lunedì 18 dicembre 2023



LATINA NON è KASSEL e le SETTEMILA QUERCE

Qualche giorno fa ritrovo  un documento scritto 4 anni fa ...poi il tempo passa e l'impossibile a volte  diventa possibile...attuale .  Forse .

Settemila querce.  Mi sono imbattuto questa mattina nelle foto che riportavano la nuova piantumazione di alberi lungo via Volturno.  Lo scorso anno o addirittura un paio di anni fa ricordo furono demoliti tutti gli alberi presenti, forse malati o per altre ragioni sconosciute a chi scrive.  
Oggi 30 dicembre la nuova piantumazione.  Per circa 50-60 nuovi alberi. Non so perché, forse un modo strano di intendere le cose o la cosa pubblica e o il desiderio di dare senso a quanto  si fa , ma nel vedere questi operai impegnati  nella piantumazione, improvvisamente mi è tornato alla mente  quando nel 1982  Joseph Beuys  fù  invitato a partecipare a “Documenta” che si svolge  a Kassel  ed  era Documenta VII.  Beuys  presentò  “Le 7000 querce”  un lavoro che  cresce, contamina nel tempo persone e  abitanti del quartiere. 
Per comprare e piantare le 7000 querce, Beuys aveva disposto davanti al Museo Fredericiano 7.000 lastre di basalto. Queste lastre venivano adottate da chiunque lo volesse, e il denaro ricavato serviva a comprare e piantare le querce.  Era questo l’atto di nascita del più  grande progetto di Beuys che si chiama “Difesa della Natura”. Le lastre di basalto erano “pietre rituali”, una volta date via, col ricavato si piantarono appunto le settemila   querce. 
Kassel fu invasa da un bosco di settemila alberi , ogni albero con a fianco la pietra. Una grande operazione d’arte e di partecipazione.  Oggi l’opera di Beuys è ancora in trasformazione, è viva e si modifica giornalmente anno dopo anno :  il bosco è li.   Era l’atto di nascita di una nuova arte, di un nuovo modo di fare arte, di una nuova presa di coscienza oltre che di partecipazione collettiva ad un sentimento  comune : “Settemila querce” a Kassel ed era il 1982.
Oggi sono a Latina e Latina  non è Kassel , via Volturno incrocia quella che comunemente  chiamiamo la Circonvallazione.  Confesso di aver avuto in passato una visione ed in diverse in occasioni forse l’avrò anche raccontato.  Forse solo una provocazione….:  la Circonvallazione, stringe il nucleo più antico della città, e il bosco prende il sopravvento sull’asfalto, crea le mura della sua parte più antica….. la città senza mura ritrova un suo essere, si trasforma si rimodula al tempo del coronavirus, settemila querce. Si parla tanto di urbanistica partecipata.. di orti sulle terrazze, di verde al posto dei tetti….                                
 Massimo Palumbo  
30.12.2020