works/opere /installazioni
….La sedia di Massimo Palumbo (tra
gli artisti selezionati e invitati alla rassegna), immersa nel caos della
vertigine e della velocità, capovolge il suo senso e si decontestualizza.
L'architetto pontino, non ha perso
l'occasione di inscenare insieme con l'opera una originale tipologia di
comunicazione.
Lo scritto che accompagna l'opera di
Palumbo dilaga nell'oceano della chiacchiera conformista, allude, attira
spezzoni di estemazioni omologate, translittera
nell'arbitrio, nell'ironico piacere di divagare intorno al possibile
"urgente" problema di spostare una sedia fuori posto e capovolta.
E comunque l'artista centra il bersaglio
della mostra per una specifica e ironica forza personale, sul come affrontare
la miriade di messaggi, stimoli e proposte che ci vengono addosso.
Che è già un bel risultato per un
artista già forte della sua riconoscibilità, esperto di architettura urbana,
amato ma forse ancor più contestato per essere l'autore del monumento ai Caduti
di Nassyria di Latina.
La caratteristica di un artista è la sua
capacità di trasformazione all'interno di un'idea, è quella di essere un
personaggio forte che gioca molto di persona e che sul gioco del pensiero fonda
la propria autonomia contro qualsiasi struttura del gioco, che inventa una
serie infinita di possibilità sia tecniche che concettuali.
Ed allora, anche se in campo artistico
sono più le domande che le risposte, la ludica provocazione di una sedia da
spostare è quanto alla fine rimane, al visitatore, volenteroso, e a patto
beninteso, che sia in buona fede.
Rosalba
Silvestri
L’ironico piacere dell’arte che sposta le sedie
Massimo Palumbo a Vitarte Viterbo
By LA
PIAZZA di Latina
Il
settimanale di Latina e provincia
11.03.06