...... è per me
un onore e un grandissimo piacere poter presentare presso la sede del
Conservatorio di Latina uno dei "pilastri" artistici di quella che
con Fabio D'Achille definiamo da anni Scuola Pontina; un insieme di personalità
eterogenee che da Cambellotti, Greco, Manzù, Indrimi, Ban...si sono raccolte e
si raccolgono nel triangolo magico di quella pianura delimitata dal promontorio
del Circeo, dai Lepini, dalle propaggini estreme dei Castelli Romani. Massimo
Palumbo, artista, architetto, dalla "doppia" anima molisana e
pontina, è anche un grande curatore museale ed ecomuseale, sensibile come pochi
alle problematiche e agli incanti del contemporaneo inserito in contesti
paesaggistici ed urbani. Sua l'attenta e suggestiva valorizzazione, tramite il
progetto Kalenarte, del borgo monumentale di Casacalenda, che in nulla
cederebbe, qualora opportunamente e adeguatamente restaurato, al fascino di
altri ben più celebrati contesti urbanistici dell'Italia centrale ed
appenninica. Ricordo l'emozione con cui, nel corso di una gita da lui stesso
guidata in quel di Casacalenda, osservammo scendere la sera e poi la notte sul
borgo antico e collinare, disseminato della presenza di sculture amiche, di
artisti da lui, artista, reclutati per ripopolare e far rivivere il bellissimo
paese natale. Nell'ora vespertina, contro un cielo sempre più indaco in cui si
accendevano le stelle, si accendevano anche i globi di un'illuminazione da lui
progettata, a valorizzare le vestigia del passato glorioso e monumentale di un
territorio ingiustificatamente negletto. Ducato di Sarno, forse, ma potrei
sbagliarmi..
Sua infine
la cifra comunicativa, estemporanea, di un concettuale rigoroso e
"popolare", tale da ridurre in "vulgata" contenuti etici
del massimo impatto...
Marcella Cossu*
22.10.15
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*Storico dell’Arte GNAM Roma