domenica 27 ottobre 2013

vivi








vivi....!
 omaggio alla Sicilia

.........poi un giorno capita che ti invitano a presentare i tuoi lavori in Sicilia a Palermo....luoghi straordinari, unici e il fascino di esserci è tanto e ti strega. Pensi e ripensi, mischi le idee i desideri di cosa vuoi dire, rappresentare.... e  ti ritrovi poi nelle condizioni scritte, raccontate  dal grande  Camilleri : "......quando voleva pinsari meglio a un problema o più semplicemente pigliare tanticchia d'aria bona, accattarsi un cartoccio di calia e simenza, vale a dire ceci abbrustoliti e semi di zucca, e andarsene a fare una lunga passiata ....passiata ruminante sia di bocca che di cervello...."
Ecco, e a parte le calia e i simenza, che non sapremmo proprio dove prenderli, l'mmersione è avvenuta. Per noi l'occasione di mettere insieme  un puzzle capace di raccontare cose che ci appartengono con le cose di un luogo straordinario quale  la terra di Sicilia.
Sicilia, la grande zattera immersa, vagante nel pieno del Mediterraneo, teatro quotidiano non solo di bellezza e di civiltà...ma anche di contraddizioni, di bizzarre evoluzioni della storia. Terra meticcia, caratterizzata da "mescolanza di cose frammiste" che portano noi in una sorta di regressione quasi infantile, alla scoperta del mito, allo stupore, al senso e alla voglia di utopia.
La zattera, la barca, l'asse di legno che vaga nel mare infinito .....che va, che va dove la porta il vento, con movimenti liberi da condizionamenti, da vincoli. La giusta condizione per essere liberi, vivi.
Vivi! diceva Mauro Rostagno, a cui è dedicata la sala del Comune di Palermo, ove esporrò alcuni miei lavori più recenti, Vivi... e pensi alla Sicilia, ai giovani siciliani. "... Vivi. Rischi…Sfidi il vento…"  diceva Mauro, e il caldo vento del 68" improvvisamente torna a noi,  in un ricordo che il tempo non ha mai sbiadito.

Ecco, ci affascina, ci piace l'idea rivolta ai giovani di ieri come a quelli di oggi, di sfidare il vento, di rischiare, di andare oltre, di cercare la propria strada....di aprire nuove sfide.  Ricordo di recente, un passaggio in cui la discussione verteva tra i giovani e i loro padri. Michele Serra  invitava i giovani a trovare una propria strada, a scrivere i propri libri..." vi toccherà, prima o poi, scrivere i vostri, cioè scrivere i libri dei figli. E quando deciderete di farlo, nessuno vi terrà per mano, ed allora parti per il tuo viaggio, non avere paura....".    VIVI...dicevamo    e  le tante piccole bianche barche arrancano tra venti e difficoltà nel maremagnum.....vasto, infinito.
Diamo sfogo al pensiero..... diceva proprio Lucio Dalla, in una sua canzone tra le memorabili :....Il pensiero come l'oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare..... e le piccole bianche barche vanno... !.
Si bene, le bianche barche come metafora del pensiero libero hanno preso il largo....entro il Mediterraneo alla ricerca di altri lidi....o forse  per godere di una piacevole solitudine. Capita. Una  immagine, questa utile da  meditare....
Diceva, Josè Saramago : “finisce il viaggiatore, non il viaggio”.  Mai affermazione fu più vera per la storia dell’ arte. In questo caso un viaggio in un luogo non più percepito dall’ uso quotidiano, dalla routine, ma che all’ improvviso riacquista la parola, permette, su quel luogo, di incontrarsi, di scambiare emozioni.
Il viaggio continua e sulle piccole barche bianche, si trasportano......secoli di storia, secoli di cultura, possibilità di commistioni, di storie che mutano, che trasformano, che cambiano...l'oceano non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare.....

Massimo Palumbo

24.05.13