come è successo un disastro simile !!!!! Sono sconvolto !!!! Era proprio necessario tagliare gli alberi ????
.......In quel bosco ho passato una delle più belle esperienze della mia vita !!!!
Mi ha scritto Ilaria Schiaffini pure lei è dispiaciuta molto.
Tutto è fatto, ormai non possiamo fare molto.... forse ripiantare degli alberi, così i nostri nipoti potranno rivedere il Poeta nel suo ambiente naturale... fra 30 anni.
Un abraccio.
Costas
Atene 11.04.12
Il Poeta, 1997
struttura in ferro, calce scaglie di pietrah.9.00 m.
Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea di Casacalenda
Bosco contrada Coste
ss87 direzione Termoli
Bosco contrada Coste a Casacalenda, quando il bosco non c'è più.....
IL POETA offeso.Finirla lì e chiuderci in un salutare silenzio. E' il pomeriggio di un giorno disgraziato, il 24 Marzo del 2012, quando ai nostri occhi increduli e a quelli di una trentina di cultori dell'arte e della natura....appare un'immagine da incubo: sembra Hiroschima il giorno dopo o un territorio ferito da uno tsunami. Gli alberi, il bosco totalmente rasi al suolo. Una furia rappresentata perfino dal passaggio dei cingolati o gommati che hanno lasciato il segno sul terreno ....il sottobosco, l'humus distrutto, cancellato....vergogna!
Il luogo più rappresentativo, l'opera collettiva, l' immagine per eccellenza di Kalenarte, distrutti. La volgarità e l'ignoranza umana rappresentata al massimo.
Il luogo dell'anima non c'è più, il luogo ove ci si poteva ancora stupire con una esclamazione, è cancellato. Il tempo della poesia è finito.
Il Poeta di Casacalenda è solo e s'interroga sulla stupidità umana; severo guarda gli omuncoli piccoli piccoli che s'aggirano e che s'affannano nel raccattare quei pochi spiccioli ricavati dalla vendita della legna. L'azione, quella di chi ha deciso e mandato gli uomini a tagliare, non è nel segno della povertà o del bisogno, è segno di ignoranza ed arroganza stupida. Chiunque si sia trovato nel dovere incaricare al taglio del bosco....sapeva, era al corrente della delicatezza dell'operazione. E prima di dare il via libera sapeva bene di dover contare almeno fino a dieci e prendere tutte le possibile precauzioni. Ciò non è avvenuto.
Si è voluto mortificare un progetto culturale, un bene che va oltre il paesello e le beghe che fortunatamente non conosciamo, ne' siamo interessati a sapere. Non sappiamo se il movente del delitto è solo questo o se c'è di più. La verità prima o poi verrà a galla ed ognuno si prenderà le sue responsabilità. (*)...........Il bosco nel quale si trova, vicino a Casacalenda, è scuro e denso. In questo contesto che non è quello di un giardino, ma di una superficie boscata simile a tante altre, la visione di questo gigante è inaspettata. Non è che questa è la prima volta di statue di figure umane poste in ambienti naturali, perché vi sono luoghi come il famoso giardino manierista di Bomarzo dove le sculture popolano il paesaggio. Nel nostro caso, però, l’effetto è ancora maggiore sollecitando addirittura una esclamazione di meraviglia in quanto in una normale cerreta non si pensa di imbattersi in oggetti artistici. Siamo di fronte ad un’immagine surreale, quella di un manufatto in pietra dai lineamenti umani. Oggi, il giorno dopo, per quanto ci riguarda, per quello che l'Associazione Culturale Kalenarte significa o ha significato per questo progetto, per Casacalenda, è il momento della denuncia forte, senza se senza ma.
Riteniamo che non esistano giustificazioni di sorta da parte di alcuno e comunque l'azione portata a compimento è vile ed è stata fatta alle spalle di una comunità civile e culturale che da Casacalenda va oltre gli ambiti locali.
L'immagine di Kalenarte, del lavoro e della passione che c'è intorno a questa idea è stata duramente ferita e compromessa, il lavoro di un artista internazionale quale è Costas Varotsos, offeso.
E pensare che proprio in questi giorni era giunto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali – Direzione generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte Contemporanee il riconoscimento a Kalenarte, a Casacalenda come sito facente parte de
“I luoghi del contemporaneo”.
Non abbiamo altro da aggiungere. La presente è atto di accusa. La speranza è che le istituzioni, a vario modo interessate al problema, dicano la loro per quanto di loro competenza.
Presidente Associazione Culturale Kalenarte.
K. 26 Marzo 2012
da Kalenarte 1990-2010 Catalogo edito nel luglio 2010 .