.....I BIANCHI
.....Quello dei "bianchi"
è un lavoro della fine degli anni
ottanta, un lavoro importante per me: il mattone iniziale sul quale e intorno
al quale verranno sistemate altre cose. Devo
confessare che ci sono stati momenti in cui ho desiderato " il fuori dal bianco"
ma ad oggi direi che è stato impossibile. Ci sono dei lavori che
dichiarano questo stato questa volontà, ma sono episodi. Il
catalogo del 1992, "i bianchi" fu presentato a Napoli e
Roma con testi di Patrizia Ferri e testimonianza di Achille Pace.
E' il 1992 e siamo agli
inizi degli anni novanta “……la fine dei valori stabili, delle antiche convinzioni, la
caduta dei miti, delle ideologie…… “, è l'occasione per azzerare.
“……un
naufragio ci salverà”
1995
Massimo Palumbo
Significativa, l'installazione “…un naufragio ci salverà” realizzata in una chiesa sconsacrata del centro storico di Sermoneta........
Il bianco
diventerà segno riconoscibile del fare
arte, che ritroviamo come filo conduttore in tante situazioni fino a giungere anche
nei lavori ultimi, installazioni comprese.
.........I materiali sono poveri e di scarto: scelti a nuove funzioni, nobilitati a nuova vita. La stoffa rappresa, quasi coagulata e raggelata vuole esprimere una carica espressiva, di tensione drammatica: pretende un contatto ravvicinato, epidermico ed emotivo................, un desiderio, un obiettivo da raggiungere, una meta? Non si sa.
Per ieri come per l’oggi è un modo per azzerare simbolicamente tante cose, è il non colore che li contiene tutti, è lo spazio psicologico ove riposarsi e vedere con occhi, altri, il mondo che ci circonda.