sabato 18 gennaio 2014

oggi verdura, ieri...ARCIPELAGHI D'ARCHITETTURA




....era il 1997 a Latina nei
CAPANNONI dell'EX CONSORZIO AGRARIO  a proposito di...ARCIPELAGHI DI ARCHITETTURA
oggi: verdura&verdura ....dal grano passando per l'architettura: non male come percorso!
domani???!!!






Lo spazio "nerviano" nobilitato dalla fatica fisica ed intellettuale dei NO_BUDGET degli anni novanta del secolo scorso.....
il tutto per il piacere di un evento durato  un mese forse meno ed...erano questi i nostri ospiti :
Franco Purini, Francesco Moschini, Giorgio Muratori, Nicola Carrino, Laura Thermes.
Si riconosce Paolo Costanzo, Remigio Coco, Massimo Palumbo.



 

giovedì 16 gennaio 2014

verdura, architettura...

                                                    

    ph. angelo tozzi
 
  latina gennaio 2014
....cultura, verdura, architettura.....Latina 1997  Arcipelaghi d'Architettura, verdura, e poi verdura! quante energie buttate al vento...povera città , poveri noi ....e poi verdura
 



......chi ricorda Arcipelaghi d'Architettura??




 
Solo 17 anni fa
 

...............Il nostro buonasera a quanti presenti seguono oramai per la terza serata consecutiva questa rassegna d'architettura , tra le cose a cui si è fatto cenno l'altra sera vi era l'aver posto attenzione agli spazi aperti, alle periferie delle nostre città, agli spazi aperti. Abbiamo anche detto di aver indagato e posto con frequenza il problema del rapporto fra Arte e Architettura proprio in relazione degli spazi aperti, e questo per verificare la possibilità di interventi concreti e urgenti contro la perdita di identità e la memoria collettiva.
Siamo convinti che l'arte, e gli artisti sicuramente hanno conservato nella società una forma di maggiore sensibilità ed attenzione al "genius loci", il bellissimo polittico di Riccardo Pieroni esposto in questa sala, cui abbiamo posto la nostra attenzione proprio ieri sera ,ci dimostra quanto può un occhio attento e il saper scrutare la realtà che ci circonda con sguardo attento e critico. E' proprio questo il motivo per cui ci è sembrato opportuno riproporre gli artisti, e i fotografi all'attenzione degli architetti.
La rivista dell'ordine La Casa di Pietra ha pertanto coinvolto alla discussione e al confronto artisti e storici dell'arte con l'obiettivo di scambiare esperienze, di
creare sinergie possibili. T eodosio Magnoni, Teresa Zambrotta, Mauro Staccioli, Paolo Balmas, Carlo Lorenzetti, Achille Pace, Baldo Diodato, sono stati disponibili arricchendoci delle loro conoscenze. "Arcipelaghi d'Architettura", una tre giorni dedicati all'Architettura, e per la prima volta a Latina è organizzata una rassegna incentrata sul lavoro degli Architetti della provincia di Latina. Una rassegna dedicata agli Architetti di questo territorio che nell' Architettura, trovano il modo di esprimersi, di raccontare il loro essere, il loro relazionarsi al luogo che si vive. Per questo "Arcipelaghi d'Architettura tra Roma e Napoli", territorio ricco di storia, di esperienze, linguaggi, e ricerche, quasi a formare per l'appunto l' Arcipelago entro il quale navigare.

Nei Capannoni dell'ex Consorzio Agrario, abbiamo assegnato alla vela di Kounnelis, contrapposta a quella di Massimo Palumbo il compito di guidarci, nel mare vasto delle nostre esperienze, dei nostri progetti, delle ricerche, delle Architetture: 140 Architetti, 60 studenti di Architettura di diverse facoltà Italiane, la presenza di Enti e istituzioni, oltre a 27 su 33 municipalità della Provincia Pontina. Volevamo dare visibilità all' Architettura e al lavoro degli Architetti. Riaffermare il valore etico dell' Architettura e pensare in un ottica di crescita della categoria e del nostro territorio.
"Arcipelaghi d'Architettura" voluta con determinazione dal Consiglio dell'Ordine degli Architetti di Latina e provincia e dalla Redazione della Casa di Pietra, è stata realizzata con l'obiettivo di avere per tre giorni, quasi un sogno, un operazione virtuale, una casa per l'Architettura, un luogo che testimoni la volontà di ricerca degli architetti, l'attenzione ai problemi dell' Architettura, che sono sintomo di vitalità e di dignità, che il mestiere di Architetto e la nozione di Architettura portano da sempre con se. Arte e Architettura rapporto interrotto e che crediamo importante rimettere in moto, recuperando il valore del diverso modo di approccio al progetto. Questa sera abbiamo tra noi Nicola Carrino scultore, artista. Carrino tra gli artisti italiani si pone in posizione molto vicino alla figura di architetto. Leggevo in un catalogo di presentazione del maestro Carrino, che in lui c'è " intentio" architettonica. I suoi costruttivi famosissimi non fanno arredamento, non sono suppellettili non arrivano alla fine di un lavoro a coprire carenze altrui, ma costruiscono loro stessi lo Spazio.
Accade molto spesso che nelle operazioni su spazi urbani ,le sculture suppliscono all'architettura quando manca. In modo provocatorio ricordo d'aver chiesto nell'intervista a Staccioli ,se l'arte poteva supplire le carenze architettoniche di molte periferie urbane anonime e senza carattere. Staccioli rifiutava giustamente tale responsabilità all'arte riaffermando invece che per migliorare l'architettura era importante il riuscire tutti insieme a creare un humus adatto e capace di accogliere spinte innovative. Sia l'arte che l'architettura potevano contribuire a questa crescita e alla ricerca del segno nuovo.
Carrino da circa trenta si confronta da solo ma anche con architetti nella progettazione degli spazi urbani, lavorando in un ottica di sovrapposizioni e ricercandone significati dove il luogo è luogo di apertura, di partecipazione sociale, in un progetto teso a riqualificare la città, i luoghi pubblici, l'ambiente.
Al maestro Carrino la parola. Grazie.
14.06.97


 
"La vela nera”   Omaggio a Jannis
 1997
plastica, sabbia di mare
Installazione   500x500
Massimo Palumbo
Arcipelaghi di Architettura Capannoni Consorzio Agrario
LATINA
 

lunedì 13 gennaio 2014

ninfa/latina

    PH. Antonio Vanto 


NINFA
 
il giardino più bello del mondo???
 
    PH.  Carlo Tancredi 
 
 
 


la riqualificazione dell’ex garage ruspi a latina













A proposito della riqualificazione dell’ex garage Ruspi a Latina: la relazione del progetto vincitore del Prof. Cupelloni:

Il progetto vincitore del Concorso per la riqualificazione dell’ex garage Ruspi si caratterizza per il rigore del restauro filologico unito al design contemporaneo dei sistemi di completamento e degli spazi esterni, per l’innovazione tecnologica dei sistemi impiantistici, per l’attenzione alla sostenibilità ambientale e all’ecoefficienza.
La soluzione progettuale si traduce in una architettura limpida, che organizza il nuovo sistema museale al di là dei singoli edifici, coinvolgendo in un generale processo di riqualificazione gli spazi aperti circostanti.

Il progetto di restauro dei caratteri architettonici originari si è basato su una approfondita ricerca storica e d’archivio che ha colto sia la complessa vicenda costruttiva dell’area che i principali caratteri degli edifici, anche grazie a documenti inediti degli anni Trenta e Quaranta.
Il progetto ripropone le colorazioni d’epoca, le partiture dei grandi serramenti, il pavimento in getto opportunamente trattato per la grande sala e le marmette di graniglia nei locali minori, fino allo smusso delle travi ed al mosaico dei rivestimenti. Restaurate le facciate esterne, eliminati gli elementi aggiunti, restituito lo spazio interno al suo nitore riaprendo aperture tamponate, il progetto introduce nuovi elementi di design contemporaneo, quali: plafoni luce/aria, pannelli espositivi mobili, arredi fissi e pannellature in legno chiarissimo, sedili per il riposo e l’incontro.

In termini funzionali, il progetto organizza il foyer, gli spazi espositivi e il bookshop al piano terreno dell’ex garage. Il laboratorio multimediale e l’ufficio per il personale del Museo al piano primo, connessi dalla scala esistente e da un nuovo ascensore. L’ingresso originario viene sottolineato dall’ampliamento del marciapiede antistante e da un lighting wall informativo. Per favorire l’accesso dal piazzale e per ragioni di sicurezza, si introducono due nuovi ingressi ampliando i finestroni centrali.
Il bookshop e la caffetteria vengono disposti - anche per ragioni gestionali - in modo che siano connessi agli spazi espositivi ma accessibili da tutti i cittadini e non soltanto dai visitatori del Museo. Al bookshop si accede anche da via Emanuele Filiberto, mentre la caffetteria trova spazi adeguati al piano terreno della “Casa dei cursori” con una piacevole area all’aperto sotto la corona degli alberi.
Queste soluzioni consentono la destinazione dell’intera grande sala dell’ex garage (circa 800 mq) a spazio espositivo, senza alcuna alterazione della configurazione originaria. Al suo interno una serie di pannelli mobili su ruote - che sembrano richiamare la vecchia autofficina - consentiranno il massimo della flessibilità per mostre, incontri, conferenze, e piccoli concerti grazie ai requisiti di partizione dello spazio e di correzione acustica.

Il progetto ha curato con particolare attenzione il controllo acustico dell’area e del futuro Museo, delineando soluzioni tecnologiche specifiche, che prevedono una riduzione di 23 dB consentendo allo spazio pubblico di rientrare nei valori di norma circa la qualità ambientale acustica.
Per quanto concerne gli aspetti impiantistici, nell’ottica della sostenibilità, il progetto adotta un sistema di condizionamento evoluto supportato da un impianto fotovoltaico che produrrà 26 MWh/anno.

Inoltre, come richiesto dal bando di gara, il progetto propone la riqualificazione del piazzale come piazza del MUSEO e nodo di scambio auto/metro, a supporto della pedonalizzazione dell’ambito di piazza del Popolo.
Si propone di raddoppiare la capacità dell’attuale parcheggio a raso (circa 110 posti) grazie ad un nuovo parcheggio sotterraneo (circa 210 posti su due livelli) che consente di liberare lo spazio a quota zero destinandolo a manifestazioni temporanee culturali e commerciali e, in parte significativa, a verde pubblico.

Il disegno a terra del nuovo piazzale S. Benedetto “racconta” la singolare stratificazione storica dell’area. Una storia disegnata con i materiali ed i loro diversi trattamenti, con il verde e la luce, a partire dalle origini del sito come avamposto antimalarico di Quadrato preesistente la fondazione di Littoria alle varie fasi di costruzione dell’ospedale, dal progetto Stirling per la Biblioteca Comunale alla demolizione dell’ex ospedale.
 

LATINA, 12 NOVEMBRE 2009 -





la fiamma del carabiniere latina




2004_WORKS/LAVORI



2004. Latina
Comune di Latina

Massimo Palumbo Architetto 

Progettazione e Direzione lavori del
Monumento ai Carabinieri  caduti a Nassyria
“la fiamma del Carabiniere”
in Piazza della Libertà  a Latina





 
 
......Lo spazio urbano, tradizionalmente disegnato, ripartito, circoscritto e avvolto dal “costruito”, a Latina diventa unico ed infinitamente dilatato al punto che il costruito quasi vi si dissolve. A dispetto della dimensione e della monumentalità delle architetture che la costituiscono, il vuoto rappresenta il carattere distintivo della città; lo spazio aperto ed il paesaggio predominano, il resto diventa dettaglio, cornice. Ciò si avverte nella città, come nel territorio; da qualsiasi parte si posi lo sguardo aggirandosi per ciascuna delle città nuove si trova sempre un varco dal quale si scorge l’uno o l’altro degli elementi caratteristici di questo territorio: la pianura sezionata dai canali, le colline, il mare.......( MP)
 
 


palazzzo comunale casacalenda


 
 
 
1982_WORKS/LAVORI


1982—Casacalenda  (Campobasso )

Comune di Casacalenda
Progettazione Ristrutturazione 

“ PALAZZO COMUNALE “










 
 
 







 









 









 



piastra verde edificio polifunzionale a latina




2012_WORKS/LAVORI


2012.  Latina
"PIASTRA VERDE" Edificio polifunzionale  a Latina
Progetto. Proposta.
Un area strategica che a breve, in ambito temporale, avrà bisogno di una nuova rilettura, per poter creare nuove prospettive per un uso diverso, è l'area-parcheggio di via Verdi con annesso Mercato
Si necessita di una rivisitazione in tempi brevi e a media scadenza temporale.
Tenuto conto della collocazione urbanistica, altamente strategica, (Ospedale Civile, Parco San Marco, Viabilità Interquartiere, Teatro Comunale, prossimità del Centro Storico) è stata prevista una destinazione polifunzionale che, nel “ricollocare“ il mercato esistente,  contempla la realizzazione di un edificio con caratteristiche tali da soddisfare diverse esigenze (parcheggi a diverse quote e d’ interscambio, ampliamento area commerciale, servizi di relax e di ristoro, parco-area verde  uffici pubblici e privati ). 

 
 

il dardo viola




XXV BIENNALE DI SCULTURA DI GUBBIO
04.10.2008
PARCO RANGHIASCI
Curatore
Giorgio Bonomi
Collaborazione di  Cristina Marinelli


MASSIMO PALUMBO
Il dardo vìola
2008
(asta in acciaio verniciato viola sez.100 mm. lunghezza 12.00 m.)


“…un segno per Gubbio.
Una lunga asta in acciaio verniciato, trasversa e dinamica trafigge un costone in pietra presente nel parco Ranghiasci. Nella città delle antiche balestre, un dardo vìola e irrompe nel silenzio severo del parco… è una presenza. Il nostro passaggio alla ricerca di segni, la nostra testimonianza forte e minimale nello stesso tempo.” 

massimo palumbo.


 
 
............in occasione della XXV Biennale di Scultura di Gubbio, inauguratasi lo scorso 4 ottobre, Massimo Palumbo ha presentato un’opera che va direttamente ad interagire con le preesistenze medievali del Parco Ranghiasci, entrando a far parte della collezione permanente della città e superando così il limite effimero della natura temporanea dell’esposizione. L’artista e architetto, il cui operare è solitamente caratterizzato da interventi minimali e rispettosi degli impianti costruttivi con i quali va a dialogare, ama le contaminazioni e l’uso di materiali poveri. Con Il dardo vìola crea una scultura site-specific che s’impone allo sguardo dell’osservatore sia per la sua mole che per il suo colore acceso, ma che, allo stesso tempo, si inserisce con rispetto ed eleganza nell’antico apparato murario eugubino. Una lunga asta metallica viola sembra attraversare e trafiggere, come fosse una freccia, un costone in pietra del parco. Allo stupore del fruitore per la vista inattesa di questo snello “giavellotto”, che si scorge tra le fronde del giardino, si aggiunge il disorientamento per l’ironico gioco linguistico del titolo, che pone l'osservatore di fronte alla spiazzante questione della corrispondenza del nome al soggetto......


CRISTINA MARINELLI


 

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APRE I BATTENTI IL 4 OTTOBRE
LA XXV “BIENNALE DI SCULTURA DI GUBBIO”


La venticinquesima edizione della Biennale di Scultura di Gubbio, che aprirà i battenti sabato 4 ottobre, è considerata dai promotori una sorta di “nozze d’argento” per il grande evento, anche se la manifestazione ha visto i suoi albori nel 1956. La sua rinascita, negli ultimi tre anni, si è avviata dopo una lunga interruzione, grazie all’impegno del Comune di Gubbio e della Provincia di Perugia e al lavoro del curatore Giorgio Bonomi. Si tratta di un’edizione curata in collaborazione con Cristina Marinelli e organizzata a fianco, per alcune sezioni, della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” e della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura.
Si struttura in maniera articolata, comprendendo più sezioni che si inaugureranno in tre diversi momenti: il 4 ottobre, alle ore 15.30, a Palazzo Ducale avverrà il taglio del nastro per la sezione “Collezione e Nuove presenze”, per la Mostra evento “Omaggio a Paolo Icaro” e del Premio Ajò. Dal 1° novembre invece via alla sezione “Accademie: L'artista nel suo farsi” e alla Mostra-concorso per l’artigianato ceramico. Dal 13 dicembre infine la Mostra evento “Plastica/mente. La terra come materia”.
C’è stata la volontà di creare un percorso espositivo per questa nuova edizione che abbraccia la parte alta della città di Gubbio attraverso l’utilizzo di luoghi “nuovi”, belli, accoglienti e importanti quali gli Orti della Cattedrale, interessati da un recente restauro, il Parco Ranghiasci.
“Con la nuova edizione della Biennale – è il commento dell’Assessore provinciale alle attività culturali Pier Luigi Neri – consolidiamo ulteriormente una delle azioni culturali più qualificanti a cui da tempo stiamo lavorando”. Per l’assessore provinciale è da mettere in rilievo anche lo spazio dato ai giovani artisti provenienti dalle cinque Accademie storiche non Statali italiane di Perugia, Bergamo, Ravenna, Verona e Genova che esporranno le loro opere accanto ai grandi maestri.
Già due anni fa è stato pubblicato un catalogo in cui risultano schedate scientificamente tutte le opere del patrimonio recuperato della Collezione del Comune di Gubbio. Si è, inoltre, edita lo scorso anno, con la Silvana Editoriale, La Storia della Biennale di Gubbio e Museo di Scultura Contemporanea che documenta 50 anni di attività e ricorda tutte le centinaia di partecipanti, a vario titolo (artisti, storici, studiosi ecc.), alla iniziativa eugubina.
 

Anche questa edizione contribuirà ad arricchire il Museo della Scultura Contemporanea che si svilupperà nel corso degli anni, nel Parco Ranghiasci e in spazi al chiuso in corso di reperimento.
Tra le tante opere già presenti si contano quelle di Getulio Alviani, Alessandra Bonoli, Nicola Carrino, Nino Caruso, Lucilla Catania, Enrico Castellani, Bruno Ceccobelli, Riccardo Cordero, Nino Franchina, Nedda Guidi, Paul Klerr, Igino Legnaghi, Julio Le Parc, Leoncillo, Carlo Lorenzetti, Teodosio Magnoni, Luigi Mainolfi, Eliseo Mattiacci, Luca Maria Patella, Arnaldo Pomodoro, Cloti Ricciardi, Sol LeWitt, Francesco Somaini, Ettore Sottsass, Pino Spagnulo, Mauro Staccioli, Giuseppe Uncini, Nanni Valentini.
Quest’anno le ‘Nuove presenze’ saranno, all’aperto: Sestilo Burattini, Mario Ciaramella, Michele Ciribifera, Maria Dompè, Annamaria Gelmi, Franco Ottavianelli, Massimo Palumbo.
Negli spazi di Palazzo Ducale: Roberto Almagno, Valerio Anceschi, Vittorio Balcone, Manuela Bedeschi, Carlo Bernardini, Pietro Coletta, Giovanni Di Nicola, Licia Galizia, Adele Lotito, Federica Luzzi, Romano Mazzini, Vittorio Messina, Elena Modorati, Maki, Nakamura, Angelo Ricciardi, Vincenzo Rusciano, Marilena Scavizzi, Giancarlo Sciannella, Valdi Spagnulo, Luisa Valentini, Silvia Vendramel.

Gubbio, mercoledì 24 settembre 2008