Università degli studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione
ARATRO
ARCHIVIO DELLE ARTI ELETTRONICHE LABORATORIO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
comunicato stampa mostra
Massimo Palumbo
UTOPIA
A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio
Inaugurazione mostra 29 aprile, ore 18:00
L’ARATRO inaugura una nuova mostra personale di Massimo Palumbo, artista visivo e architetto attivo tra Latina e il Molise, ideatore del grande progetto MAACK-Kalenarte, il Museo a cielo aperto di arte contemporanea di Casacalenda (Cb).
In questa mostra Massimo Palumbo fonde i suoi diversi campi espressivi in una grande installazione dove i linguaggi delle arti visive e dell’architettura si legano per mettere in scena una riflessione sul tema dell’Utopia come spazio mentale e concreto dell’irrealizzato, del possibile e del progetto.
L’Utopia rappresenta, infatti, da secoli uno dei motivi portanti di un’importante visione dell’architettura vista non solo in senso estetico, ma come metodo e strumento di innovazione e di sviluppo, di intervento sul mondo e sulla società, come spazio di pianificazione, di immaginazione e di pensiero dove l’architetto agisce con il disegno e la scrittura ipotizzando e costruendo spazi fittizi o reali attraverso una teoria che tende costantemente a concretizzarsi.
In questo contesto, si colloca l’azione stessa di Palumbo, in particolare in Molise (ma non solo), la sua visione dell’arte contemporanea proprio come Utopia permanente di una nuova visione del reale, come sistema di azione per dare un nuovo impulso sociale e culturale al suo territorio di origine.
La scrittura, l’oggetto, il disegno e la luce sono i fili conduttori che ci accompagnano in questa esposizione intrecciata, in un allestimento allo stesso tempo lineare e complesso che rappresenta bene il mosaico di interessi e creazioni composto da Palumbo, il suo metodo dove prassi e idea, progetto, esecuzione e visionarietà si coniugano in un solo e articolato discorso teso perennemente verso un’azione destinata a dare forma materiale al sogno, non solo estetico, dell’Utopia.
Massimo Palumbo- UTOPIA.
ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, università del molise, via de sanctis 86100 campobasso
Info: + 39 333 1530974 ; aratrounimol@gmail.com -
facebook: Aratro Università del Molise
Dal 29 aprile al 22 maggio 2015
ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, università del molise, via de sanctis 86100 campobasso
Info: + 39 333 1530974 ; aratrounimol@gmail.com -
facebook: Aratro Università del Molise
Dal 29 aprile al 22 maggio 2015
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Massimo Palumbo
Biografia
Nasce nel 1946 a Casacalenda nel Molise. Risiede a Latina, dove opera. È architetto ed artista. Ama la trasversalità e il piacere delle contaminazioni sia linguistiche che dei materiali, ed il suo operare è caratterizzato dall’estrema semplicità con cui utilizza i materiali poveri, senza mai dimenticare che l’arte e l’architettura sono discipline in cui la memoria gioca un ruolo fondamentale e i territori su cui si configurano sono sempre luoghi dello "spazio della memoria".
Dagli anni ottanta, una attenzione particolare per il Design e le Arti Visive lo portano ad essere presente anche a mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero (Modena, New York, Perugia, Roma, Napoli, Kuhlungsborn, Catania) indagando prevalentemente sul rapporto tra operazione estetica e ambiente.
Tra i diversi interventi sicuramente sono da ricordare quelli della serie “i bianchi” del 1992; “……la fine dei valori stabili, delle antiche convinzioni,la caduta dei miti, delle ideologie…… “, oppure “l’aria è irrespirabile”, “…un naufragio ci salverà”, degli inizi degli anni novanta. L’interesse sul binomio Arte-Architettura lo fa promotore del Progetto Kalenarte per la realizzazione di un Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea a Casacalenda (Molise).
Molte le iniziative culturali che hanno per tema il rapporto Arte Architettura, Arte Città. Da ricordare diversi lavori ed interventi in spazi pubblici: del 1995 “la sedia di Polifemo; “l’ago di Fogliano”; il progetto per la posa di una grande ruota di bicicletta con “gira la ruota gira“ per un intervento a scala urbana nel centro direzionale di Latina.
Nel 2004 realizza su incarico del Comune di Latina e dell’Assessorato alla Qualità Urbana il monumento al carabiniere in Largo Caduti di Nassyria: “la fiamma del carabiniere”. È del 2007 il libro su Franco Libertucci: “Franco Libertucci scultore Re, Regine, Alfieri, Torri, Cavalli”, Testimonianza di Franco Purini, Edizioni Levante. Nel 2008 è invitato da Giorgio Bonomi alla XXV Biennale di Scultura di Gubbio Museo della Scultura Contemporanea Parco Ranghiasci con il lavoro "il dardo viola" 2008 . I venti anni di attività di Kalenarte, raccolti nel catalogo “XX Kalenarte 1990-2010…un filo lungo vent’anni”, valicando i confini del Molise, vengono presentati a Roma nella sala della Protomoteca, in Campidoglio. Nel gennaio del 2011 propone, presso il Foyer del Teatro Comunale Gabriele D'Annunzio di Latina, l’installazione “mangiamo cultura con la cultura si mangia…” (2010).
In concomitanza con tale evento, a cura di Fabio D'Achille, si tiene la personale " ...noi che non abbiamo tetti ", presso il Palazzo della Cultura di Latina. Marcella Cossu, direttrice del Museo Manzù GNAM di Roma, ad Ardea nell'ambito del progetto Manzù, l'Arte e il territorio lo invita a presentare l'installazione “mangiamo cultura con la cultura si mangia…” (2010).
Sempre nel 2012 è vincitore con "Hangar 2.0" del Concorso Nazionale di idee per la riqualificazione di Piazza del Popolo a Latina. Concorso a cura del Comune di Latina e dell' Ordine degli Architetti, della Provincia di Latina. La ricerca di nuovi spazi non deputati all'arte lo vedono presente presso la Stazione Ferroviaria di Latina. Sala delle autorità. Presenta anche qui una significativa installazione a metà tra Arte ed Architettura dal titolo " Sul filo della memoria. Omaggio ad Angiolo Mazzoni." 2013 il progetto promosso dalla Casa dell'Architettura di Latina è presentato da Pietro Cefaly.
Nel 2013 “Vivi”. Opere di Massimo Palumbo, mostra a cura di Cristina Costanzo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, di Palermo .
Massimo Palumbo
Biografia
Nasce nel 1946 a Casacalenda nel Molise. Risiede a Latina, dove opera. È architetto ed artista. Ama la trasversalità e il piacere delle contaminazioni sia linguistiche che dei materiali, ed il suo operare è caratterizzato dall’estrema semplicità con cui utilizza i materiali poveri, senza mai dimenticare che l’arte e l’architettura sono discipline in cui la memoria gioca un ruolo fondamentale e i territori su cui si configurano sono sempre luoghi dello "spazio della memoria".
Dagli anni ottanta, una attenzione particolare per il Design e le Arti Visive lo portano ad essere presente anche a mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero (Modena, New York, Perugia, Roma, Napoli, Kuhlungsborn, Catania) indagando prevalentemente sul rapporto tra operazione estetica e ambiente.
Tra i diversi interventi sicuramente sono da ricordare quelli della serie “i bianchi” del 1992; “……la fine dei valori stabili, delle antiche convinzioni,la caduta dei miti, delle ideologie…… “, oppure “l’aria è irrespirabile”, “…un naufragio ci salverà”, degli inizi degli anni novanta. L’interesse sul binomio Arte-Architettura lo fa promotore del Progetto Kalenarte per la realizzazione di un Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea a Casacalenda (Molise).
Molte le iniziative culturali che hanno per tema il rapporto Arte Architettura, Arte Città. Da ricordare diversi lavori ed interventi in spazi pubblici: del 1995 “la sedia di Polifemo; “l’ago di Fogliano”; il progetto per la posa di una grande ruota di bicicletta con “gira la ruota gira“ per un intervento a scala urbana nel centro direzionale di Latina.
Nel 2004 realizza su incarico del Comune di Latina e dell’Assessorato alla Qualità Urbana il monumento al carabiniere in Largo Caduti di Nassyria: “la fiamma del carabiniere”. È del 2007 il libro su Franco Libertucci: “Franco Libertucci scultore Re, Regine, Alfieri, Torri, Cavalli”, Testimonianza di Franco Purini, Edizioni Levante. Nel 2008 è invitato da Giorgio Bonomi alla XXV Biennale di Scultura di Gubbio Museo della Scultura Contemporanea Parco Ranghiasci con il lavoro "il dardo viola" 2008 . I venti anni di attività di Kalenarte, raccolti nel catalogo “XX Kalenarte 1990-2010…un filo lungo vent’anni”, valicando i confini del Molise, vengono presentati a Roma nella sala della Protomoteca, in Campidoglio. Nel gennaio del 2011 propone, presso il Foyer del Teatro Comunale Gabriele D'Annunzio di Latina, l’installazione “mangiamo cultura con la cultura si mangia…” (2010).
In concomitanza con tale evento, a cura di Fabio D'Achille, si tiene la personale " ...noi che non abbiamo tetti ", presso il Palazzo della Cultura di Latina. Marcella Cossu, direttrice del Museo Manzù GNAM di Roma, ad Ardea nell'ambito del progetto Manzù, l'Arte e il territorio lo invita a presentare l'installazione “mangiamo cultura con la cultura si mangia…” (2010).
Sempre nel 2012 è vincitore con "Hangar 2.0" del Concorso Nazionale di idee per la riqualificazione di Piazza del Popolo a Latina. Concorso a cura del Comune di Latina e dell' Ordine degli Architetti, della Provincia di Latina. La ricerca di nuovi spazi non deputati all'arte lo vedono presente presso la Stazione Ferroviaria di Latina. Sala delle autorità. Presenta anche qui una significativa installazione a metà tra Arte ed Architettura dal titolo " Sul filo della memoria. Omaggio ad Angiolo Mazzoni." 2013 il progetto promosso dalla Casa dell'Architettura di Latina è presentato da Pietro Cefaly.
Nel 2013 “Vivi”. Opere di Massimo Palumbo, mostra a cura di Cristina Costanzo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, di Palermo .