è il 3 Gennaio 2025 e ....ci giunge una email
....Siamo lieti di comunicarvi che il Maack Kalenarte Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea. è stato selezionato e inserito nella nuova Guida di Repubblica “MUSEI EN PLEIN AIR. LE VIE DELL’ARTE ALL’ARIA APERTA” ora in edicola, in libreria e in vendita on line. Il volume, attraverso storie, curiosità e interviste esclusive, racconta il fascino unico di questi spazi dove arte e natura si fondono armoniosamente.
Una proposta di viaggio imperdibile nel segno dell'arte e del turismo consapevole.
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La nuova Guida di Repubblica
“MUSEI EN PLEIN AIR. LE VIE DELL’ARTE ALL’ARIA APERTA” ci ricorda che sono "proposte di turismo lento, di un nuovo modo di viaggiare in risposta alla frenesia che caratterizza le nostre vite quotidiane". ….
....…carico di fascino è l’arrivare a Casacalenda, tra paesi arrampicati e dolci colline, lungo strade minori e poco trafficate, nel silenzio irreale di una terra di confine, in un mondo dove il tempo sembra essersi fermato: un mondo duro, fiero e ospitale; un’occasione unica e rara per scoprire un museo “che vive quotidianamente tra la gente”. È un viaggio di scoperta, tra ambiente, arte e gastronomia. Il paese intero è museo, potrà sembrare strano, ma questo è quanto dichiarò una donna di Casacalenda, alcuni anni fa, quando ebbe a imbattersi in un turista munito di Lonely Planet. Il turista in questione le chiese: “Signora, ma dove è il Museo?” Lei, allargando le braccia, rispose: “Ma qui è tutto un Museo!” Sì, l’intero paese è museo a cielo aperto, da quando il progetto Kalenarte innesta nuovi segni in una logica di sovrapposizioni e stratificazioni, utili a ricucire in continuità l’antico col contemporaneo. Era il 1990 quando il paese si aprì all’arte contemporanea con le Residenze d’artista. A Casacalenda già nel ’700 la famiglia Di Sangro invitava artisti a viverci. Oggi la storia del Maack e dei suoi interventi sono ai margini, su luoghi trascurati o anonimi che vengono riletti con la lente del rapporto Arte-Architettura. I vicoli, le scalinate, gli slarghi sono “quinte” cariche di senso e il Museo si articola in diversi percorsi…..
Una volta giunti a Casacalenda, ci si può dare appuntamento a Fonte Pompa, luogo panoramico di grande suggestione e proprio da questa piazza partono i percorsi dell’Arte, il rosso, il blu, il verde, il viola.
Inseguire i percorsi significa verificare come l’intero paese è punteggiato di opere d’arte che ad oggi sono 26 (21 nel comune di Casacalenda e 5, appartenenti al percorso viola, che attraversano Provvidenti).
Achille Bonito Oliva dopo una visita a Casacalenda, ebbe a dire: “Un pensiero forte e nello stesso tempo leggero, attraversa la casa dell’arte di Casacalenda”.
Potremmo dare inizio da qui alla passeggiata e puoi imbatterti nello Staculatore/sc_trecuelétòre, del 2014 di Nelida Mendoza _01 o nell’opera di Adrian Tranquilli Senza nome del 1996, un rosone in uno strettissimo e buio passaggio: si apre sulla vallata che al contrario risulta inondata dalla luce. _02
E poi l’intervento di Franco Libertucci, Ai caduti del 1983, il non monumento ai caduti di tutte le guerre
“la scultura, così, non è più un oggetto nello spazio, ma uno spazio essa stessa, autonoma e disponibile attraverso la sua fruizione”. Per Casacalenda il maestro progetta una “piazza scultura, una scultura abitata dagli uomini, dalle donne, dai bambini del paese. Libertucci sogna un piano d'uso collettivo". _03
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Entri in Terravecchia e superato il Selciato, del 2001 di Michele Peri, _04
una installazione in formelle in bronzo, “un segno di un vissuto che si rinnova nel tempo”. Subito dopo in uno spazio chiuso-aperto Efesto, del 1992 di Hidetoshi Nagasawa. In adiacenza c’è il primo forno del paese e due lunghissime sbarre di ferro passano per una finestra in asse alla porta di accesso al cortile e si incrociano in un elemento a forma di parallelepipedo in acciaio. L’opera si presenta in una linearità severa, di sapore orientale. _05
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Bisogna andare oltre, le opere sono tante:
Crepuscolare (Feritoie), del 1992 di Alfredo Romano, _06
La fontana del duca, del 2009 di Ilaria Loquenzi,_07
Il Museo sospeso L'arresto / L'eccitante, opera del 2010 di Paolo Borrelli _08
o Il gioco del sole del 2012 di Stefania Fabrizi _09
e La Piramide opera del 2012 di Susanne Kessler._10
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Il nostro percorso verde va avanti e un panorama mozzafiato appare ai nostri occhi, è questa la parte più alta di Casacalenda e le dolci colline vanno con leggerezza a conquistare il mare. L’Adriatico nelle giornate limpide è presente con forza e sulla destra si stagliano ben visibili le isole Tremiti. È questo il sito scelto da Carlo Lorenzetti, un non luogo, la periferia, la fine del paese per Arcobaleno, del 1999, _11 un’opera a grandi dimensioni in acciaio corten, un gioioso segnale cromatico, una presenza plastica ed efficace vettore energetico.
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Siamo fuori del paese in direzione Termoli e dopo un paio di chilometri ci si addentra in località Coste del Lago, in un bosco.
È il bosco del Poeta di Casacalenda di Costas Varotsos, del 1999, _12 struttura in ferro e scaglie di pietra, alto circa 9.00 metri: l’arte in questo caso comunica mediante un linguaggio universale, comprensibile da tutti.
Il Poeta di Casacalenda è mistico, silenzioso, solo. Varotsos durante una passeggiata notturna scopre le pulsazioni di quella natura e la carica di quel luogo. È questa un’opera collettiva, che Varotsos realizzò con tutta Casacalenda.
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Si torna in paese e ci attendono altre opere:
Germinazione, 1996 di Claudio Palmieri, _13
Poker di stelle, 2014 di Baldo Diodato, _14
Meridiana/ possibile generatore di energia, 1992 di Fabrizio Fabbri, _15
Aurora, 1998 di Antonio Fiacco, _16
Cromoscala, 1990 di Tonino D’Erme. _17
L'albero della cuccagna, 2015 di Baldo Diodato. _18
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Uscendo dal paese e in direzione Campobasso troviamo un altra opera
Meridiana 99, 1999 di Carlo Lorenzetti _19
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e subito dopo arriviamo presso il Convento di Sant’Onofrio, immerso in una natura rigogliosa. Nel piazzale antistante ci imbattiamo ne
Il guardiano del bosco, del 1994 di Andrea Colaianni: _20
ferro, rame, bronzo che ricordano le spighe di grano di cui sono ricoperte le colline per ribadire l’esigenza di custodire il rapporto tra uomo e natura.
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La nostra passeggiata raggiunge Provvidenti, il borgo appendice storica di Casacalenda. Il paesaggio che si attraversa è di grandissimo pregio ambientale. A Provvidenti sono stati collocati gli ultimi interventi (2021) :
spazio -forma, 2000-2005 di tito Amodei, TITO_21
creativi frammenti, 2007di Cosetta Mastragostino, _22
bianco E ottone, 2004 di Enrico Pulsoni, _23
in un esausto perdersi della visione, 1998-1999 di Enrico Galliani, _24
pausa, 1977, di Mauro Angelone, _25
deflusso, 2014 di Alberto Timossi._26
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Rientriamo a Casacalenda ed è il momento di una sosta presso La Scacchiera, del 1992 un intervento minimalista, quello di Massimo Palumbo..... un piano inclinato fatto di pietra locale e ferro, elegantemente si lascia notare, perchè non asseconda il pendio del terreno.... (Lorenzo Canova)
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A concludere il nostro tour è la visita alla
Galleria Civica d’Arte Contemporanea Franco Libertucci,
con una collezione composta da 114 opere tra dipinti, sculture, installazioni.
LA GALLERIA
Quella che abbiamo tentato di raccontare è una due giorni da godere possibilmente con ritmo lento: innesti d’arte, paesaggio, ambiente sono un tutt’uno con la storia dei luoghi e la gastronomia che non va dimenticata. Casacalenda e il Maack vi aspettano.
massimo palumbo
_______________________________Gennaio 2025