lunedì 27 ottobre 2025



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2O25

MASSIMO PALUMBO

vetropiùcarta…frammento da una installazione

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Alcune note.

Termoli, siamo invitati a portare alcuni lavori in uno spazio espositivo della figlia di un caro amico, direi storico. Ricordo che erano gli anni novanta del secolo scorso e Renato Marini ci invitò al suo il CAMPO per la biennale del piccolo formato;  non sappiamo oggi cosa portare e abbiamo dubbi sul muoverci.!!.  Le giornate trascorse sono di quelle terribili, quando poi hai voglia di mollare tutto e trovare il modo ed il tempo di stare fermo, non rispondere al telefono e cerchi solo, se ti è possibile, di disintossicarti. Dispiace per l’amico Marini, declinare l’invito: carissimo..sarà per un'altra volta…!, proprio a lui che è un altro lavoratore infaticabile del territorio.!!  Poi la nottata è trascorsa tranquilla e lo sguardo sul tavolo di lavoro questa mattina è andato su una delle tante barchette di carta sparse per casa che ho fatto ultimamente. Esercizio manuale, occasione per rilassarsi, forse ma anche e soprattutto testimonianza e memoria per quanto accade ed è accaduto in questi giorni. Un gesto semplice, un’operazione mentale dal profondo significato e di vicinanza alla Flotilla diretta a Gaza… FLT

Ho raccolto questa mattina alcune di queste barchette e spero di poterle adagiare in un qualche spazio del bar, a Termoli.  A queste aggiungerò alcuni miei bianchi che metterò sulle pareti scelte. Dedico questa mia presenza a mia Mamma, a mio Padre, entrambi nativi di Termoli. Siamo sempre vissuti a Latina dove mio padre giovanissimo si trasferì dopo la guerra, per lavoro. Da bambino ricordo che a casa si parlava Termolese, e nel parlare c’era una battuta che diceva mio padre e che ricordo ancora. Era questa :….a mazz du castille!!. Per tanto tempo non ho saputo cosa fosse!

Massimo Palumbo

17.10.2025




BIOGRAFIA //

Massimo Palumbo (Casacalenda 1946 -). Risiede a Latina dove opera e svolge attività professionale e di ricerca. Architetto, artista. Interessato alle dinamiche incontro-scontro tradizione e innovazione, da attenzione alla partecipazione, alla progettazione di nuove ipotesi di sviluppo per tutelare la diversità delle comunità locali. Ama la trasversalità e il piacere delle contaminazioni: l’Arte e l’Architettura sono discipline ove la memoria gioca un ruolo fondamentale, i territori su cui si configurano sono sempre luoghi dello “spazio della memoria”. Diversi i suoi interventi sia nel pubblico che nel privato. A fare da scena ai suoi interventi due aree geografiche in particolare: l’area Pontina ove risiede e quella di origine: il Molise, anche se lo sguardo e “l’atteggiamento progettuale” va sempre oltre ogni confine.  I maestri: da Zevi a Sacripanti da Duchamp ad Achille Pace col quale ha avuto la fortuna di condividere amicizia e stima. Nel 2004 realizza su incarico del Comune di Latina e dell’Assessorato alla Qualità Urbana il monumento al carabiniere in Largo Caduti di Nassyria : “la fiamma del carabiniere” 2004.  Del 2007 il libro su Franco Libertucci: “Franco Libertucci scultore Re, Regine, Alfieri, Torri, Cavalli” Edizioni Levante. L’utopia realizzata è il Maack a Casacalenda_Molise. Diversi i suoi interventi e presenze nell’area vasta tra Arte e Architettura. Nel 2012 è vincitore con “Hangar 3.0” del Concorso Nazionale di idee per la riqualificazione di Piazza del Popolo a Latina. Concorso a cura del Comune di Latina e dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Latina. Del 2013 l’invito presso i Cantieri Culturali alla Zisa, a Palermo. È presente con “Vivi”. Opere di Massimo Palumbo”, mostra a cura di Cristina Costanzo. Del 2016 “Un unico viaggio. Massimo Palumbo_ Arte e Architettura (1970-2015)” a cura di Teresa Lucia Cicciarella a Barcellona presso il Reial Cercle Artistic. Nel 2017 “NIHIL_NADA opere di Massimo Palumbo” a cura di Joan Abellò Juanpere presso il Circulo de Bellas Artes a Madrid. Del 2019 “Autoritratto” a cura di Maria Arcidiacono ed Elena Donati progetto Macroasilo MACRO Roma. A fine del 2020, la Giuria dell’IN/ARCH l’Istituto Nazionale d’Architettura, all’unanimità attribuisce il Premio BRUNO ZEVI 2020 per la Comunicazione Architettonica al: MAACK, Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea Kalenarte.  Del 2021 la pubblicazione del libro lo SPAZIO, il TEMPO, l’UTOPIA Maack caso studio Palladino Editore. Il racconto di un’idea, e il suo evolversi nel tempo. Il Maack a Casacalenda nel Molise con l’Arte Contemporanea tra le pieghe di luoghi antichissimi: un caso studio, come detto da più osservatori. Sempre nel 2021 partecipa al Concorso Nazionale per il recupero dello “Stallino” di piazza del Quadrato a Latina. Nel 2022 il Censimento Nazionale delle Architetture Italiane del secondo Novecento sono scelti   e fanno parte della ricognizione effettuata, tre suoi progetti: il Palazzo Comunale di Casacalenda, la Galleria Civica d’Arte Contemporanea Franco Libertucci e la Piazzetta “la scacchiera”.  Sempre nel 2022 promuove e dà il via a Casacalenda_Molise, alla Prima edizione del Festival delle Arti “COSTRUIAMO PAESAGGIO”. Del 2023 il libro “L’Asterisco. Delle vicende di una città viste da dentro”.  Edizioni Levante.  Nel febbraio del 2024 è a ROMA CASA DELL'ARCHITETTURA ACQUARIO ROMANO per LA SCACCHIERA forma e simbolo…una scacchiera a Casacalenda. A Trieste il 14.03.2024 per la Giornata Nazionale del Paesaggio Italiano presso la Biblioteca Statale STELIO CRISE per Ordine degli Architetti PPC di Trieste, Societa’ Minerva, AIDA Trieste, INARCH Triveneto. Intervento: Del ritorno al paesaggio...paesaggi in divenire per il Maack  Kalenarte Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea.

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