domenica 17 marzo 2024

 



In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio italiano, IN/Arch Triveneto, in collaborazione con Ordine Architetti PPC Trieste, Biblioteca Statale Stelio Crise, Società di Minerva e AIDIA Trieste, organizza il seminario Del ritorno al paesaggio.

14 marzo 2024, ore 15:00-18:00
Trieste, Biblioteca Statale Stelio Crise, Largo Papa Giovanni XXIII 6

Paesaggio quale arte, azione dell’uomo che dispone in modo bello i prodotti della natura (Kant), l’art de embellir les paysages (De Lille), senza il quale costruzioni e palazzi sono soltanto rozze opere manuali (Bacone).
Paesaggio culturale o Paesaggio umanizzato, quale rappresentazione spaziale dell’infinita temporalità.
Oggi, il paesaggio è connotato dalla indispensabile corrispondenza tra la struttura economica, produttiva e sociale come risultato dell’aspetto estetico ambientale?
L’interpretazione estetica sociale del paesaggio dovrà rispondere all’esigenza di un ritorno alla natura capace di influenzare la facoltà del giudizio e il progresso della civiltà.

 
PROGRAMMA
ore 15:00   Saluti delle Autorità
ore 15:20   Il paesaggio è un trattato di senso umano
Lucia Krasovec-Lucas, Presidente IN/Arch Triveneto

Paesaggi e utopie urbane nella Trieste dell’800    
Rossella Fabiani, Storico dell’arte

Il Paesaggio in “Sulla terra sotto il cielo”
Valerio Di Battista, Esperto del Consiglio d’Europa per la Convenzione Europea del Paesaggio

Paesaggi d’arte, dialoghi in divenire
Massimo Palumbo, Direttore del MAACK di Casacalenda

Modera: Lucia Krasovec-Lucas

ore 17:40    Dibattito e conclusioni

Sono stati rilasciati 3 CFP per gli Architetti.

https://cultura.gov.it/evento/del-ritorno-al-paesaggio#allegati


giovedì 15 febbraio 2024

 



la scacchiera a casacalenda

09.02.2024

….e la scacchiera  è segno  del nuovo, segno dalle diverse valenze: ludico per i ragazzi del luogo, ma anche segno carico di simbologie:  era la Scacchiera vicina al “Palazzo”.….mai nessun gioco è stato e sarà oggetto di tanta attenzione da parte dell’arte in tutte le sue forme, come gli scacchi 

[…] universo manicheo retto da rigide regole dove lo scontro tra il bianco e il nero incarna la metafora dell’eterna lotta tra il bene e il male…

 ….ed ancora l’opposizione tra i principi originari e contrari, simbolo dell’eterna contesa…..

LA SCACCHIERA   (1989/1992)   

di  MASSIMO PALUMBO   

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ROMA CASA DELL'ARCHITETTURA ACQUARIO ROMANO

LA SCACCHIERA forma e simbolo…una scacchiera a Casacalenda 

09.02.2024

https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.i...

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PHOTO by Marco Gagliardi














lunedì 12 febbraio 2024

 






CANTIERE LATINA

Latina Capitale italiana della Cultura 2026 

e un un costituendo Comitato scientifico multidisciplinare di alto livello. 


COMUNICATO STAMPA COMUNE DI LATINA :

Facendo seguito alle linee guida del dossier di candidatura Latina Capitale italiana della Cultura 2026 per lo sviluppo e la valorizzazione del capoluogo pontino e del suo territorio, il sindaco Matilde Celentano sta lavorando per avviare una collaborazione con un costituendo Comitato scientifico multidisciplinare di alto livello. 

Comitato che vede già la partecipazione Mosè Ricci, professore ordinario di Urbanistica presso Sapienza Università di Roma, Lucia Krasovec Lucas esperta di architettura del Novecento, nonché presidente InArch Triveneto, e Massimo Rosolini, presidente dell’Ordine degli architetti di Latina, in una modalità che coniuga sempre il locale e il globale.

“Lo scopo – spiega il sindaco Celentano – è quello di addivenire a un laboratorio urbano permanente, che ci piacerebbe chiamare ‘Cantiere Latina’. Il carattere multidisciplinare di questa iniziativa andrebbe a coinvolgere di volta in volta, nell’elaborazione dei progetti, i diversi assessorati, iniziando da quelli alla Cultura e all’Urbanistica. Latina da sempre è un laboratorio: le città di fondazione italiane nel Novecento sono state veri e propri esperimenti in vitro del processo di modernizzazione che doveva fare i conti con un patrimonio storico di grande portata e complessità. Ecco, l’idea è quella di portare avanti questo carattere pionieristico e di sperimentazione”.


A tal proposito l’assessore all’Urbanistica Annalisa Muzio ricorda che il piano per la fondazione di Littoria, affidato all’architetto Oriolo Frezzotti nel 1932, prevedeva una città per 5.000 abitanti, per la quale lo stesso, con l’ingegnere Carlo Savoia dell’Opera Nazionale Combattenti, progettò integralmente alcuni edifici rappresentativi curandone anche gli interni. “E ancora – aggiunge Muzio – ‘Dal cucchiaio alla città’ era lo slogan creato da Ernesto Nathan Rogers nel 1952 nella Carta di Atene. Si tratta di un concetto di misura che si vuole recuperare, che va dal piccolo al grande e viceversa. E’ il medesimo concetto che troviamo nelle architetture e nell’Urbanistica di Latina, ma non solo”.

Nel dossier di candidatura a Capitale Italiana della Cultura, Latina è stata definita una città-territorio, dove la campagna s’innesta spontanea in un patto tra verde (agricolo e/o zone umide) e urbano, da evidenziare come modello, anche per alcuni obiettivi, dell’Agenda 2030.

“‘Cantiere Latina’ – prosegue l’assessore Muzio – potrebbe diventare un incubatore di questo modello e strumento propulsore di azioni coordinate e fattive: l’Urbanistica come Cultura. E’ cambiato il modo di fare urbanistica, la sostenibilità è diventata un obiettivo necessario che deve coinvolgere nella progettazione il territorio. La nostra idea è quella di realizzare un laboratorio sullo spazio fisico e l’adattamento del paesaggio, sull’idea di città per i futuri possibili, per elaborare una serie di visioni sostenibili per modificare lo spazio fisico di contesti fragili, come progetti urbani, architettonici e paesaggistici, capaci di riattivare processi di adattamento ecologico, senso di appartenenza alle comunità locali e progetti innovativi processi di sviluppo dell’economia circolare”.

Il sindaco Celentano evidenzia la volontà di allargare la partecipazione al costituendo laboratorio, magari anche con il contributo della Casa dell’Architettura di Latina, e di mettere in atto partenariati con istituzioni universitarie ed enti attraverso un percorso di rigenerazione e formazione: “Tutto ciò favorirà anche la partecipazione a bandi nazionali e internazionali, l’elaborazione di progetti con studenti universitari, di progetti di rigenerazione, l’organizzazione di master, di un festival dell’Architettura del Novecento.”

martedì 30 gennaio 2024

 



presso 

L'AQUARIUM  ROMANO

LA CASA DELL'ARCHITETTURA

in via Manfredo Fanti

 ROMA

LA SCACCHIERA, FORMA E SIMBOLO

...una scacchiera a casacalenda




INTERVENTO

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                                     .... piazzetta degli scacchi

                                        adiacente al Palazzo Comunale di Casacalenda

                                       (1989-1992)

 “La scacchiera“Lo spazio è un luogo abbandonato adiacente al Palazzo Comunale; l’occasione quella di bonificare un area centrale, creare un accesso secondario  ma altrettanto importante e significativo agli uffici comunali, ingresso utile anche ai portatori di handicap.Il progetto è parte integrante di una progettazione più vasta che l’Amministrazione Comunale di Casacalenda mise in essere intorno agli anni 1988-1990, che va sotto il nome di Arredo urbano. Il progetto della “Piazzetta degli Scacchi”, è l’occasione che si pone al progettista impegnato nella ricerca del “genius loci”  ed è anche  occasione per un omaggio a Franco Libertucci artista e scultore, nativo di Casacalenda, che negli ultimi anni di attività pensava di realizzare veri scacchi a dimensione umana da giocare e da realizzare in bronzo o alluminio. Pensava a pregiatissimi parallepipedi a base quadra. Il tutto come da progetto derivavano dalla scomposizione di un più grande cubo dove si trovavano incastrate le figure.“…….Re Regine, Alfieri Torri, Cavalli si raggruppano da prima selezionandosi cioè 4 pedine di ogni figura compongono un cubo, poi nella mischia, i lottanti  sui scontrano ricostituendo il cubo che appare ora con forme diverse. I pedoni, ulteriori sottomultipli delle figure , intervengono numerosi a combattere la battaglia…….”  Il luogo dello scontro è la “Scacchiera” e può trasformarsi nello spazio–città. E’ stato per me progettista di quel microspazio occasione per intervenire in modo discreto, minimale per inserirsi e non disturbare l’ambiente, il luogo. Ma anche occasione per rendere omaggio ad un grande artista. Con gli scacchi si sarebbe conclusa, e purtroppo non è stato, la partita mai terminata fra Libertucci e lo spazio. “La Scacchiera”  come vuoto, come spazio, dove spazio è tempo, tempo è luogo, luogo è memoria.

 

 

 

 

 

 



 

...al MAAXXI















NOTTE AL MAAXXI by KOUNNELIS



giovedì 11 gennaio 2024




da Latina Oggi Editoriale del 10 gennaio 2024 

pagina 5 

RESTA L'ISOLA PEDONALE, UNIVERSITA' IN CENTRO

LE NOVITA'

.....Il futuro del Centro Storico di Latina è affidato alla pedonalizzazione, all'università e ai nuovi spazi culturali. Lo ha ribadito ieri il sindaco Matilde Celentano  mettendo in chiaro alcuni snodi della sua idea di città che si tradurranno  in altrettanti punti fermi...







DALLA RELAZIONE DEL PROGETTO

......Ed è questo lo spazio della gente. É il luogo d’incontro di chi a Latina frequenterà l’università e che
troverà proprio nel centro storico il punto di riferimento, lo spazio di vitalità, il punto di incontro, di
scambio e di relazioni. Mai come ora, Latina ha necessità di una scossa, di un corto circuito capace
di farle girare pagina nel segno dell'evoluzione della propria storia, nel segno della
contemporaneità.
Un luogo capace anche di favorire l'accoglienza e la solidarietà. Un luogo di uso quotidiano, di
passaggio e di sosta, e la naturale vocazione di spazio aggregativo e di scambio.....

.E...sognare non è vietato.

GRAZIE.



mercoledì 10 gennaio 2024

2024 PER IL NUOVO ANNO


 2024  

PER IL NUOVO ANNO 

....propositi, pensieri, suggestioni, desideri per il nuovo anno...

Si, il desiderio per il nuovo anno, quello di realizzare un luogo dove si possa costruire un senso di comunità...di appartenenza.

.....ed è tempo per  sguardi visionari.

Tempo per nuovi segni capaci di rilanciare il messaggio della modernità rappresentato proprio all’inizio del secolo scorso, dalla fondazione delle città nuove. Secolare è la centralità della piazza in Italia; individuata da grandi visitatori stranieri come Stendhal e Thomas Mann, centralità che discende da una serie di fattori concomitanti che attengono alla geografia e alla storia, alla cultura e alla religione, al clima ed all’economia. 

E poi il grande quadrato del nostro progetto, del nostro sogno....

....è il segno forte a grande scala che comparirà su Piazza del Popolo e che farà parte della nuova immagine identificativa del luogo, andrà a rappresentare il voler essere locale globale ed appartenere alla comunità  vasta della comunicazione...

Il grande quadrato vuole assolvere a questa sfida verso il futuro costruendo un vero e proprio ambiente comunicativo attorno allo spettatore/passante, utilizzando tutti gli strumenti e i supporti possibili per cercare di rendere più completo e complesso il proprio messaggio, coinvolgendolo direttamente e talvolta inaspettatamente e inconsapevolmente nei dettami della comunicazione.

....lo spazio creato dal grande quadrato diventa il set polifunzionale ideale per eventi e manifestazioni live: musicali, teatrali e performative. I videowall e le proiezioni architettoniche allestiscono di volta in volta una messa in scena digitale mutevole e altamente spettacolare tipica dei contesti multimediali di sincretismo digitale....

Il grande quadrato fornisce così una creazione audiovisiva in tempo reale dove le immagini, i suoni e le performance dal vivo si compenetrano simultaneamente nella concretezza performativa e nell’unicità dell’evento scenico.

...il progetto, allora, sovverte la tradizionale dimensione statica e passiva dello spazio per conferire allo spazio fisico un carattere dinamico e interattivo...

Lo spettatore è coinvolto fisicamente nello spazio architettonico e diventa parte attiva del processo di costruzione identitaria del luogo....


E'....lo spazio della gente. 


É il luogo d’incontro di chi vive Latina e che troverà proprio nel centro storico il punto di riferimento, lo spazio di vitalità, il punto di incontro, di scambio e di relazioni. 

Mai come ora, Latina ha necessità di una scossa, di un corto circuito capace di farle girare pagina nel segno dell'evoluzione della propria storia, nel segno della contemporaneità. 

Un luogo capace anche di favorire l'accoglienza e la solidarietà. Un luogo di uso quotidiano, di passaggio e di sosta, e la naturale vocazione di spazio aggregativo e di scambio....

.....un sogno per Latina...  

e realizzare una piazza dove le persone possano incontrarsi  e creare comunità .