che si era ormai mostrato prima con le vitalistiche e stilizzanti innovazioni estetiche della fase Art Nouveau/simbolista, poi con la forza distruttrice, riduttiva e artificializzante delle avanguardie, anzitutto del cubismo. Una terza via, quindi, un nuovo modo di intendere il tempo moderno; ma da cosa trae origine questa visione del mondo? Che cosa ha spinto il pittore e l’architetto a orientarsi nella medesima direzione?»

In questo volume Cornacchione cerca di rispondere proprio a queste domande, e identifica nella filosofia di Friedrich Nietzsche una probabile risposta.  Sappiamo con certezza» continua Cornacchione, «che de Chirico, è lui stesso a dircelo, nella teorizzazione della sua “pittura più profonda” deve molto a Friedrich Nietzsche. Sono stati i testi del filosofo tedesco, infatti, che influenzarono il giovane pittore e che lo portarono su una strada non ancora battuta prima.  Ora, che anche Adolf Loos conoscesse e leggesse Friedrich Nietzsche è una circostanza che possiamo considerare certa. Basta ricordare che all’inizio della seconda raccolta di scritti pubblicata dall’architetto troviamo una citazione di un importante aforisma di Nietzsche: “Alles Entscheidende entsteht trotzdem” (ciò che è decisivo si compie nonostante tutto). Finora, però, in pochi hanno tentato di chiarire quanto profonda possa essere stata questa conoscenza e in che misura possa aver influenzato Adolf Loos, ma proprio il debito culturale contratto con Nietzsche potrebbe essere stato fondamentale nell’individuazione della nuova strada percorsa dall’architetto, così come lo è stato per de Chirico.»

Questi i temi affrontati nel saggio “Adolf Loos e la negazione dello stile – L’influenza di Friedrich Nietzsche sull’opera di Adolf Loos e il confronto con la Metafisica di Giorgio de Chirico”, dal 6 ottobre 2022 in tutte le librerie e online.

___________________

Domenico Cornacchione, nasce in Molise nel 1984, vive a Roma.

bianco&bianco