giovedì 7 maggio 2015

STAZIONE by Supervisioni di Davide Onorati



STAZIONE
by Supervisioni di Davide Onorati


 .....Il territorio pontino, sovente descritto dalla vicenda della bonifica integrale fascista, è antropizzato e trasformato da tempi remoti. La sovrapposizione degli episodi e la ripetuta incisione del suolo, hanno dato forma ad un palinsesto di scala territoriale.
Un territorio pontino quindi, narrato attraverso delle rappresentazioni fotografiche, dove gli elementi della scenografia sono al contempo protagonisti. Alcuni personaggi entrano in relazione con le architetture e le infrastrutture e i luoghi raffigurati, raccontando storie parallele, la cui possibile interpretazione è lasciata all’osservatore. Il campo lungo delle immagini apre una visione dell’ambiente complessiva e ampia. Una supervisione, in cui i vari elementi da soli si fanno carico di una sistemazione gerarchica all’interno della scena, mentre i personaggi ne divengono supervisori....
Davide Onorati
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 http://www.davideonorati.it

martedì 5 maggio 2015

"59+1 Achille Pace e il Premio Termoli".


 "59+1 Achille Pace e il Premio Termoli".
59 anni di capolavori di proprietà del comune selezionati dal maestro Achille Pace e il Gruppo Uno.
Termoli, Galleria Civica d’Arte Contemporanea, in piazza Sant’Antonio, dal 12 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015.



UTOPIA A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio












Università degli studi del Molise
Dipartimento di Scienze Umanistiche, Sociali e della Formazione

ARATRO
ARCHIVIO DELLE ARTI ELETTRONICHE LABORATORIO PER L’ARTE CONTEMPORANEA
comunicato stampa mostra

Massimo Palumbo
UTOPIA
A cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio

Inaugurazione mostra 29 aprile, ore 18:00

L’ARATRO inaugura una nuova mostra personale di Massimo Palumbo, artista visivo e architetto attivo tra Latina e il Molise, ideatore del grande progetto MAACK-Kalenarte, il Museo a cielo aperto di arte contemporanea di Casacalenda (Cb).
In questa mostra Massimo Palumbo fonde i suoi diversi campi espressivi in una grande installazione dove i linguaggi delle arti visive e dell’architettura si legano per mettere in scena una riflessione sul tema dell’Utopia come spazio mentale e concreto dell’irrealizzato, del possibile e del progetto.
L’Utopia rappresenta, infatti, da secoli uno dei motivi portanti di un’importante visione dell’architettura vista non solo in senso estetico, ma come metodo e strumento di innovazione e di sviluppo, di intervento sul mondo e sulla società, come spazio di pianificazione, di immaginazione e di pensiero dove l’architetto agisce con il disegno e la scrittura ipotizzando e costruendo spazi fittizi o reali attraverso una teoria che tende costantemente a concretizzarsi.
In questo contesto, si colloca l’azione stessa di Palumbo, in particolare in Molise (ma non solo), la sua visione dell’arte contemporanea proprio come Utopia permanente di una nuova visione del reale, come sistema di azione per dare un nuovo impulso sociale e culturale al suo territorio di origine.
La scrittura, l’oggetto, il disegno e la luce sono i fili conduttori che ci accompagnano in questa esposizione intrecciata, in un allestimento allo stesso tempo lineare e complesso che rappresenta bene il mosaico di interessi e creazioni composto da Palumbo, il suo metodo dove prassi e idea, progetto, esecuzione e visionarietà si coniugano in un solo e articolato discorso teso perennemente verso un’azione destinata a dare forma materiale al sogno, non solo estetico, dell’Utopia.








Massimo Palumbo- UTOPIA.
ARATRO- archivio delle arti elettroniche - laboratorio per l’arte contemporanea
2° piano- 2° edificio polifunzionale, università del molise, via de sanctis 86100 campobasso
Info: + 39 333 1530974 ; aratrounimol@gmail.com - 
facebook: Aratro Università del Molise
Dal 29 aprile al 22 maggio 2015

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Massimo Palumbo
Biografia

Nasce nel 1946 a Casacalenda nel Molise. Risiede a Latina, dove opera. È architetto ed artista. Ama la trasversalità e il piacere delle contaminazioni sia linguistiche che dei materiali, ed il suo operare è caratterizzato dall’estrema semplicità con cui utilizza i materiali poveri, senza mai dimenticare che l’arte e l’architettura sono discipline in cui la memoria gioca un ruolo fondamentale e i territori su cui si configurano sono sempre luoghi dello "spazio della memoria".
Dagli anni ottanta, una attenzione particolare per il Design e le Arti Visive lo portano ad essere presente anche a mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero (Modena, New York, Perugia, Roma, Napoli, Kuhlungsborn, Catania) indagando prevalentemente sul rapporto tra operazione estetica e ambiente. 
Tra i diversi interventi sicuramente sono da ricordare quelli della serie “i bianchi” del 1992; “……la fine dei valori stabili, delle antiche convinzioni,la caduta dei miti, delle ideologie…… “, oppure “l’aria è irrespirabile”,  “…un naufragio ci salverà”, degli inizi degli anni novanta. L’interesse sul binomio Arte-Architettura lo fa promotore del Progetto Kalenarte per la realizzazione di un Museo all’Aperto d’Arte Contemporanea a Casacalenda (Molise).
Molte le iniziative culturali che hanno per tema il rapporto Arte Architettura, Arte Città.  Da ricordare diversi lavori ed interventi in spazi pubblici: del 1995 “la sedia di Polifemo; “l’ago di Fogliano”; il progetto per la posa di una grande ruota di bicicletta con “gira la ruota gira“ per un intervento a scala urbana nel centro direzionale di Latina.
Nel 2004 realizza su incarico del Comune di Latina e dell’Assessorato alla Qualità Urbana il monumento al carabiniere in Largo Caduti di Nassyria: “la fiamma del carabiniere”. È del 2007 il libro su Franco Libertucci: “Franco Libertucci scultore Re, Regine, Alfieri, Torri, Cavalli”, Testimonianza di Franco Purini, Edizioni Levante. Nel 2008 è invitato da Giorgio Bonomi  alla XXV Biennale di Scultura di Gubbio Museo della Scultura Contemporanea Parco Ranghiasci con il lavoro "il dardo viola" 2008 . I venti anni di attività di Kalenarte, raccolti nel catalogo “XX Kalenarte 1990-2010…un filo lungo vent’anni”, valicando i confini del Molise, vengono presentati a Roma nella sala della Protomoteca, in Campidoglio. Nel gennaio del 2011 propone, presso il Foyer del Teatro Comunale Gabriele D'Annunzio di Latina, l’installazione “mangiamo cultura con la cultura si mangia…”  (2010).
In concomitanza con tale evento, a cura di  Fabio D'Achille, si tiene la personale " ...noi che non abbiamo tetti ",  presso il Palazzo della Cultura di Latina. Marcella Cossu, direttrice del Museo Manzù GNAM di Roma, ad Ardea nell'ambito del progetto Manzù, l'Arte e il territorio lo invita a presentare l'installazione “mangiamo cultura con la cultura si mangia…” (2010). 
Sempre nel 2012 è vincitore con "Hangar 2.0" del Concorso Nazionale di idee per la riqualificazione  di Piazza del Popolo a Latina. Concorso a cura del Comune di Latina e dell' Ordine degli Architetti, della Provincia di Latina. La ricerca di nuovi spazi non deputati all'arte lo vedono presente presso la  Stazione Ferroviaria di Latina. Sala delle autorità. Presenta anche qui una significativa installazione a metà tra Arte ed Architettura  dal titolo " Sul filo della memoria. Omaggio ad Angiolo Mazzoni." 2013 il progetto promosso dalla Casa dell'Architettura di Latina è presentato da Pietro Cefaly.
Nel 2013 “Vivi”. Opere di Massimo Palumbo, mostra a cura di Cristina Costanzo, presso i Cantieri Culturali alla Zisa, di Palermo .

giovedì 23 aprile 2015






















frammenti urbani

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motivazione della Giuria del PREMIO


 ......poi un giorno ti capita di imbatterti in un file  che dice: motivazione della Giuria del PREMIO 
e si riferiva ad  HANGAR 3.0  PROGETTO VINCITORE.
Leggi, rileggi e poi non sai se piangere o ridere. 


Sembra che la risata sia salvifica ....e pensavo..poveri noi, povero territorio.... ce n'è di strada da fare... deserto, deserto assoluto,
silenzio assordante.  Non più tardi di un anno e mezzo fa, era il 12 dicembre del 2012...e in quell'occasione l'ultima o la penultima perla.

Il Comune di Latina, l'Ordine degli Architetti, il Premio Lusana, aprono ad un Concorso d'idee per una rivisitazione (?) della Piazza del Popolo. Agli atti ci sono i bandi, i partecipanti, i vincitori e quant'altro utile anche a capire sull'esistenza o meno di quel punto interrogativo che abbiamo posto.
Di sicuro posso aggiungere di essermi sentito onorato, veder vincere il progetto proposto....salvo poi imbattersi qualche ora dopo in un paio di persone.
La prima mi dice: Architetto ma è sicuro che gliela fanno fare? e l'altra a rinforzo : .....ma si è trattato di una esercitazione di stile.?

Gliela fanno fare. Esercitazionedi stile.
Non riporto i pensieri di quei momenti, preso a godermi una situazione che ho voluto tra l'altro condividere con cinque giovani architetti della città, ne' ho voglia ora di aggiungere altro se non l'augurio ai tanti giovani a guardarsi intorno......Ulisse insegna.

Per Latina naturalmente noi attendiamo da loro un sanifico corto circuito, un anelito di contemporaneità e volontà... visionarie.
...........Ottanta anni dopo, ed è tempo per riflessioni per sguardi visionari, tempo per nuovi segni capaci di rilanciare il messaggio della modernità, rappresentato proprio all’inizio del secolo scorso, dalla fondazione delle città nuove......L' ironia della storia che vede Littoria più moderna di Latina.

 20.04.15







 La MOTIVAZIONE.
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La motivazione della Giuria del PREMIO
Primo classificato è il progetto contraddistinto con il motto:
"HANGAR 3.0" ( Architetto Palumbo Massimo ) che è stato prescelto dalla Commissione con la seguente motivazione:

" E' il progetto che,  nel suo complesso, risponde alle finalità del bando, in quanto rappresenta la soluzione architettonica ritenuta dalla Commissione fondamentalmente convincente.  
La proposta, tutta condotta sul tema della costruzione del vuoto, connota Piazza del Popolo con elementi distintivi tipici della "città di fondazione", come ad esempio, i portici e gli spazi di relazione ben definiti in soluzioni che rimandano al linguaggio Metafisico. 
La proposta del progetto vincitore, sempre a parere della Commissione, interpreta alcune peculiarità di  "materiali innovativi" e di alta qualità  che costituiscono il valore aggiunto dell'idea progettuale: molto convincente è stata, infatti, la capacità di coniugare i temi della storicità del luogo con le possibilità offerte dalle nuove tecnologie in tema di comunicazione che permette al progetto di raggiungere una sintesi in equilibrio tra tradizione ed innovazione architettonica."
 

Massimo Palumbo architetto
project team:
Stefano Benetazzo, Antonio Chiominto, Mauro Chiominto
consuling:
Sara Palumbo, Giacomo Ravesi.
Latina_Italy
Latina 07.12.12

martedì 21 aprile 2015

UTOPIA



 UTOPIA
a cura di Lorenzo Canova e Piernicola Maria Di Iorio
ARATRO/ CAMPOBASSO UNIVERSITA' DEL MOLISE 





...appartengo alla generazione che ama mettere avanti al fare i contenuti, 
il pensiero,
 l'etica delle cose e degli anni della formazione, gli anni sessanta-settanta, porta con sè  il senso del progetto ed il valore delle utopie...l'etica delle cose, il pensare... riflettere.
Oggi poi,
potremmo ironicamente parlare di ferraglia anni settanta o di pensieri desueti...    
.......Arte, Architettura ...Architettura, Arte  e  
l'esigenza per me  di comprendere meglio cosa fossero e andare alle radici del problema,  dove Arte e Architettura sono un unicum, mai divise...
....i mondi si intrecciano tra loro e il dialogo è costante, continuo, ininterrotto... ci portiamo dietro esperienze radicali, poveriste... le utopie, 
senz'altro in sintonia con le tensioni culturali 
degli anni in cui ci siamo formati...... 
(mp.)