..chissà cosa avrebbe detto Gianni Brustolin
..chissà
cosa avrebbe detto Gianni Brustolin alla vista di tanto ardore artistico...
Sicuramente e ne siamo certi, avrebbe portato cioccolatini alle signore.. poi col suo fare cortese e sornione avrebbe sciorinato il suo pensiero sull'opportunità o meno di intaccare un'Opera d'Architettura..
Poi ancora avrebbe raccontato di Le Corbusier, del suo approccio con l'Architettura, con l'Arte,.
Avrebbe raccontato del senso e del significato di fare murales e dove e il come ed il perchè: a cosa servono e quando servono.
Si sarebbe cortesemente e col sorriso, dichiarato contro le mode effimere: contro tutte le mode e gli ammiccamenti facili, utili a risolvere problemi complessi con spot compiacenti.
Avremmo noi ringraziato Gianni.
Avremmo detto grazie al suo rigore, alla sua intelligenza sapendo che ci trovavamo di fronte ad una moda quella della così detta strettart e ad un operazione senza senso.
Va detto che questo fenomeno di importazione prova a diffondersi, oggi in
particolare, anche grazie alla facilità di penetrazione tra le maglie di amministrazioni
che intravedono le possibilità facili di consenso e di aggregazione a buon mercato.
Dobbiamo
anche dire che questo fenomeno socio-culturale ha guadagnato spazio tramite le
sue influenze sulla pubblicità e sui media. Le motivazioni che spingono tanti giovani
in particolare ad intraprendere questo percorso non canonico dell'arte sono
varie.
Per alcuni è una forma di critica e occasione di contestazione contro la società, per altri invece è più
semplicemente un modo per esserci, senza vincoli di gallerie e/o musei, quindi
una maniera per promuovere il proprio lavoro e operare in piena autonomia.
Da considerare
poi una specificità non secondaria, la carica eversiva della street art in
condizioni contro, sempre e di nascosto, senza autorizzazioni.
Era questo il
senso e l’essenza del fare street art. Con l'ingresso e l'uso massiccio di
internet nel primo decennio del 2000, la street art si diffonde con grande
facilità, e Arte di strada è riferita a quelle forme di arte che
si manifestano in luoghi pubblici, come dicevamo illegalmente, con le tecniche
più disparate: bombolette spray, adesivi artistici...ora invece e da noi tutto sembra soft..
cui prodest?
PS.
Caro Gianni,
ai tuoi cioccolatini e al tuo dire, questo avremmo sicuramente aggiunto...oltre a considerazioni che riguardano l'urbano, il recupero e il rigenerare, che è risaputo essere operazioni che si praticano in luoghi abbandonati, marginali, di periferia. ....da rigenerare, da recuperare.
Ma oggi caro Gianni tutti fanno tutto e la confusione regna alla grande.
Alle amiche artiste Piera Vertecchi e Paola Acciarino che si stanno impegnando su quella parete brutalista in cemento, i nostri auguri e buon lavoro!
Naturalmente siamo a Latina in Via san Tommaso D'Acquino 33 ed è qui che abbiamo avuto il nostro primo studio professionale: era il 1974 in un piccolissimo monolocale al primo piano dell'edificio brutalista .
Il progetto a firma Architetto Riccardo Cerocchi con molto disegno di Gianni Brustolin...e sapore infinito della scuola Corbuseriana: una citazione forte per una città allora come oggi, alla ricerca di se stessa, della propria anima e di segni d'identità.