lunedì 4 marzo 2013

a proposito della biblioteca stirling








James Stirling, Michael Wilford, and Associates
Biblioteca Pubblica, Latina, Italy (1979-85)


diceva...

“…………. Sono proprio questi mediocri ideologi che ieri puntavano su una sorta di perbenismo per difendere privilegi e oggi vagheggiano aperture edonistiche come la droga, per esempio, per conservare l'esistente e ridurre il cambiamento a puro fenomeno di evasione e di provocazione, che cercano di impedire iniziative come queste con accuse e argomentazioni che, quando non sono risibili e demagogiche, sono provinciali ed astratte.
Il fatto di voler realizzare a Latina strutture per rendere la città più vivibile e porre in atto iniziative culturali d'alto livello che permettano un inserimento anche internazionale non è segno di megalomania o di 'mentalità' faraonica o cesarea come è stato detto da qualcuno con scarsa fantasia o molta mediocrità da piccolo 'borghese', ma è segno di acquisire maturità e di realistiche valutazioni delle potenziali possibilità della nostra provincia e di Latina in particolare: potenzialità che se ignorate ulteriormente, renderanno ancora più stridente il contrasto che già esiste tra la sua forza economica e demografica ed il livello delle attività che essa offre ed il ruolo regionale che le viene riconosciuto o assegnato.
La scelta di James Stirling quale progettista della ristrutturazione dell'isolato del vecchio Ospedale e della nuova Biblioteca Comunale, per chi sa appena qualcosa di urbanistica e di architettura appare quanto mai opportuna e giusta. Lo abbiamo scelto non soltanto perché si tratta di una grandissima personalità di livello mondiale, ma soprattutto per la qualità delle sue opere; esse infatti, al di là di ogni altra valutazione critica (che qui sarebbe comunque fuori luogo dal momento che ci sono decine di volumi su tale argomento) mostrano una grande capacità di interpretare l'attuale aspirazione (anche della nostra gente) ad un ambiente nuovo per un nuovo modo di vivere, combinando insieme la logica del manufatto a quelle funzioni proprie di spazi urbanistici non molto estesi e fortemente condizionati, con l'adattamento, la sperimentazione, ma anche il recupero di forme e figure, qualche volta addirittura di tipo, per così dire, "rinascimentale".
Non credo infine, che debba essere sottovalutato il fatto che egli ha progettato Università e biblioteche in quella Inghilterra che forse non sempre ci somiglia, ma che quasi sempre ci precede o suscita la nostra ammirazione, almeno nel modo di affrontare i problemi, sociali e quelli urbanistici…”
Antonio Corona
Sindaco di Latina