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giovedì 16 gennaio 2014

verdura, architettura...

                                                    

    ph. angelo tozzi
 
  latina gennaio 2014
....cultura, verdura, architettura.....Latina 1997  Arcipelaghi d'Architettura, verdura, e poi verdura! quante energie buttate al vento...povera città , poveri noi ....e poi verdura
 



......chi ricorda Arcipelaghi d'Architettura??




 
Solo 17 anni fa
 

...............Il nostro buonasera a quanti presenti seguono oramai per la terza serata consecutiva questa rassegna d'architettura , tra le cose a cui si è fatto cenno l'altra sera vi era l'aver posto attenzione agli spazi aperti, alle periferie delle nostre città, agli spazi aperti. Abbiamo anche detto di aver indagato e posto con frequenza il problema del rapporto fra Arte e Architettura proprio in relazione degli spazi aperti, e questo per verificare la possibilità di interventi concreti e urgenti contro la perdita di identità e la memoria collettiva.
Siamo convinti che l'arte, e gli artisti sicuramente hanno conservato nella società una forma di maggiore sensibilità ed attenzione al "genius loci", il bellissimo polittico di Riccardo Pieroni esposto in questa sala, cui abbiamo posto la nostra attenzione proprio ieri sera ,ci dimostra quanto può un occhio attento e il saper scrutare la realtà che ci circonda con sguardo attento e critico. E' proprio questo il motivo per cui ci è sembrato opportuno riproporre gli artisti, e i fotografi all'attenzione degli architetti.
La rivista dell'ordine La Casa di Pietra ha pertanto coinvolto alla discussione e al confronto artisti e storici dell'arte con l'obiettivo di scambiare esperienze, di
creare sinergie possibili. T eodosio Magnoni, Teresa Zambrotta, Mauro Staccioli, Paolo Balmas, Carlo Lorenzetti, Achille Pace, Baldo Diodato, sono stati disponibili arricchendoci delle loro conoscenze. "Arcipelaghi d'Architettura", una tre giorni dedicati all'Architettura, e per la prima volta a Latina è organizzata una rassegna incentrata sul lavoro degli Architetti della provincia di Latina. Una rassegna dedicata agli Architetti di questo territorio che nell' Architettura, trovano il modo di esprimersi, di raccontare il loro essere, il loro relazionarsi al luogo che si vive. Per questo "Arcipelaghi d'Architettura tra Roma e Napoli", territorio ricco di storia, di esperienze, linguaggi, e ricerche, quasi a formare per l'appunto l' Arcipelago entro il quale navigare.

Nei Capannoni dell'ex Consorzio Agrario, abbiamo assegnato alla vela di Kounnelis, contrapposta a quella di Massimo Palumbo il compito di guidarci, nel mare vasto delle nostre esperienze, dei nostri progetti, delle ricerche, delle Architetture: 140 Architetti, 60 studenti di Architettura di diverse facoltà Italiane, la presenza di Enti e istituzioni, oltre a 27 su 33 municipalità della Provincia Pontina. Volevamo dare visibilità all' Architettura e al lavoro degli Architetti. Riaffermare il valore etico dell' Architettura e pensare in un ottica di crescita della categoria e del nostro territorio.
"Arcipelaghi d'Architettura" voluta con determinazione dal Consiglio dell'Ordine degli Architetti di Latina e provincia e dalla Redazione della Casa di Pietra, è stata realizzata con l'obiettivo di avere per tre giorni, quasi un sogno, un operazione virtuale, una casa per l'Architettura, un luogo che testimoni la volontà di ricerca degli architetti, l'attenzione ai problemi dell' Architettura, che sono sintomo di vitalità e di dignità, che il mestiere di Architetto e la nozione di Architettura portano da sempre con se. Arte e Architettura rapporto interrotto e che crediamo importante rimettere in moto, recuperando il valore del diverso modo di approccio al progetto. Questa sera abbiamo tra noi Nicola Carrino scultore, artista. Carrino tra gli artisti italiani si pone in posizione molto vicino alla figura di architetto. Leggevo in un catalogo di presentazione del maestro Carrino, che in lui c'è " intentio" architettonica. I suoi costruttivi famosissimi non fanno arredamento, non sono suppellettili non arrivano alla fine di un lavoro a coprire carenze altrui, ma costruiscono loro stessi lo Spazio.
Accade molto spesso che nelle operazioni su spazi urbani ,le sculture suppliscono all'architettura quando manca. In modo provocatorio ricordo d'aver chiesto nell'intervista a Staccioli ,se l'arte poteva supplire le carenze architettoniche di molte periferie urbane anonime e senza carattere. Staccioli rifiutava giustamente tale responsabilità all'arte riaffermando invece che per migliorare l'architettura era importante il riuscire tutti insieme a creare un humus adatto e capace di accogliere spinte innovative. Sia l'arte che l'architettura potevano contribuire a questa crescita e alla ricerca del segno nuovo.
Carrino da circa trenta si confronta da solo ma anche con architetti nella progettazione degli spazi urbani, lavorando in un ottica di sovrapposizioni e ricercandone significati dove il luogo è luogo di apertura, di partecipazione sociale, in un progetto teso a riqualificare la città, i luoghi pubblici, l'ambiente.
Al maestro Carrino la parola. Grazie.
14.06.97


 
"La vela nera”   Omaggio a Jannis
 1997
plastica, sabbia di mare
Installazione   500x500
Massimo Palumbo
Arcipelaghi di Architettura Capannoni Consorzio Agrario
LATINA
 

mercoledì 8 gennaio 2014

dubbio




Dubbio

.........Dopo un paio di settimane ti abitui al cibo scadente, ti abitui al caffè nei bicchieri di carta al pane che sa di plastica. Ti abitui alle corse per prendere la metro, a tutta questa gente che condivide poche centinaia di metri quadri ogni giorno, e non sa dirsi neanche "buonasera". Ti abitui alla pioggia al sole che sorge così presto,Ti abitui alla mancanza del mare, perchè puoi usare i parchi come metadone,ti abitui ai mezzi che funzionano, alle strade pulite, ai bagni pubblici decenti ti abitui alla mancanza delle tapparelle ti abitui ad essere puntuale, alla mancanza del bidet, ai musei gratuiti, al lavoro gratificante. Ad una lingua che non sempre puoi capire ma che è tua, agli stipendi proporzionati, alle tasse basse ad un eccellente livello di civilità. Ti abitui alla nostalgia del sole, della calma delle campagne sterminate, dell'olio buono del vino del contadino. Ti abitui presto e non per questo ti scordi tutto quello che hai lasciato. Se ripartirei adesso? senza dubbio....

.........Non ho veramente voluto nulla di tutto questo. Non sono qui per godermi i vantaggi dell'emigrazione. Non mi godrò mai nulla fino in fondo, starò semplicemente qui, in piedi, a sudare, a ricordarvi con la mia lontananza di avere dei rimpianti. Per tutto quello che di bellissimo mi avete tolto. Per tutto quello che avrei potuto fare, essere, avere a casa mia. E anche se qua andrà tutto per il meglio, non sarò mai a casa, e questa lingua non sarà mai mia come tutte queste nuvole. Ma non ve ne fregherà nulla. Mai. Forse un giorno. Quando le vostre città in macerie, puzzeranno di vecchio, e sentirete finalmente la mancanza di tutti quei ragazzi che avete mandato via a calci. Perché credo che sia tutta colpa vostra, di nessun altro. Nessun politico, nessun amministratore, nessun potente ha più colpa di voi. Di noi. Perchè mi sento responsabile di questa catastrofe tanto quanto lo siete voi. È ora di ammettere che abbiamo fallito. E che il nostro mondo è crollato. E io non sono che una scheggia andata a infrangersi da qualche altra parte.

By:
Dubbio Made in Italy film diretto ed edito da _Stefano De Marco e Niccolò Falsetti




ph: endstart photo by Matilde De Feo

 

le bianche barche

 

le bianche barche vanno e.......per qualcosa che finisce, qualcosa inizia ...and happy new year...!!


sabato 24 agosto 2013

emilia


una bella foto.....per ricominciare,