lunedì 20 febbraio 2012

autumn contamination



                                     ....a proposito di autumn contamination:l'intervista
                                                              


Bene Comune intervista del 20.12.11.
.....mi chiede una breve riflessione sull'Autumn Contamination a Campobasso.
Ma senz'altro è cosa buona sempre, quando un territorio riesce ad esprimere pluralità di eventi. Sono momenti che mantengono vivo il dibattito culturale e riescono ad evidenziare meglio a chi rappresenta le istituzioni quali sono le vocazioni di chi opera nel quotidiano. Al di la del plauso per chi si incammina per la prima volta in un percorso come questo dove l'Arte contemporanea  in genere è vista sempre con sospetto, a dir poco, mi è sembrata interessante la formula delle contaminazioni tra le arti  anche se la cosa di per se avrà  senz'altro aumentato le difficoltà all'organizzazione. 
Ora però il problema principale a mio avviso  è capire cosa un evento del genere può aver  lasciato sul campo, quale segno tra chi ha partecipato nei ruoli di spettatore ma anche per chi è stato attore. Quali le effettive contaminazioni presenti o future ?.  La nostra esperienza ci dice che solo il tempo e la qualità dei contenuti  di quanto si fa riesce e non sempre, a creare una traccia, a dare un percorso e mentre è difficile costruire nel tempo, è facilissimo smontare tutto. Non ci vuole nulla per vanificare anni di lavoro. Quindi a mio parere è importante in questo campo avere un progetto forte che direi "chiuso-aperto" e proiettarlo nel tempo...mi rendo conto e sembra una contraddizione ma il troppo "liquido" tende a sfuggire ed a confondersi nell'effimero. Oggi tutto è molto complesso e sembra che il difficile sta proprio nel saper coniugare gli opposti....ed è la stessa cosa di quando ci si pone il problema del locale o del globale ed alla fine si stabilisce la necessità di un dialogo, di un salutare mix necessario con entrambi i punti di vista.  Nel costruire questo mix, risulta molto importante conoscere il territorio su cui si opera e non pensare di trovarsi all'inizio di una nuova era, di una stagione che può fare tabula rasa per ricominciare daccapo. Tutto si realizza e tutto si costruisce con il "gioco sapiente" delle sovrapposizioni degli strati che si pongono l'un sull'atro in un eterno dialogo e sinergia costruttiva.
Mi chiede poi cosa penso e quali le considerazioni  circa le politiche culturali molisane e, nello specifico, quale la funzione della Fondazione Molise Cultura. 
Diciamo che tra le tante cose messe insieme e le triangolazioni  avvenute con Autumn Contamination, cosa significativa sono stati gli incontri per verificare  lo stato di salute e il cosa fare per quanto riguarda l'Arte contemporanea in particolare. Nel contenitore Autumn Contamination, c'erano un pò tutte le figure che oggi rappresentano il Molise negli ambiti di cui sopra e sarebbe interessante anche per noi, capire cosa ha prodotto l'incontro. Sinceramente al di là delle buone intenzioni, non abbiamo segnalato novità. I problemi sul tavolo c'erano e scelte in effetti non ci sono state e forse non poteva essere se non così.. La politica, le istituzioni e chi le rappresenta devono comunque e al più presto,  prendere posizione ed essere al massimo trasparenti. L'occasione della Fondazione Cultura Molise si può rivelare un ottimo motore propulsivo per idee e creatività e perchè no.... crescita,  ma potrebbe svelarsi anche come un grande bluff......e sinceramente facciamo voti perchè questo non accada.
Ritornando al fare cultura e al valore aggiunto Arte Contemporanea, è da sottolineare, l'importanza mai come oggi di poter operare in sinergia tra chi ha operato ad oggi sul territorio creando curricula ma sopratutto  percorsi di grande qualità.
Il Molise ha progetti nazionali, internazionali che aspettano solo di essere messi a regime per essere goduti e rappresentare al meglio il territorio su cui insistono.  Quindi salvaguardate e potenziare le eccellenze esistenti, il Premio Termoli e la sua storia, Fuoriluogo a Campobasso per i contenuti e le proposte che ben sono state rappresentate ed animate negli anni, Kalenarte a Casacalenda  con il suo Museo all'Aperto, per la particolarità del progetto, la qualità e la coerenza nel tempo.
La  Fondazione Cultura Molise  dovrà secondo noi, evitare una cosa, una sola cosa: la dispersione a pioggia delle risorse.
Individuare invece livelli di intervento diversi ove le varie iniziative culturali possano  far riferimento ad un asse centrale portante espresso e sostenuto dalle eccellenze. Raramente capitano delle occasioni e questa forse è una o l'unica. L'unica  per porre il Molise, la sua cultura, il suo territorio all'attenzione di un  palcoscenico più ampio, di valenza Europea.
Un respiro sicuramente adeguato alle sue potenzialità.
Massimo Palumbo