1° PREMIO D’ARCHITETTURA ERNESTO LUSANA 1999
COMITATO SCIENTIFICO
Pietro Cefaly
Riccardo Cerocchi
Salvatore Parziale
Remigio Coco
Gina Preti
Massimo Palumbo
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
COMUNE DI LATINA
Capannoni Ex Consorzio Agrario, Via Don Minzoni
da "La Casa di Pietra"(*), n.2/1996
(*) Rivista dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Latina
(*) Rivista dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Latina
CARO LUSANA
49 ... in questo percorso teso alla ricerca di una
tradizione del mestiere in provincia di Latina, ci sembrava significativo
proporre una riflessione su Emesto Lusana...
50 ... questo architetto, scomparso nel 1990 più di altri
ha vissuto quella condizione di estrema durezza nell’esercizio della
professione, di cui si è detto in precedenza...
51 ... così abbiamo organizzato un primo incontro, nella
sede del nostro Ordine, durante il quale si è cominciato a parlare di un
collega, partendo dai propri ricordi, dalle frequentazioni più o meno assidue
del suo studio, a Sermoneta, o degli ultimi anni da lui vissuti a
Latina...
NARDACCI: ...cominciai ad incontrarlo alla Galleria
Pennacchi dove lui abitava ed io avevo lo studio. Camminava con i pugni in tasca
e ci incontravamo al bar: erano i suoi ultimi anni ed io e Remigio Coco abbiamo
vissuto il suo dramma, prima sotto il profilo professionale e poi condividendo
il travaglio della sua malattia. Aveva un tumore alle ossa...
BUSIO: ... in quegli stessi anni è stato correlatore
della mia tesi di laurea, con relatore Capolei. Ogni volta era una lezione di
architettura, ingegneria e tecnologia. Mi ha fatto abbandonare tutto quello che
avevo imparato alla "Sapienza". Un altro metodo di progettazione, alla maniera
di Savioli, Ricci e degli altri della scuola fiorentina. Lasciai l’urbanistica
fatta di maglie e di assi per lavorare, come lui, sul segno, sull’immagine
intenzionale contemporaneamente in pianta, prospetto, sezione...
BALDINI: ... ho conosciuto Lusana perché cercavo
lavoro, nel suo studio ricavato in una delle torri medioevali più belle di
Sermoneta, c'era un caos indescrivibile... Sono rimasto con lui per molto tempo
e fra le altre cose vorrei ricordare la polemica sulla "città nastro " per
Sermoneta. Bisognerebbe rendere giustizia ritengo a quel progetto realizzato con
Savioli, Musmeci e Claudio Cintoli. In quel contesto si realizzò uno dei primi
esempi di collaborazione fra una industria e i propri dipendenti, per la
realizzazione di cooperative edilizie. La Bristol di Sermoneta ottenne
finanziamenti e con il coordinamento del Dott. Liazza si organizzarono ripetuti
incontri con i soci della cooperativa - impiegati ed operai - tesi alla
progettazione partecipata degli alloggi, nonché della loro gestione. Erano
previsti infatti tipi molto diversificati, anche dimensionalmente, per
rispondere all’idea di evoluzione nel tempo di un nucleo familiare. Si studiò e
si sottoscrisse anche uno statuto che definiva criteri di rotazione delle
singole unità immobiliari, ma la cosa non andò in porto, come per tanti altri
suoi progetti...
MAGAUDDA: ... anche io sono testimone di alcune sue
sventure
professionali, ero a studio con l’Ing. Taviano che, con l’Ing. La Rocca e l’Arch. Vittorio D’Erme, indugiavano a lavorare ai piani del Q4 e Q5. Un giorno arrivò Ernesto con un progetto già concluso e glielo lasciò sul tavolo. Non se ne fece niente...
professionali, ero a studio con l’Ing. Taviano che, con l’Ing. La Rocca e l’Arch. Vittorio D’Erme, indugiavano a lavorare ai piani del Q4 e Q5. Un giorno arrivò Ernesto con un progetto già concluso e glielo lasciò sul tavolo. Non se ne fece niente...
BALDINI: ... in quel progetto era prevista una piazza
piena di Agathea caelestis...
MAGAUDDA: ... completamente suo fu invece il progetto
di concorso per il Centro Direzionale di Latina. Ricordo la sua grande
percezione della struttura...
COSTANZO: ... Ernesto è nato a Sermoneta l’11 luglio
1926 e ha studiato a Firenze dove si è laureato nel 1967. Prima aveva studiato
ingegneria, aveva fatto diversi esami e forse anche per questo aveva una grande
dimestichezza con le strutture. Credo che dovremmo approfondire questo aspetto
della sua ricerca progettuale, trovando delle connessioni che, oltre quelle più
evidenti con Savioli, forse sono più significative con l’opera di
Michelucci...
PALUMBO: ... quando parlava creava attenzione e
mostrava con orgoglio i suoi bei disegni che stavano sempre al limite tra un
progetto definito e l'opera d’arte, fogli carichi di intensità spaziali
rappresentate con il segno forte della china...
VIGLIERCHIO: ... questa idea che ci fosse una fusione
naturale delle arti era uno dei motivi ispiratori della sua collaborazione con
Arco, una rivista che io curvo in quegli anni. Lusana riteneva che la musica
contemporanea, la pittura, la scultura, tutto confluisse senza confini
predeterminati in un ambito comune, un territorio bianco, come quei fogli
quadrati 100x100 che aveva richiesto Savioli, per il progetto di Sermoneta, su
cui i suoi segni confluivano a determinare il progetto... Lo testimoniano la
mostra e la scenografia su Sciarrino, nel sotterraneo bianco dello Batiment
deux, di alcuni anni fa...
ANGELUCCI: ...ho incontrato Ernesto nel ‘85, con mia
sorella e con Marco Paccosi. Dovevamo studiare Sermoneta per un esame e fu molto
disponibile, come con tutti gli studenti di architettiíra. Si intuiva questo suo
grande attaccamento per il paese dove era nato e dove viveva, ma
contemporaneamente esprimeva grande amarezza per la sua emarginazione
professionale…
PALUMBO: ... si, era molto arrabbiato anche con gli
amministratori di Latina dove, in quegli anni, se non avevi tre tessere non
facevi nulla, non avevi un incarico. Era arrabbiatissimo contro quello che
chiamava regime, non aveva le remore o le paure
che forse potevano frenare un giovane...
COSTANZO: ...gestire la figura di Lusana significa
vedersi ancora per approfondire ancora molte questioni. Straordinario e
generoso, ma anche duro, certo mai indifferente, aveva il piacere di parlare di
architettura, che poi è anche la ragione della nostra rivista e del nostro
dialogare anche con gli studenti. Va recuperato questo aspetto, ma anche la
durezza di una professione che pochi riescono ad esercitare a pieno titolo e per
fare questo, anche su invito della stessa famiglia, non dobbiamo ridurre questa
iniziativa in un recupero pacificatorio perché Lusana era fortemente
discriminato.
NARDACCI: ... questa della rivista è un’iniziativa
importante perché ci dà la possibilità di parlare di un collega e di affrontare
questioni di architettura. Bisognerebbe estrarre i messaggi nascosti della sua
esperienza più che esaltare la sua anarchia. Lusana ha segnato qualcosa che
dobbiamo ancora capire...
.......Nella nostra famiglia non esistono obblighi di commemorazione; Ernesto è presente per una sorta di memoria involontaria, alla Proust, per cui i ricordi affiorano corredati di umori; lo riconosciamo in frammenti di esistenza che emergono, dietro sollecitazioni casuali, un oggetto o una serie di graphos ordinati negli astucci, e che inducono sensazioni appaganti. Le sue esperienze professionali, sempre tumultuose e contrastate, sono state vissute da tutti noi, ciascuno per la sua parte di vita, nell’accettazione di quella sua peculiare irregolarità, rispetto alle codificazioni allora in atto. Sapevamo tuttavia che il senso del suo lavoro emergeva, con una sua qualità, da una vicenda progettuale innovativa, operosa nell’esplicazione concreta del momento creativo, attenta ai segni della realtà umana, con la quale l’architetto è sempre in debito quando si tratti di dignità nell’abitare.Carla Lusana
con il patrocinio
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
COMUNE DI LATINA
CONSIGLIO NAZIONALE DEGLI ARCHITETTI
COMUNE DI LATINA
LATINA, 12-18 Giugno 1999
Capannoni Ex Consorzio Agrario, Via Don Minzoni
Capannoni Ex Consorzio Agrario, Via Don Minzoni
"1° PREMIO D’ARCHITETTURA
ERNESTO LUSANA
1999"
ERNESTO LUSANA
1999"
Il Concorso aperto a tutti gli iscritti al nostro Ordine,
promuove un progetto d’Architettura, di un’opera che potrebbe anche non essere
stata realizzata. Lo spirito del Concorso è quello di portare alla luce e
proporre progetti innovativi, sul piano della ricerca architettonica e della
sperimentazione, nocnché di evidenziare e far conoscere idee e soluzioni
progettuali che per rigore metodologico, qualità, coerenza e capacità innovativa
possono contribuire o aver contribuito al formarsi di una coscienza
architettonica.
Tutto ciò volendo affermare il ruolo irrinunciabile e
decisivo dell’Architettura nella dinamica delle trasformazioni urbane e
territoriali.
E’ l'occasione anche per ricordare la figura del collega
Lusana dando per l’appunto il suo nome al premio, proprio perché lui, più che
ogni altro, dedicò tanto all’Architettura, intesa come luogo privilegiato di
ricerca e di sperimentazione. L’Architettura per Ernesto era
il campo ideale per raggiungere nuove possibilità di espressione e di vita.
il campo ideale per raggiungere nuove possibilità di espressione e di vita.