una....pagina bianca di MASSIMO PALUMBO una pagina bianca di MASSIMO PALUMBO ....dover scrivere,disegnare, appuntare un qualcosa.... dare inizio ad una idea,ad un progetto.. e per un motivo o per un altro,essere completamente a corto di idee. Una relazione, un testo scritto, un articolo di giornale e ci troviamo davanti al foglio bianco senza sapere come iniziare...qualcuno ha già detto la sindrome del foglio bianco...
Visualizzazione post con etichetta _latina _architettura. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta _latina _architettura. Mostra tutti i post
mercoledì 26 settembre 2012
salvatore parziale per piazza del popolo a latina
vittorio d'erme per piazza del popolo a latina
........proposte, progetti per Piazza del Popolo a Latina
La "stoà" di Vittorio D'Erme
Progetto per Piazza del Popolo a Latina 1985 –
Arch. Vittorio D’Erme
Nel 1985 l’architetto Vittorio D’Erme formula, progettista del Piano regolatore di Latina insieme ad altri professionisti, elabora una proposta spontanea per la pedonalizzazione di Piazza del Popolo.
Si propone uno tralcio dalla relazione di progetto:
“…Si potrebbe magari riammettere il traffico in piazza, escludendo i due brevi tratti (senza negozi); di Via Emanuele Filiberto e di Via Duca del mare, che sarebbero raccordati sulla esistente strada opportunamente sistemata, compresa tra le poste e l’edificio rosso con i fornici. Tutto il traffico più mimportante, da e per il Corso della Repubblica, Via Diaz e Corso Matteotti potrebbe benissimo essere risolto in una rotatoria attorno alla pedana dei piccioni. Rimane così destinata ai pedoni quella parte di Piazza compresa tra i due edifici comunali ( il Municipio e l’ex Albergo Italia, ora sede di assessorati e biblioteca) ed il palazzo rosso verso le poste………………………
……….per definire meglio lo spazio riservato ai pedoni rispetto al rond – point delle macchine, si potrebbe impiantare lungo il marciapiede che va dal bar Poeta al palazzo comunale un doppio filare di alberi a foglia persistente e portamento espanso ( lecci p.e.) formando un viale lungo 95 m.
È questa la soluzione minima che tuttavia darebbe luogo ad una piazza sempre nuova e varia e viva perché vi convivono senza danneggiarsi il traffico e i cittadini……………………………………………
………perché non definire più esattamente le due funzioni della Piazza congiungendo i portici dei due palazzi comunali, anziché con alberi, con un porticato? Si otterrebbe quella che i Greci chiamavano stoà, una passeggiata protetta dai raggi cocenti del sole e dalle intemperie…..”
per il concorso di piazza del popolo a latina
LATINA
....a proposito del concorso per Piazza del Popolo alcune foto storiche
L’area oggetto del concorso d’idee, Piazza del Popolo, è la piazza centrale, il fulcro del sistema urbano radiocentrico della città di Latina, il luogo in cui si svolse la cerimonia per la prima pietra il 30/06/1932. La presente relazione descrive i tratti salienti della breve storia della Piazza in oggetto, nata contestualmente alla Città di Fondazione. Il primo piano urbanistico del 1932, elaborato dall’ing. Savoia e definito dalle architetture disegnate dall’arch. Frezzotti, definisce in tutta la sua chiarezza e linearità lo spazio e l’immagine delle tre piazze di fondazione: Piazza del Popolo (ex Piazza del Littorio), Piazza San Marco e Piazza del Quadrato.
Le piazze definite per collocazione urbana e per linguaggio architettonico diventano elementi fissi del nuovo Piano. Esiste una forte relazione tra il disegno delle piazze e quello del Piano, in particolare l’arch. Frezzotti vuole conferire alla piazza centrale, Piazza del Popolo, una forte immagine urbana in grado di sostenere l’intero sistema.
Le piazze sono concepite da Frezzotti come manifestazione dello stretto rapporto tra Architettura e spazi urbani: “le emergenze architettoniche sono funzionali al disegno della città, spesso legate all’impianto urbanistico attraverso portici e passaggi pedonali.Oltre che essere il baricentro fisico del nuovo piano, Piazza del popolo assume anche sin dal primo piano urbanistico il ruolo di centro politico-amministrativo, affidando invece il ruolo di centro religioso educativo a Piazza San Marco e quello commerciale a piazza del Quadrato.Tuttavia i primi edifici realizzati nel 1932, destinati al “Borgo Rurale”, esprimono un linguaggio dal sapore rurale (copertura a tetto, edifici limitati a due tre piani,ritmo uniforme delle bucature, etc…) richiesto dal regime, lontano dal tono più celebrativo che la città assumerà più tardi, nel 1934 in relazione al nuovo ruolo di Littoria.
Nel 1934 Littoria diventa capoluogo di provincia, pertanto si affida all’architetto Oriolo Frezzotti il compito di elaborare un piano di ampliamento per dilatare la maglia urbana e inserire i nuovi edifici e le attività necessarie per un comune capoluogo di provincia. Vengono creati dei nuovi assi stradali e aggiunte nuove piazze e aumentata l’estensione dell’area urbana, racchiusa da un’anello stradale perimetrale (circonvallazione).
Gli edifici progettati per definire le piazze e le quinte della città assumono un carattere nettamente diverso da quelli progettati nel 1932, in quanto risultano essere più imponenti , massicci e caratterizzati da un pronunciato monumentalismo, ( Banca d’Italia , Prefettura, Tribunale , Intendenza di Finanza).Tra i progetti elaborati per Piazza del Popolo, un primo studio Frezzotti prevede uno spazio ellittico che circoscrive una vasca d’acqua con al centro la torre Littoria, venne bocciato a favore di una piazza con un ampio spazio libero al centro, più funzionale alle cerimonie del regime.
Nel progetto definitivo della piazza centrale l’architetto individua un ampio spazio rettangolare circoscritto da edifici porticati, prevede la collocazione di un giardino e successivamente,solo nel 1939 la Piazza assume l’aspetto definitivo: su progetto dell’architetto viene realizzata la fontana centrale che ospita al centro la maestosa sfera in travertino, a sottolineare ulteriormente il fulcro dell’impianto urbano radiocentrico, e quindi il centro ideale di tutto l’Agro Pontino.
Disegnata secondo l’archetipo del Quadrato, dalla piazza rettangolare, si irradiano sei assi viari: è attraversata da Nord a Sud da un largo viale, mentre dai 4 angoli partono gli assi di collegamento principali tra il centro ed il resto del territorio comunale.
Attraverso ampi percorsi pedonali la piazza è collegata da un lato all’asse viario verso il Tribunale, dall’altro all’asse, Viale Italia, che conduce a Piazza del Quadrato.
settembre 2012
venerdì 14 settembre 2012
per il concorso di piazza del popolo a latina
LATINA PIAZZA DEL POPOLO
2012
‘l’isola’
FINALIZZATO AL PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE
DELLA PIAZZA DEL POPOLO A LATINA
Caratteri generali dell'area di concorso
La Piazza del Popolo di Latina è il centro dell’impianto della città radiale sorta nel 1932 sul
luogo storico, detto ‘Cancello del Quadrato’, incrocio di strade pre-bonifica che conducevano
dai Monti Lepini al mare.
E’ una piazza difficile da vivere, una piazza progettualmente irrisolta. L’architetto Oriolo
Frezzotti, progettista di Littoria (nome fondativo della città), ne dovette elaborare varie
soluzioni prima della stesura definitiva, senza però raggiungere risultati convincenti.
Abitare una città del novecento significa rapportarsi con gli spazi in modo diverso rispetto alla
lunga tradizione architettonica italiana. Tradizione caratterizzata in gran parte da centri di
impostazione urbanistica medievale con strade e piazze di dimensioni limitate, e pietre locali
dal sapore caldo.
La città nuova nasce con strade larghe, pensate e previste per l’uso delle auto, e piazze
ampie, adatte principalmente alle adunate politiche dell’epoca in cui sono state costruite. Il
colore bianco del travertino domina e riflette la luce del sole.
La Piazza del Popolo è situata al centro dell’asse urbano Tribunale-Piazza del Quadrato. Un
asse complesso, la parte più progettata del sistema urbanistico radiale, su cui si succedono
gli edifici più significativi della città con viali alberati, quinte, prospettive e inquadrature
suggestive.
L’ampiezza della piazza non permette zone ombreggiate per il riparo dal sole estivo, battente
fino a tardi; i portici che la perimetrano, sono elementi architettonici chiaroscurali e non
luoghi di fruizione per l’incontro o la sosta. Così nel corso degli anni, la piazza ha svolto
semplicemente il ruolo di rotatoria e parcheggio per le auto. Il giardinetto all’italiana con
aiuole e pavimentazione con ciottoli di fiume e listelli di cotto, a fasi alterne, è ridotto
all’abbandono. L’ampio spazio pavimentato e deserto è luogo per manifestazioni di varia
natura, avulse dal contesto architettonico. Ma è anche vero che negli ultimi anni si sono
susseguiti eventi di carattere spontaneo che, pur senza un organico inserimento, sono
espressione di una volontà di incontro e scambio per la collettività.
Da molti anni si sperimentano fallimentari isole pedonali semplicemente interrompendo il
flusso del traffico con barriere amovibili, alimentando vivaci dibattiti tra i cittadini e categorie
commerciali.
Pedonalizzare una parte di tessuto urbano significa elaborare un progetto architettonico.
Pertanto il concorso si prefigge lo scopo di connotare la piazza principale della città, quale
spazio maggiormente rappresentativo di essa, attraverso lo strumento del progetto
architettonico nel rapporto con le architetture esistenti, con la forma della città. Un nuovo
approccio al traffico urbano attraverso l’introduzione di una mobilità integrata, tra veicoli
privati, pubblici, piste ciclabili, zone a traffico limitato e zone pedonali.
Un atto rifondativo che porti la vitalità di un nuovo uso quotidiano, di passaggio e sosta,
potenziandone la naturale vocazione di spazio aggregativo e di scambio. Un luogo di nuova
identità e riconoscibilità anche della città contemporanea.
Iscriviti a:
Post (Atom)