SOVRAPPOSIZIONI
SOVRAPPOSIZIONI
STRATIFICAZIONI
SOVRAPPOSIZIONISTRATIFICAZIONI
..andare oltre, sapendo bene che la ricerca della perfezione urbana è un obiettivo improprio per il significato insito di “città”. Le nostre citta non sono altro che il risultato di stratificazioni…..e di luoghi da raccontare. Diceva Giancarlo Bovina, che qui a Latina tutti conoscono : Esplorare per me significa ritrovare la sacralità del luogo. “
….la sacralità dei luoghi…..” ed è quello di cui abbiamo bisogno. Può sembrare strano, ma abbiamo bisogno di luoghi, di storie, di racconti e di nuove narrazioni…. La città è fatta di segni e di volontà, volontà politiche e di scelte nuove, di cambiamenti. Le stratificazioni danno origine a nuovi sguardi a nuove interpretazioni per nuove strategie di trasformazione dello spazio urbano....
Sovrapporre, stratificare e lo spazio pubblico deve essere inteso come complesso di relazioni. Relazioni e nuovi racconti. Solo producendo narrazioni e sguardi politici diversi si possono immaginare strategie, reti e città possibili.....
.....interessante imbattersi nel blog
"formicarossa"
la formica rossa alla riscossa
di Teresa Faticoni e leggere quanto qui riportiamo....
“niente preesiste alle cose: né forme, o idee, né necessità né ragione di essere” LEOPARDI (Zib., 1616),
La foto la vedete in apertura, racconta del palazzo Key, ovvero lo scheletro che ne rimane sul quale la stessa Maria Corsetti scrisse un memorabile pezzo in una delle nostre vite precedenti; il grattacielo Bianconi, dal quale una mattina di tanti anni fa vidi il mare e le colline e cantai Terra mia (il link per chi volesse deliziarsi con la splendida canzone di Pino Daniele che fa da perfetta colonna sonora a queste mie quindici righe); i tetti delle case intorno a Piazza San Marco, magari uno è proprio dell’asilo dove le due suore aspettano di andar via mentre due parti, una sinceramente e una strumentalmente vorrebbero trattenerle; e una luna bianca e tonda che saluta il cielo rosa del mattino che angustia e appassiona come quella di Leopardi.
…non si può osservare un’onda senza tener conto degli aspetti complessi che concorrono a formarla e di quelli altrettanto complessi a cui essa da luogo.» Calvino, Palomar
Ecco, questa è la città che amo, dove ho scelto che le mie figlie passeranno l’infanzia: tetti marroni e grattacielo di ferro e specchi, frutto dell’opera ingegnosa degli uomini che l’hanno costruita, che ne hanno fatto la storia che non si ferma a quella manciata di anni di regime, ma continua e continua con noi gente di questa provincia, venuta dai Lepini, dagli Aurunci (e da Napoli, dalla Sicilia, oltre che dalle terre del nord svuotate col sogno della terra bonificata) a fare di questi posti, dei luoghi dei vivi…
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