giovedì 27 dicembre 2012

premio lusana quinta edizione



LATINA_ Italy
PREMIO LUSANA QUINTA EDIZIONE 2012
CONCORSO NAZIONALE DI IDEE
‘l’isola’
PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA DEL POPOLO A LATINA

HANGAR 3.0
PROGETTO VINCITORE

Progetto Premiato *


dalla _RELAZIONE ILLUSTRATIVA
"... mentre sotto il padiglione di stile razionale approdano le macchine, le biciclette, l'albergo ha messo davanti alla porta quattro sedie di vimini pei clienti; il portiere è in uniforme dietro la porta; il cameriere è in frak sta sgombrando una tavola e dà l'impressione d'un cameriere di transatlantico, perchè intorno tutto è vario e mobile come il mare, tutto è ancora viaggio verso il destino... una radio dice con voce insinuante le cose del mondo, le dice al caffè fumoso e affollato… lo dice al prato, deserto. "Corrado Alvaro
"Le prime quattro stagioni di Littoria" Roma 1934

Ottanta anni dopo, ed è tempo per riflessioni e sguardi visionari, tempo per nuovi segni capaci di rilanciare il messaggio della modernità rappresentato proprio all’inizio del secolo scorso, dalla fondazione delle città nuove. Latina, una volta palude, è città impostata per assi, per quinte, con isolati aperti: valori urbani da riaffermare e proprio su questi riannodare discorsi capaci di poter aprire a nuovi scenari per poter costruire la città sulla città.
Oggi ci viene chiesto, attraverso questo Concorso d'idee, di individuare un luogo di nuova identità e riconoscibilità.
Secolare è la centralità della piazza in Italia; individuata da grandi visitatori stranieri come Stendhal e Thomas Mann, centralità che discende da una serie di fattori concomitanti che attengono alla geografia e alla storia, alla cultura e alla religione, al clima ed all’economia. E pensando al Foro Romano si diceva... in quel “sontuoso interno a cielo scoperto” che era a Roma il Foro, si entrava come in uno spazio protetto, circondati dalle colonne e dalle mura dei templi, per essere cittadino e uomo devoto, per conversare e trattare gli affari, per incontrare gli altri e farsi vedere... La piazza italiana, nel corso dei secoli si proporrà come una inesauribile rappresentazione della vita en plein air, una messa in scena “teatrale” concepita per accogliere la folla delle feste, dei mercati, delle celebrazioni religiose.
Nel nostro caso… la Piazza del Popolo di Latina è il centro dell’impianto della città radiale sorta nel 1932. É una piazza difficile da vivere, una piazza progettualmente irrisolta... così come recita il bando.
Cosa fare? L'interrogativo di sempre. Il nostro intervento, vuole essere esemplare per dare una risposta al problema, proprio in un momento in cui è importante la necessità di migliorare la qualità urbana, e riaffermare tra cittadini e città un senso di reciproca appartenenza. Tutto ciò si attua in momenti storici, che non consentono visioni provinciali del problema ma esigono scelte progettuali coraggiose. Questo progetto mira a fare di questa piazza “il cuore pulsante della città” attraverso il controllo della qualità degli spazi e dei manufatti, ma anche attraverso un addensarsi di eventi e situazioni; nella convinzione che la concentrazione di funzioni possa rappresentare un fattore catalizzante.
La piazza si carica allora di nuovi contenuti, diventa multimediale, interattiva... è luogo di informazione e formazione.
... l'hangar riconosce l'utilità dell'informazione elettronica per esigenze informative ed educative ed offre ai propri utenti l'accesso a Internet ed alle fonti documentarie elettroniche, digitali e audiovisive. È centro di alfabetizzazione con l'utilizzo di strumenti multimediali...
Nel sistema dei media contemporanei, d’altronde, l’estensione delle reti telematiche, lo sviluppo delle forme di convergenza digitale e l’incremento dei processi comunicativi per via informatica hanno edificato una nuova idea di spazio pubblico: una forma di identità comunitaria e sociale, figlia dell’evoluzione tecnologica del cyberspazio e di tipologie e modalità di relazione e condivisione globali e virtuali. La vetrina dei caffè parigini della metropoli di fine Ottocento-inizio Novecento è oggi sostituita dai monitor informatici, l’esperienza dell’anonimato urbano si è estesa all’interconnessione telematica, così come la contiguità fisica della folla si consuma ora nell’interfaccia della comunicazione intermediale.

Uno schermo connesso è più che una «finestra aperta sul mondo»,
è un proiettore, una mano direttamente nel mondo.
È anche il portale attraverso cui le menti interagiscono e lasciano tracce comuni. […]
Derrick de Kerckhove,
L’architettura dell’intelligenza



Il grande quadrato è il segno forte a grande scala che comparirà su Piazza del Popolo e che farà parte della nuova immagine identificativa del luogo, andrà a rappresentare il voler essere locale-globale ed appartenere alla community vasta della comunicazione.
Attraverso l’utilizzo di videowall e proiezioni architettoniche, la struttura vuole rinsaldare un sentire comune e condiviso fra le arti, l’architettura e i media contemporanei, che travalica gli immaginari e le forme di fruizione e accompagna le evoluzioni tecnologiche della cultura estetica e comunicativa attuale.
Il grande quadrato vuole assolvere a questa sfida verso il futuro costruendo un vero e proprio ambiente comunicativo attorno allo spettatore/passante, utilizzando tutti gli strumenti e i supporti possibili per cercare di rendere più completo e complesso il proprio messaggio, coinvolgendolo direttamente e talvolta inaspettatamente e inconsapevolmente nei dettami della comunicazione. Allo stesso tempo la struttura vuole continuare a attualizzare quell’effetto notte della modernità inaugurato da Lichtarchitektur e dalla Reklame Architektur degli anni Venti attraverso la proiezione di immagini e di show light che conformano quell’Eden elettrico che si avvale delle moderne tecnologie digitali: led, videowall e schermi al plasma.
Così facendo lo spazio creato dal grande quadrato diventa il set polifunzionale ideale per eventi e manifestazioni live: musicali, teatrali e performative. I videowall e le proiezioni architettoniche allestiscono di volta in volta una messa in scena digitale mutevole e altamente spettacolare tipica dei contesti multimediali di sincretismo digitale (DJ set, Vj set, Live Video ed Electronic Music). Il grande quadrato fornisce così una creazione audiovisiva in tempo reale dove le immagini, i suoni e le performance dal vivo si compenetrano simultaneamente nella concretezza performativa e nell’unicità dell’evento scenico.
Dimostrando una sensibilità estetica trasversale che accomuna pratiche e tipologie artistiche e mediali differenti, la struttura del grande quadrato sviluppa una nuova forma di interdisciplinarietà linguistica e dimostra come gli edifici architettonici e gli schermi vengano intesi nell’estetica contemporanea, non più come semplici oggetti da guardare e ascoltare a distanza, ma come degli “spazi audiovisivi” da abitare e da cui essere avvolti.
Il progetto, allora, sovverte la tradizionale dimensione statica e passiva dello spazio per conferire allo spazio fisico un carattere dinamico e interattivo, debitore dei nuovi rapporti percettivi e sensoriali instauratisi con le tecnologie moderne. Lo spettatore è coinvolto fisicamente nello spazio architettonico e diventa parte attiva del processo di costruzione identitaria del luogo. L'edificio, a sua volta, sperimenta materiali industriali e tecnologici che rinnovano l’esperienza di utilizzo ordinario e... abitare una città del novecento è altra cosa.
Abitare una città del novecento significa rapportarsi con gli spazi in modo diverso rispetto alla lunga tradizione architettonica italiana. Nel caso di Piazza del Popolo quello che colpisce è la grandezza, la dimensione, il senso del vuoto... forse di un qualcosa mai compiuto. Piazza del Popolo a Latina è situata al centro dell’asse urbano Tribunale-Piazza del Quadrato. Un asse complesso, del sistema urbanistico radiale, su cui si succedono gli edifici più significativi della città con viali alberati, quinte, prospettive e inquadrature suggestive. Lungo tale asse, rafforzandone il segno e la valenza complessiva rispetto all'intera struttura urbanistica di fondazione, si inserisce il nostro "impianto aperto".
Le geometrie elementari fondate sull'angolo retto, sulle logiche cartesiane proprie della cultura illuminista e della stessa storia urbana di Littoria/Latina, segnate da volumi razionali, racchiuse da superfici essenziali, inglobano il nuovo porticato che si inserisce e reinterpreta la città attraverso i valori dell'architettura contemporanea; le nuove esigue cubature del nostro intervento, sono quinta di un mutato paesaggio urbano, nel quale gli edifici di fondazione, con la loro presenza storica, sono il naturale e principale centro delle visioni prospettiche. I nuovi corpi di fabbrica, con la linearità dei fronti, il rivestimento esterno pensato dove in travertino, dove in lastre di corten traforato, si inseriscono nel contesto del centro storico integrandosi con la cultura architettonica della città, realizzando una continuità tra passato e presente.
Ed è questo lo spazio della gente.  É il luogo d’incontro di chi a Latina frequenterà l’università e che troverà proprio nel centro storico il punto di riferimento, lo spazio di vitalità, il punto di incontro, di scambio e di relazioni. Mai come ora, Latina ha necessità di una scossa, di un corto circuito capace di farle girare pagina nel segno dell'evoluzione della propria storia, nel segno della contemporaneità.
Un luogo capace anche di favorire l'accoglienza e la solidarietà. Un luogo di uso quotidiano, di passaggio e di sosta, e la naturale vocazione di spazio aggregativo e di scambio.


"... se il filo conduttore del progetto è ben chiaro e solido,
allora verrà il momento in cui altre proprietà altri architetti ed artisti continueranno a sviluppare quel progetto e l'edificio sarà in grado di mantenere la propria grandezza e lo spirito che quel giorno, fra i rumori della città un timido genius loci aveva suggerito ad un attento architetto."
Jose Ignacio Linazasoro
15 Giugno 2007, Madrid


HANGAR 3.0
PROGETTO VINCITORE.

 Massimo Palumbo architetto
project team:
Stefano Benetazzo, Antonio Chiominto, Mauro Chiominto
consuling:
Sara Palumbo, Giacomo Ravesi.
Latina_Italy