METTERSI DI TRAVERSO/AMARE LE DIAGONALI /
PENSIERI CAPACI DI PROPRIA AUTONOMIA
L’architettura è ritenuta socialmente un’attività pericolosa.
.............Se no, non si capirebbe perché le scuole che hanno la presunzione d’insegnarla e darne titolo tendano a mortificare ogni gesto progettuale che non sia governato dalla sottomissione a regole e pregiudizi accademici. Non si capirebbe nemmeno perché la legislazione che regola il mondo delle costruzioni sia una selva normativa ormai indecifrabile, contraddittoria e reazionaria, nella quale anche solo la sbagliata indicazione in casa di dove si volesse urinare potrebbe costituire un reato penale. E questo soggiogamento a regole e teorie, che diventa titolo di vanto per gli incapaci che solo di queste si nutrono, non si ferma neppure davanti ai pochi dotati che la scuola e la vita riescono fortuitamente ad incontrare e che, ancor più fortunatamente, questi, di queste, se ne fottono. E tutto questo avviene perché si ha idea che non si possa turbare più di tanto il buoncostume dei sentimenti comuni, impedendo di mostrare al mondo la libertà dell’unica arte che non si può fare a meno di vedere perché realmente pubblica.
Un concetto, quest’ultimo, che non ha una bandiera politica ma che piace molto a chi ha una visione prudente e disciplinata, se non reazionaria, della società. Un concetto che piace molto ai governanti che tengono più al consenso verso la propria ambizione che alla crescita culturale dei loro elettori. Ma noi confidiamo sempre nelle eccezioni.......
(Il testo è preso dal web)