NAGASAWA
Nagasawa nacque nel 1940 in un piccolo villaggio della Manciuria dove il padre prestava servizio come ufficiale medico dell'esercito imperiale.
All'età di ventisei anni, sposato da soli sei mesi, decise di smettere la carriera di architetto per dedicarsi esclusivamente all'attività artistica e lasciò il Giappone con soli cinquecento dollari e una bicicletta. Il viaggio in bicicletta durò un anno e mezzo e lo portò a visitare gran parte dei paesi del continente asiatico, tra cui Thailandia, Singapore, India, Pakistan, Iraq, Afghanistan e Siria. Giunse infine in Turchia, ma mentre si accingeva a far ritorno in patria l'ascolto alla radio di un'opera di Mozart lo spinse a proseguire: s'imbarcò così su un traghetto che lo avrebbe portato in Grecia e, da lì, con la sua bicicletta, sbarcò a Brindisi. Il viaggio per l'Italia, toccò Napoli, Roma, Firenze, Genova e Milano; in quest'ultima città gli rubarono la bicicletta (come lo stesso Nagasawa ha raccontato), e così decise di fermarsi nell'agosto del 1967.
Il viaggio di Nagasawa seguiva una mentalità tipicamente zen: non proporsi dove arrivare, ma far tesoro di ogni esperienza vissuta per il raggiungimento del profondo sé, che per l'artista si sublimerà con la pratica dell'Arte.
Si stabili a Sesto San Giovanni operaia, dove i fermenti politici che preparavano il ’68 si intrecciavano con l'attività creativa di giovani artisti come Enrico Castellani, Luciano Fabro, Mario Nigro e Antonio Trotta, con i quali fondò uno stretto sodalizio intellettuale e artistico.
Nel corso della sua carriera pluriennale, Nagasawa ha preso parte a varie edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1976, 1982, 1988,ecc.) e, nel 1992, alla 9ª edizione di Documenta, la più importante esposizione di arte contemporanea a livello mondiale.
Nel 1978 ha fondato, insieme a Jole de Sanna e Luciano Fabro, la Casa degli artisti a Milano.). Numerose sono anche le sue installazioni permanenti all'aperto
(che, secondo il suo caratteristico modus operandi, vengono realizzate in situ, ideate in-e-per quel luogo, in un serrato dialogo tra ambiente e scultura, tra opera e spazio).
Fra queste, nel 1989 realizza la Stanza di barca d'oro, per la Fiumara d'arte di Tusa su commissione del mecenate Antonio Presti e, sempre su sua commissione, la camera d'arte del suo Atelier sul mare[2] intitolata Mistero per la luna nel 1991.
Nel 1992 è invitato a Casacalenda_Molise e per il progetto Kalenarte realizza "EFESTO".
Ha insegnato scultura alla NABA Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Il giardino diventa elemento preponderante negli anni novanta: partendo dalla tradizione del giardin giapponese, gli esiti ottenuti sono ibridi nati da una continua elaborazione e riflessione personale, in cui i temi al centro della ricerca e della creazione di "luoghi" sono il recinto e il passaggio. Il giardino non è un semplice elemento paesaggistico o architettonico, ma un vero e proprio organismo vivente che vive di un rapporto osmotico col resto del paesaggio e con l'ambiente urbano preesistenti.