lunedì 7 novembre 2022

grazie achille





              "....il filo"

...la poetica del  “filo” di cotone, viene utilizzata come  metafora del
“segno”,
 con le sue innumerevoli valenze prima tra tutte  
l’esistenzialità  e libertà  del  “segno-filo”
“segno-materia”
una poetica che imprime nell’arte italiana  un capovolgimento  che ha interessato i maggiori critici del momento,
da Argan  a Bucarelli, da Sheiwiller  a  Vivaldi  a  Crispolti, da Calvesi a Menna ,a Ponente, da Maltese a Montana....
la valutazione  critica storica lo vede interprete di primo piano nella storia delle avanguardie artistiche  degli anni Sessanta....
“…..creatore di un nuovo linguaggio dell’arte che  ha  rivoluzionato  l’orizzonte della ricerca artistica del nostro tempo….(G.C.Argan…) “ 

 

"...il filo"
 






GRAZIE ACHILLE....

........improvvisamente alla mente tornano i momenti in cui partivo da casa, per essere a Termoli  in occasione del Premio. Premio che da solo e per passione andavo a vedere a diciassette, diciotto anni. La formazione di scuola liceale era limitata al quadro, al pittore, ai classici ma gli anni sessanta raccontavano altre cose e queste tutte fuori dalle aule scolastiche. L’Arte Contemporanea per me era una scoperta, al Premio Termoli di Achille Pace e una serie di layer si sovrappongono nella mia testa, ricordi che riguardano  quanto so di Pace e questo mentre mi avvicino al soggiorno della sua residenza estiva, ricevuto dalla sua signora. Una casa semplice, modesta direi. Fa caldo, lui arriva. Grande cordialità mentre spiego i motivi della mia presenza. Casacalenda, i miei interessi, le curiosità, la mia stima per il maestro Pace e per il Premio Termoli. E poi questa volontà di gettare un seme a Casacalenda, un’ambizione, un desiderio non più nascosto, oramai dichiarato, che non sappiamo se avrà fiato, se avrà storia. Racconto che vivo a Latina e  del mio legame fatto di radici ma anche professionale  con Casacalenda ed il perché di questo progetto che guarda alla contemporaneità e all’arte. Lo vedo stupito ed interessato......

da lo SPAZIO il TEMPO…l’UTOPIA maack caso studio 
Editore Palladino 2021

 






MAACK
Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea Kalenarte
Galleria Franco Libertucci

Sala 
"il filo di Achille Pace"
Casacalenda_Molise






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Achille  Pace (Termoli 1923- Roma 2021 ) Nel 1935 si trasferisce a Roma. Conosce Giulio  Turcato  col quale inizia un’amicizia che durerà fino alla scomparsa  dell’artista  veneziano. Nel 1941 Pace  entra in contatto con i maestri della Scuola Romana : Scipione, Mafai, e tra il 1947  e il  1948 frequenta assiduamente gli artisti legati al “ realismo sociale“, da Guttuso a Mirabella, da Calabria a  Cagli, a Marotta. Gli anni Cinquanta lo  trovano  profondamente coinvolto nelle ricerche informali che egli affronta e persegue con introspezione  ed intuito. Risente  dell’influenza dei maestri  dell’arte  tedeschi , russi e francesi. Un periodo in Svizzera nel 1955 consente a Pace di  vedere  da vicino e studiare  le opere degli espressionisti tedeschi, l’Astrattismo di Klee e gli elementi costruttivi di Cézanne. Pace trae linfa vitale per la sua personale elaborazione  pittorica del colore  ed approfondimento delle teorie sul segno. Espone nel 1958 alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma  invitato da Argan e Bucarelli che già ne hanno  intravisto motivi  di approfondimento  e di   ricerca.  La poetica del  “filo” di cotone che Pace  tuttora  persegue viene utilizzata come  metafora del “segno”, con le sue innumerevoli valenze prima tra tutte  l’esistenzialità  e libertà  del  “segno-filo” “segno-materia” una poetica che imprime nell’arte italiana  un capovolgimento  che ha interessato i maggiori critici del momento, da Argan  a Bucarelli, da Sheiwiller  a  Vivaldi  a  Crispolti, da Calvesi a Menna ,a Ponente, da Maltese a Montana. Generosa la valutazione  critica storica che lo vede interprete di primo piano nella storia delle avanguardie artistiche  degli anni Sessanta  attribuendogli il titolo di “…..creatore di un nuovo linguaggio dell’arte che  ha  rivoluzionato  l’orizzonte della ricerca artistica del nostro tempo….(G.C.Argan…) “  E’ fondamentale  l’attenzione al filo , in questo  contesto, come  mezzo  e  tentativo  di  “superamento  dell’informale”.  Achille Pace istituisce a Termoli la Galleria Civica d’Arte Contemporanea, sede storica del Premio Termoli del quale è fautore e guida  per oltre cinquant’anni della sua vita. Un Premio diventato di importanza, prima nazionale e poi internazionale, al quale la stessa Palma Bucarelli  con Giulio Carlo Argan  hanno collaborato, partecipandovi sin dal 1962.  Achille Pace con Uncini, Frascà, Santoro e Carrino formerà alla fine del 1962 il Gruppo  Uno che si proponeva, attraverso  il  superamento delle correnti informali che imperavano negli Anni Sessanta del Novecento la ricostituzione in termini razionali  dei linguaggi visivi attraverso una ricerca estetica.