2° PREMIO D’ARCHITETTURA
ERNESTO LUSANA 2002
” Promuovere il progetto d’Architettura ”
E’ quanto si impose il consiglio dell’Ordine degli Architetti di Latina nel sostenere, l’idea del Premio Ernesto Lusana. Era per ricordare un amico ed un architetto, che tanto aveva dato all’Architettura come etica di valori che durano nel tempo, ma ci interessava anche istituire a cadenza biennale, un premio d’Architettura per sollecitare progetti nuovi e capaci di valorizzare anche il senso della nostra contemporaneità .Un Premio, occasione, cadenzata nel tempo, per discutere di Architettura e delle tematiche ad essa collegate, ma anche per avere momenti di discussione tra quanti hanno a cuore la sorte delle nostre città, degli ambienti e dei luoghi in cui si vive.La prima edizione del premio, ha visto nel celebrare il trentennale della costituzione del nostro ordine, una grande mostra e la consegna del Primo Premio d’Architettura a progetti meritevoli di colleghi iscritti all’Ordine e che operano sul nostro territorio. Una attenta riflessione di quanto è stato fatto, ci ha portato a considerare, che forse era maturo il tempo per un salto di qualità nel considerare il premio occasione da non perdere per aprire ad un concorso di respiro nazionale e verificare il progetto d’Architettura in un area ben individua. Si è pensato ad un tema di rilievo per un area strategica del centro storico di Latina, un area irrisolta della città che ha fatto da base al Concorso Nazionale d’Idee: l’area delle così dette Ex Autolinee. L’obiettivo, condiviso da quanti hanno voluto il Concorso è stato anche la richiesta di idee progettuali per individuare proposte mirate a sviluppare “……il gusto di vivere la città nonché a migliorarne la fruizione sociale ed economica”.
“……oltre il nonluogo,
ipotesi progettuali per uno spazio urbano di una città del novecento:Latina…..”
Luogo, nonluogo, un concetto di alcuni anni fa che attende ancora risposte e che al di la delle mode, è parte di una problematica generale tutt’ora di grande attualità per il territorio italiano e che per quanto riferito al contesto della città di Latina pensiamo possa essere colto come valore-nonvalore, da studiare e capire ulteriormente.Abbiamo dato seguito a questa traccia pensando, come provocazione, di poter anche andare “oltre”. Nasce in questo modo il Concorso d’idee e vogliamo sperare che non sia per Latina, un occasione unica ed irripetibile. Latina e il nostro territorio hanno bisogno di tante occasioni di questo tipo. Interventi mirati nella città per ricucire porzioni di città, per legare Latina a Littoria o viceversa, ma anche per ridare dignità alla marina, a porzioni urbane centrali, e alle periferie. Periferie e dormitori senza anima che chiedono servizi e periferie che chiedono luoghi significanti, simboli e nuovi segni. Perchè il cittadino si senta di casa nella propria città è necessario che possa fruire di un tessuto comune di segni e di significati che costituiscano l’individualità, lo stile di luoghi, di ambienti e spazi della città nel suo insieme. La nostra, che è la generazione persa, la generazione saltata di architetti, attende a Latina un Concorso di Architettura da più di trent’anni, un quarto di secolo abbondante. Erano i primi anni settanta con il Concorso Nazionale per il centro direzionale, e per Fogliano. Concorsi rimasti sulla carta, senza alcun seguito. Furono comunque per la città occasione di dibattito. Poi il nulla. Da troppi anni si aspetta un inversione di tendenza, vorremmo che anche le abitudini nella gestione e nell’indirizzo della cosa pubblica fossero diverse. Pensiamo che sia sempre il momento di andare “oltre”, di uscire dalle secche, di lavorare per la crescita di questo territorio; è sempre il momento di rompere gli schemi e di essere propositivi. “Oltre”…, per fare quadrato, non per una ennesima rifondazione, ma seguire comunque la storia di questa città, che comunque e a dispetto di noi tutti che la viviamo, va verso il suo destino. Il futuro di Latina fatto da chi la vive giornalmente e che per quanto riguarda il nostro ambito specifico di architetti, è un futuro comunque rappresentato dai nostri “segni”. Franco Purini parlando di Latina, diceva: ” …io ho l'impressione che Latina e il suo territorio siano giunti a un momento di svolta, un momento di svolta che corrisponde a una situazione molto critica, ma anche a una condizione di grande privilegio nei confronti del contesto delle città italiane…
…Latina è una città, assieme ad altre nella pianura Pontina, che ha il nuovo come antico, e quindi si trova in una condizione di assoluto privilegio nei confronti di molte altre città italiane. E quindi sul piano del rapporto col nuovo come antico può insegnare molte cose alla cultura progettuale italiana e non solo…” Come Franco Purini pensiamo a questo territorio urbanizzato nel Novecento come ad un grande Museo all’Aperto del Moderno e del Contemporaneo. Il luogo o il nonluogo poi, siamo noi a determinarlo, come cittadini, come architetti, con il nostro vivere con le nostre scelte, con il nostro fare.
Sappiamo che ogni epoca ha lasciato quello che poteva dare. Per noi oggi, anche attraverso questo Concorso d’idee il contributo, l’esempio anche minimo, ma il nostro contributo.
L’occasione e la capacità di costruire uno scenario migliore di cui i veri attori sono le persone che abitano questa “polis” e che hanno fra le proprie mani la possibilità di vivere un presente, che ha valore, con la prospettiva di lasciare un futuro migliore a chi verrà dopo. Ed allora, capita spesso di chiederci, perché non mettere in moto una nuova etica, una nuova morale, un nuovo gioco?
Il futuro di Latina, si giocherà sicuramente intorno ai suoi tanti punti deboli, sulla capacità di saper ricucire le sue diverse parti e la capacità di inventare nuovi spazi, nuovi luoghi. Portiamo a compimento un periodo lungo d’impegno che ci ha visti in prima linea e promotori di una serie di iniziative a favore dell’Architettura.
Il Premio d’Architettura Ernesto Lusana, il Concorso Nazionale d’idee, le mostre, i Convegni che si terranno nei prossimi giorni, sono un tutt’uno che speriamo possano significare un segnale per l’oggi e una traccia importante per il domani. Un segnale, ci auguriamo forte che diamo alla città e alle istituzioni per riaffermare l’Architettura, come valore etico, sociale e politico. L’Architettura, come valore etico, ha giustificato la nostra presenza in questo ordine professionale e guidato in questi anni a favore delle tante iniziative intraprese......
......Questo secondo Premio di Architettura ci ha permesso di ricordare Ernesto Lusana. Sicuramente Ernesto i concorsi d’idee d’Architettura mai banditi in questo ultimo quarto di secolo nella nostra città, li avrebbe fatti tutti: l’ottimismo del progetto dicevamo, e l’ottimismo dell’Architettura erano parte essenziale del suo essere. Essere per essere e non per apparire.
L’augurio che facciamo è che il Premio possa vivere nel tempo, e che ci possano essere in questa città altri momenti ed altre occasioni per parlare e promuovere Architettura.
Curatore Premio d’Architettura Ernesto Lusana
Latina li 3 Aprile 2002