OMAGGIO AD ACHILLE
per Achille Pace
....vogliamo pensare caro Achille che stai riaprendo il portone della Galleria. A Termoli la Galleria è la Galleria Civica di piazza Sant’Antonio, emblema del Premio Termoli che….purtroppo per ora ha perso la sua identità di luogo d’arte. Noi naturalmente e non potrebbe essere diversamente, facciamo voti perché ci si ravveda quanto prima . La sede della Galleria Civica di Termoli deve essere quella a Piazza Sant’Antonio. Vorremmo che l’edificio venga messo a norma e ristrutturato ampliandolo nel modo più corretto possibile e rispettoso della storia dell’edificio stesso. Questo per quanto ne sappiamo è cosa possibile. E ‘ solo problema di progettazione e di rivisitazione in modo corretto dei luoghi. Volere è potere. Rispettare i tuoi desiderata è doveroso oltre ad essere un modo per l’Amministrazione Comunale di Termoli di condividere il tuo pensiero, il progetto che è stata la tua vita e che ha permesso a Termoli di scrivere pagini importanti della storia dell’Arte Italiana e del Contemporaneo. ....
mp.
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CONSIDERAZIONI DI ACHILLE PACE PER UNA DISCIPINA CREATIVA
La condizione di disorientamento e di spiazzamento cui ha condotto la Cultura informale e il pensiero esistenziale è sembrata inevitabile e giustificabile come comportamento artistico , culturale e sociale , particolarmente sentita in alcune aree geografiche. Ricostruire , dopo , era necessario , ma su quali basi ? L’approccio ad un linguaggio più aderente al vivere doveva passare per la condizione dell’esistere . . Dunque , l’informale ha in qualche modo rappresentato il purgatorio che nell’ultima fase si sublimò rischiando però di scadere in sistema . E poi nel purgatorio non si può vivere a lungo e sistema tecnico non vuol dire metodo tecnico e cioè scienza costruttiva dell’immagine per segni di crescita e controllo dell’organismo reale .“Rivelazione” non è “intuizione” , come la “fantasia” non è” immaginazione”. L’immaginazione non può che confrontarsi con una tecnica reale , altrimenti fallisce. La fantasia può farne a meno : l’immagine è istantanea e risolutiva ; la fantasia ,no. Ha tempi lunghi e non ha necessità di una tecnica reale e problematica . Klee coniugava la tecnica dell’immagine alla scienza matematica , alle leggi fisiche , alla geometria ecc. “Natura-uomo-cosmo “ filtravano all’interno della conoscenza e della genesi formativa del segno. Dunque ,metodo tecnico come solida padronanza della via che conduce alla intuizione creativa dell’immagine , fine ultimo dell’arte . Se Freud , Young , Marx sono importanti per analizzare l’interno e l’esterno dell’uomo individuale ,collettivo e sociale , smarriremmo la via che conduce alla scienza del linguaggio se non pensassimo allo specifico , cioè a quegli strumenti tecnici , i soli che giustificano il significato , il valore e l’importanza di un’immaginazione artistica . Poiché il linguaggio è sempre problema reale del tempo , esso non può esimersi dalla scienza tecnica , intesa come coscienza e critica del tempo ,se vuole essere reale e non logica pura , cioè “ scolastica “e fuori del tempo . L’esistere e il vivere sono possibili ma” l’informale” non andava coniugato all’ “espressionismo “, già superato dallo stesso informale , perché inutile anche a qualsiasi altra epoca storica . Sarebbe come negare l’essenza stessa ,la motivazione storica , sociale e tecnica dell’informale . Un ulteriore passo verso il vivere poteva essere piuttosto in direzione di quei processi formativi che in Klee e Kandinski hanno inizio nel “punto geometrico” e nelle ulteriori forze e sviluppi che lo conducono a farsi immagine del nostro vivere , a crescere in modo naturale e spontaneo. “Segno formante” come liberazione dai nostri forti dissidi inconsci e consci , individuali e collettivi e fiducia nella scienza tutta e nella scienza dell’immagine in particolare . Non” scolastica” ma “didattica “ ;analisi e svelamento dei principi formanti che sono all’interno dell’uomo e della natura ed in cui i contenuti sono veri perché legati all’organismo , alla struttura vitale del tutto che nell’artista importante sono tutt’uno con i “ mezzi “ “strumenti” che ne rappresentano l’unica vera espressione L’informale non è scienza esatta ma forma in formazione , quindi ,in divenire , costruttiva del tempo L’immagine è costruttiva e l’energia che la sostiene è di natura esistenziale ; non è geometrica , non è matematica . Essa appartiene più al “progettuale “ inteso come libertà di pensiero , al “ progetto in divenire , in formazione “. E’ il “tempo “ che costruisce la “ forma “. Una “forma” senza “ tempo” è inerte , non è espressiva L’arte è “ fenomenologia “, non è “progetto” : questo gli architetti lo sanno bene . Il progetto è “ statico” , l’arte è “divenire” Al progetto “pensato “si contrappone il “divenire” dell’azione esistenziale –Il nostro tempo ha opportunamente assistito ad un incontro di grande interesse e significato nello sviluppo artistico dei nostri giorni . L’Architettura ha fatto passi da gigante nel volersi incontrare con la sua “sorella arte “ I criteri fondamentali che caratterizzano l’arte ,la leggerezza , il movimento , la ricchezza di soluzioni formali hanno , in illuminati “ artisti-architetti “ soppiantato la vecchia geometria statica e pesante di un tempo ed hanno assunto quasi miracolosamente i presupposti segnici di un’arte funzionale , vera . E’ evidente che “l’artista –architetto” non poteva accettare di continuare ad intervenire sulle sue opere pittoriche ed architettoniche utilizzando opposti criteri di realizzazione .
Ecco ,allora , come ,la leggerezza e l’eleganza delle opere su tela dell’artista-architetto riescono a trasferirsi sui suoi disegni architettonici , mantenendo , anche a costruzione finita dell’opera, gli stessi artistici criteri di attuazione . Ecco , ad esempio ,come avviene che le enormi sculture di Massimo Palumbo danno l’idea di mobilità , di potersi anche spostare con un dito. Inaspettatamente , costruzioni enormi di cemento e acciaio diventano leggere presenze che nello spazio aereo che le avvolge e le sostiene , sembrano pronte a librarsi , a volare . E’ evidente che qui è entrato in gioco l’elemento creativo , è entrata in gioco l’immaginazione , elementi senza i quali nessun miracoloso ,imprevedibile evento d’arte sarebbe reso possibile ,
Achille Pace
Settembre , 2016