giovedì 18 dicembre 2014

LIX PREMIO TERMOLI




LIX PREMIO TERMOLI



MASSIMO PALUMBO
Senza Titolo
1991
tecnica mista stoffe e pigmenti su legno
40x60
Proprietà Collezione Gall.Arte Moderna e Contemporanea Termoli



Massimo Palumbo  da "I Bianchi-- Sovrapposizioni" 1992. Tecnica mista con applicazioni di tele e sacco su tavola . cm65x60. 
Termoli, Sala Consiliare.
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Si intitola ‘Il Premio Termoli in Comune’ l’iniziativa che vede l’affissione di alcune opere del Premio Termoli nella Sala Consiliare del Comune di Termoli. Iniziativa volta a sottolineare la volontà di valorizzazione del Premio Termoli da parte dell’attuale Amministrazione Comunale.
“Abbiamo selezionato opere di artisti molisani – spiega il sindaco Angelo Sbrocca – perché crediamo che abbiano dato un forte contributo alla storia del Premio Termoli e siamo convinti che l’arte in generale e in particolare il Premio Termoli possa essere una risorsa primaria per la nostra città, da un lato per attrarre turismo, dall’altro per donare bellezza ai termolesi che sono i veri proprietari delle opere”.
La scelta di esporre le opere del Premio Termoli in Sala Consiliare è solo una delle azioni previste per valorizzare il patrimonio artistico della città di Termoli.
 

Ecco le opere scelte per la sala Consiliare.
Achille Pace ‘Punti nello spazio’
Luigi Petrosino ‘Ascesa azzurra’
Dante Gentile Lorusso ‘Frammenti’
Ettore Frani ‘Senza titolo’
Nino Barone ‘Senza titolo’
Mario Serra ‘Senza titolo’
Ernesto Saquella ‘Albeggiare (frammento)’
Massimo Palumbo ‘Da “I bianchi” sovrapposizioni’
Paolo Borrelli ‘Corsi di vuoto’



....un onore ritrovarsi tra le opere esposte per il 
LIX PREMIO TERMOLI.

sabato 1 novembre 2014

poi capita di ritrovare





 ............poi capita di ritrovare tanti, tanti anni dopo un amico...bentrovato Lello, che piacere !
 Latina 30 Ottobre 2014
 


 Latina 1957
  Latina 1960


venerdì 31 ottobre 2014

a proposito di razionalismo


...a proposito di razionalismo





CASA DEL FASCIO COMO
TERRAGNI ARCHITETTO



.....il cosidetto Razionalismo Italiano











CASE POPOLARI ICP
LITTORIA/LATINA
NICOLOSI INGEGNERE


..................forse è da fare chiarezza in città su cosa intendiamo per architettura razionalista, cosa è stato il razionalismo Italiano, in che modo e dove ha influito sul nostro territorio.Questo una volta per tutte onde evitare equivoci e/o strafalcioni da tramandare ai posteri...non è possibile sentir dire che la sede che ospita La Casa dell'Architettura a Latina, la Casa dei Cursori,  è edificio razionalista o altre amenità di questo tenore, anche perchè a Littoria/Latina di razionalismo ce n'è pochino dopo aver salvato le case popolari di Nicolosi(??).......



EX GIL ROMA 
LUIGI MORETTI ARCHITETTO




L'edificio ex Gil di Luigi Moretti a Roma, nel quartiere Trastevere, di proprietà regionale, è considerato una delle più importanti opere architettoniche moderne della capitale, in quanto manifesto esplicito del razionalismo romano e dunque monumento significativo di confine tra l'architettura tradizionale e l'innovazione moderna di matrice europea. L’opera realizzata da Moretti nel 1933, a soli ventisei anni, rientra nel quadro di quelle opere pubbliche che cambiarono l’assetto funzionale della città.
Per molti anni in trascurato stato di conservazione, l’edificio recentemente è stato oggetto di un accurato restauro. Il graduale recupero ha permesso una osservazione diretta dello stato di conservazione del manufatto ed il conseguente ritorno allo status originale. La Regione Lazio ha poi destinato la struttura ad attività culturali considerandole particolarmente adatte alle caratteristiche architettoniche del manufatto.
Gli interventi sono stati condotti direttamente dalla Regione Lazio che ha assunto il coordinamento dei lavori. Si è trattato dunque di un recupero integrale poiché ha comportato il restauro filologico dell'edificio destinato alla realizzazione di progetti culturali, espositivi, convegnistici e di studio.
La ex GIL costituisce uno dei pochi esempi di recupero del patrimonio moderno ed è diventata una sede di prestigio nella capitale per comunicare l’importanza del Lazio e del suo vasto patrimonio di storia e d’arte: una sorta di “sportello” attivo di programmazione, sostegno e cooperazione per le attività connesse alla valorizzazione del territorio.
E’ auspicabile, inoltre, che questa struttura possa diventare, un punto di riferimento fondamentale per lo studio e la produttiva osservazione dei fenomeni legati alla identità architettonica ed urbana della città, anche utilizzando il vasto repertorio storico e documentario, raccolto e catalogato dalla Regione nel corso degli anni. La fisionomia di questa Kungshalle, di ispirazione europea, comporta un ruolo attivo, una scelta di responsabilità, in linea con un concetto trainante della cultura quale strumento capace di promuovere conoscenza e sviluppo in un ambito sempre più esteso e partecipato.
Scheda a cura di Luigi Prisco 
 by REGIONE LAZIO

sabato 4 ottobre 2014

la bellezza




 
 
 
 

 
" la bellezza "
by Carmelo Baglivo
 
 

 

…l’idea dell’arte come intrattenimento, abbellimento,
decorazione.
No sono convinto che non sia questa la direzione giusta, 
l’arte deve entrare nel meccanicismo segreto del conflitto urbano,
che è il vero fine della città…
 

 

venerdì 3 ottobre 2014




GIBELLINA il CRETTO
settembre 2014 ritorno in Belice omaggio a Burri











La genesi dell'opera si fa risalire alla distruzione della città di Gibellina (oggi chiamata Gibellina Vecchia) provocata dal terremoto del Belice il 14 gennaio 1968. La potenza del terremoto distrusse completamente la città, lasciando la maggior parte delle famiglie senza tettoBurri progettò un gigantesco monumento della morte che ripercorre le vie e vicoli della vecchia città: esso infatti sorge nello stesso luogo dove una volta vi erano le macerie, attualmente cementificate dall'opera di Burri. Dall'alto l'opera appare come una serie di fratture di cemento sul terreno, il cui valore artistico risiede nel congelamento della memoria storica di un paese.
Il cretto ha una superficie di circa 10 ettari ed è una delle opere d'arte contemporanea più estese al mondo.[
La voglia di rinascita della città nacque dalla mente del sindaco Ludovico Corrao che vide nell'arte un riscatto sociale della città.
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QUESTO L'APPELLO
Una comunità che si prende cura di un'opera d'arte ambientale stra-ordinaria: il Cretto di Gibellina
Descrizione
Al Presidente della Regione Sicilia
Al Ministro per i Beni e le Attività Culturali

Il Cretto di Alberto Burri sui Ruderi di Gibellina (iniziato nel 1985) è l’opera d’arte più grande d'Europa. Non è stato ancora completato.Sentiamo il dovere, come cittadini del mondo, di rivolgervi questo appello affinché un'opera d’arte immensa, sindone di una comunità,
simbolo universale della tragedia del terremoto, venga restaurata e completata, e se ne assicuri la conservazione a futura memoria.

Claudio Abbado
Daniele Abbado
Marina Abramovic
Carla Accardi
Marisa Albanese
Richard Armstrong Director of the Solomon R. Guggenheim Foundation and Museum - New York
Pio Baldi Presidente Fondazione Maxxi - Roma
Luca Massimo Barbero Direttore MACRO - Museo d'Arte Contemporanea Roma
Franco Battiato
Vanessa Beecroft
Gabriella Belli Direttrice Mart Museo arte contemporanea Trento e Rovereto
Andrea Bellini Direttore museo d'arte contemporanea Castello di Rivoli - Torino
Chiara Bertola Direttrice artistica HangarBicocca - Milano
Bernard Blistène Directeur du Département du développement culturel du Centre Pompidou - Parigi
Francesco Bonami Direttore artististico Fondazione Sandretto Re Baudengo - Torino
Achille Bonito Oliva
Patrick Bouchain
Stéphane Braunschweig Regista - Direttore Théâtre national de la Colline - Parigi
Maurizio Calvesi Presidente Fondazione Burri - Città di Castello
Andrea Camilleri
Alessandro Castagnaro Presidente ANIAI - Ass. Naz.le Ingegneri Architetti Italiani
Martina Cavallarin
Germano Celant
Salvatore Ciaravino Consigliere nazionale Italia Nostra
Mario Codognato Curatore generale MADRE - Napoli
Antonio Cognata Soprintendente Fondazione Teatro Massimo - Palermo
Roberto Collovà Professore ordinario di Progettazione Architettonica - Università di Palermo
Vincenzo Consolo
Ludovico Corrao Presidente Fondazione Orestiadi - Gibellina
Andrea Cortellessa
Michele Cossyro
Emanuele Crialese
Mario Cristiani Direttore Galleria Continua - San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Eric de Chassey Direttore Accademia di Francia Villa Medici - Roma
Domenico De Masi Presidente Fondazione Ravello
Gabriella Di Milia Direttice Archivio Consagra - Milano
Igina di Napoli Direttrice Nuovo Teatro Nuovo - Napoli
Vittorio Di Pace Decano degli architetti europei
Emmanuele Francesco Maria Emanuele Presidente Fondazione Roma-Mediterraneo - Roma
Jan Fabre
Lorenzo Fiaschi Direttore Galleria Continua - San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Elena Forin Curator Macro - Roma
Doriana e Massimiliano Fuksas
Matteo Garrone
Giovanna Giordano
Annamaria Granatello Direttrice Premio Solinas - Roma
Roberto Grossi Presidente Federculture
Margherita Guccione Direttore Maxxi Architettura - Roma
Arata Isozaki
Alfredo Jaar
Angela e Mimmo Jodice
Anselm Kiefer
Joseph Kosuth
Teresa La Rocca Professore di Progettazione Architettonica e Urbana - Università di Palermo
Gioacchino Lanza Tomasi
Antonio Latella Regista - Direttore artistico Nuovo Teatro Nuovo - Napoli
Ivan Lobello Presidente Confindustria Sicilia
Maria Vittoria Marini Clarelli Soprintendente Galleria Nazionale d'arte Moderna e Contemporanea - Roma
Raffaela Mariniello
Mario Martone Regista - Direttore Teatro Stabile Torino
Anna Mattirolo Direttore Maxxi Arte - Roma
Alessandro Mendini
Beatrice Merz Direttore Museo d'arte contemporanea Castello di Rivoli - Torino
Marzia Migliora
Giuseppe Morra Presidente Fondazione Morra - Napoli
Ennio Morricone
Paris Murray Celant
Pierluigi Nicolin
Luigi Ontani
Mimmo Paladino
Federico Palazzoli Studio Pesci - Bologna
Francesco Pantaleone Francesco Pantaleone Arte Contemporanea - Palermo
Renzo Piano
Giovanni Pieraccini Presidente Fondazione Romaeuropa - Roma
Bartolomeo Pietromarchi
Giacomo Pirazzoli Docente di allestimento e museografia - Università di Firenze
Arnaldo Pomodoro
Ludovico Pratesi Direttore Centro Arti Visive Pescheria - Pesaro
Antonio Presti Presidente Fondazione Fiumara d'Arte
Giusto Puri Purini
Franco Purini
Davide Rampello Presidente La Triennale di Milano
Christoph Riedweg Direttore Istituto Svizzero - Roma
Maurizio Rigillo Direttore Galleria Continua - San Gimignano/Beijing/Le Moulin
Lia Rumma Galleria Lia Rumma - Napoli/Milano
Philip Rylands Direttore Peggy Guggenheim Collection - Venezia
Alberto Salvadori Direttore Museo Marino Marini - Firenze
Patrizia Sandretto Re Baudengo Presidente Fondazione Sandretto Re Baudengo - Torino
Nicola Sani Presidente Fondazione Scelsi - Roma
Gaetano Savatteri
Ferdinando Scianna
Salvatore Sciarrino
Etta Scollo
Nino Soldano
Giovanni Sollima
Ettore Spalletti
Laura Thermes
Tamara Triffez
Laura Trisorio Studio Trisorio - Napoli/Roma
Karole Vail Solomon R. Guggenheim Museum's curator - New York
Francesco Venezia
Robert Wilson




giovedì 2 ottobre 2014

pagine di storia:"lo spirito" e Cambellotti





                      ..........si può intravedere quello "spirito" che Cambellotti seppe rappresentare con tanta capacità .....Ho riassunto, ricordò, quarant'anni d'arte ispirati da questi luoghi per i quali ho inteso la malia intensa formata da sogni primordiali, di tristezza e di abbandono, teso con altri ad una nobile opera di redenzione....
Ho assistito a un miracolo è l'ho rappresentato......
 Questo spirito  è, per certi aspetti e in certe zone, ancora presente.

...pagine di storia:Littoria,Latina





Littoria,Latina.  
Gli storici cosi la definiscono ....
                                                                                       ......."non è un'informe ragnatela di strade e di edifici rispondenti ai criteri di ordinaria composizione ingegneresca o di banali simmetrie, ma una grande, calibrata conclusione delle secolari   vicende delle città nuove italiane.  [Littoria] una delle ultime è la più grande tra queste città, capoluogo di provincia come Alessandria (fondata dalla Lega lombarda nel XII secolo) e L'Aquila (fondata dai sovrani svevi e angioini nel XIII secolo) , si avvia del resto a consolidare la propria funzione direttiva su un territorio culturalmente oltre che geograficamente ben individuato e distinto...."
(premessa di E. Guidoni a "Latina" atlante storico delle città italiane, Roma 1990)




 


......dall'alto

 
 
 
 
......dall'alto



                              …risarcire il gigantismo dell'espansione di Latina dovrebbe configurarsi come un "restauro del paesaggio", prolungamento ed estensione di quello del moderno, luogo di tutta la storia dell'architettura, nella pianura pontina…(Franco Purini)

martedì 30 settembre 2014

L’idea di environnement di Massimo Palumbo




 
 
............L’idea di environnement di Massimo Palumbo, consistente nell’ipotizzare un ponte-mongolfiera, virtualmente in grado di spiccare il volo in ogni momento, a causa dei grandi palloni aerostatici bianchi ad esso collegati in punti strategici, e miranti “ad infinitum”, gioca, com’è prassi consolidata in altre installazioni di questo nostro originale rappresentante della land-art, con un’arrière pensée fortemente polemica, com’è del resto intuibile dall’osservazione della serie di foto “parlanti” a documentazione della bellezza architettonica e quasi sensoriale del manufatto romano del ponte. Piccoli blocchi di laterizio caldo, aggettanti e rientranti ad interpretare il movimento dei brevi piloni e l’armonioso svolgimento delle arcate, piombato, il tutto, nel magma di un desolante degrado di periferia urbana, tra  stracci, canneti  e roulottes . Vola via, pontile romano, nell’oscurità della notte, prendi il largo per lidi più ospitali…questo un possibile messaggio, tra i tanti  ipotizzabili per il progetto di Massimo Palumbo......di Marcella Cossu*
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*Direttrice della Raccolta Manzù GNAM  galleria nazionale arte moderna roma

.....problemi d'identità





.....problemi d'identità

sabato 27 settembre 2014

.....ai Cantieri Culturali alla Zisa a Palermo

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
Massimo Palumbo ai Cantieri Culturali alla Zisa
 
di Salvatore Davì
Entrando negli spazi della Bottega 6 ai Cantieri Culturali alla Zisa si percepisce una dimensione dilatata del tempo e dello spazio; si è spettatori di una mostra estremamente evocativa che propone la visione bipolare del fare artistico: nelle opere di Massimo Palumbo etica ed estetica coincidono, si toccano e si fondono, costruendo un percorso che supera l’apparente candore materico e dando voce ad una profonda riflessione sociale. L’artista lo fa attraverso un esubero di ‘bianco’ e una disposizione all’indagine dello spazio urbano attraverso una serie di elementi naturali e materiali poveri (legno, ferro, carta, etc). Vivi, mostra a cura di Cristina Costanzo, organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale di Latina “MAD Museo Arte Diffusa”, è composta da lavori quasi tutti realizzati per l’occasione, quasi come un insieme di frammenti di una grande installazione site specific; la mostra si configura come un monito generazionale che scruta le mosse del recente passato e invita ad una nuova presa di coscienza. Ciò che colpisce sono la semplicità e quel velato romanticismo ideologico che, però, non toccano mai la soglia del retorico, ma che puntano all’immagine stricto sensu e al suo potere comunicativo ed evocativo. Semplice. Una forma, un’idea e la concentrazione di simboli efficaci e chiari: le bianche barche come invito alla scoperta, all’indagine e alla critica, la bilancia che pesa la Costituzione Italiana, i libri bianchi e intonsi come consiglio per scrivere la storia di domani, il peso paradossale della gommapiuma. L’allestimento supera le difficoltà strutturali dello spazio espositivo e si costruisce elegante; gli elementi si toccano e tracciano una composizione uniforme, un excursus sul lavoro dell’artista e sul ruolo che ha avuto e che deve avere in società, uno sguardo compatto che riflette “sulla società contemporanea attraverso la dialettica tra architettura, arte e ambiente ma anche come esortazione, per l’appunto ‘Vivi’, ad osservare con sguardo critico la realtà che ci circonda” (Cristina Costanzo).

settembre 2013
 



giovedì 25 settembre 2014

'Ages of smoke'

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 'Ages of smoke'  di Peter Regli
 
24.09.14
by La Repubblica
 
 
 








LATINA una volta LITTORIA
INAUGURAZIONE DELLA CITTA'
istituto luce

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LATINA Italy 1950

 
 
 
 
 
un video molto interessante. 
 
 
 
LATINA  Italy 1950
vista da
FRANCESCO REDI
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domenica 14 settembre 2014

Ciao Laura



Ciao Laura

..............l'altro giorno Laura Borroni ci ha lasciato .....un bravo Architetto, un bravo Professore, una donna straordinaria.  Era il 1996 ed invitai Laura Borroni a dare un suo contributo per la
Casa di Pietra, la rivista dell'Ordine degli Architetti di Latina.
Laura con generosità rispose al mio invito. Noi come redazione della rivista, trattavamo la problematica degli spazi aperti e lei inviò un articolo molto interessante e puntuale sui temi degli spazi pubblici, poi però la Casa di Pietra concluse il suo percorso e naturalmente non si riuscì a pubblicarlo.
Proporre  oggi su questa pagina l'articolo mai pubblicato, quasi venti anni dopo, è un modo per ricordarla con la stima ed l'affetto di sempre.
Se poi ci guadiamo un attimo intorno e pensiamo alle città che viviamo.... scopriamo anche la forza di quanto scritto e l'attualità di quei contenuti.

Ciao Laura. Grazie.

13.09.2014
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                                                                                                   Laura Borroni


Una voglia pazza di città,
una voglia pazza di scoprire gli spazi pubblici.

Sfogliare i numeri di "La casa di pietra" fino ad oggi usciti, scorrere gli articoli, occhieggiare le illustrazioni, è come fare un "bagno salutare nelle acque di una fonte rigeneratrice. Il titolo della rivista sembra puntare espres¬samente allo scottante problema della casa per lasciare in realtà emergere un discorso di maggiore respiro : la casa riacquisterebbe un suo significato, sen¬za più continuare a vivere asfitticamente, qualora riuscisse ad inserirsi in un suo habitat di territori paesaggistici, di spazi sociali per l'incontro e per lo stare insieme. Dagli autori, tutti architetti, sprigiona in coro un desiderio in¬tenso di muoversi in strutture urbane ricche di spazi pubblici sapientemente strutturati, veri e propri soggiorni comuni che invitino la popolazione a goder¬ne gioiosamente. In un suo articolo Franco Purini, in particolare, spinge a conservare la possenza del patrimonio naturale del territorio di Latina; ad incrementa¬re in esso la presenza del nuovo tanto da lumeggiare un sistema pontino inteso come ponte/anello di congiunzione tra l'area metropolitana romana e quella napoletana. Nè, alla scala più circoscritta,egli tralascia di insistere insieme agli altri tanti per la realizzazione della Biblioteca di Latina progettata da James Stirling, proprio uno dei possibili soggiorni auspicati.
E già, perchè troppo sovente le difficoltà economiche e "intorni" paralizzano, uccidono iniziative che potrebbero invece dare lustro alla città, attirare turismo di qualità oltre che innalzare il livello abitativo dei residenti. La recente storia architettonica delle città italiane è affollata di gioielli progettati ma non costruiti. Allora dunque se la nostra situazione è tanto nera rispetto agli altri Paesi (Francia,Germania, Gran Bretagna, Olanda,ecc.) non ci resta che sopprimere questa pazza voglia di città?
No, per carità, manteniamo le nostre energie, battiamoci con forza anche per fare crescere culturalmente il livello dei nostri concittadini. E tentiamole tutte. Il settore pubblico è spento, quello pub¬blico/privato pure langue s beh, attacchiamoci ai minuscoli ossetti rimasti da progettare. Anche solo un modestissimo oggetto edilizio che arriva a studio (i concorsi di architettura costituiscono purtroppo un amaro discorso a parte) può essere studiato e realizzato con occhi tutti diversi.  Si certo, perchè anche noi dobbiamo rigenerare il nostro modo di procedere.
Al bando allora l'oggetto "introverso", capace soltanto di rispondere ai regolamenti edilizi e alle esigenze del committente. E' troppo poco, è per noi una ri¬nuncia e ne va di mezzo della nostra dignità. Certo il programma della committenza deve essere rispettato, il progetto fattibile s ma poi aggiungiamoci una nostra professionalità creativa di fruizioni e di spazi, aggiungiamoci insomma del nostro e troviamo un metodo gioioso di impostazione, di invenzione dell'oggetto in questione. Ma attenzione : senza cadere nell'eccentricità o nel cattivo gusto. Facciamo che esso diventi finalmente "estroverso", si strutturi secondo tipologie innovative, intelligenti, articolandosi anche secondo elementi anomali tali da ammiccare all'intorno e gareggiare con altri elementi vivi; tali da scuotere, svegliare i committenti pigri e i fruitori ignari del meglio.  Un oggetto che rie¬sce a lanciare messaggi verso gli oggetti circostanti, verso gli spazi pubblici, può diventare infatti un oggetto"estroverso" perchè nel provocare sollecita altri accadimenti, in un continuo processo rigeneratore.
 Così la città si rianima. In fondo questo era ed è uno dei segreti del fascino dei nostri quanto mai vivi cen¬tri storici italiani, delle loro strade e delle loro piazze illustri, richiamo continuo di eventi straordinari godibili da tutti.

Questo è il "luogo” Italia celebrato specie da studiosi stranieri, troppo spesso ahimè da noi atrofizzato ai secoli passati. Latina qualcosa già ha di suo; perchè non accrescerlo?
Qualche immagine, forse, anche se fuori scala per la sua dimensione e per le sue destinazioni d’uso, riproposta tra di noi amatori di questa voglia pazza di città, ci può ridare la carica necessaria per affrontare le molte difficoltà. Sono sempre immagini di Stirling (un pazzo anche Lui?).
Precisamente si tratta dello storico insediamento inglese di Derby, quando negli anni 70' su incarico del Comune e nel cuore dei tessuti medioevali Egli propone il nuovo centro civico che purtroppo poi non si realizza. Frustrazioni dunque pure per Lui? no, perchè continua a battersi con tenacia fino alla morte. E talvolta vince, costruisce; lancia comunque sempre messaggi di ricostituzione della vita urbana, di cui siamo noi archi tetti ora eredi ma che sono recepibili del mondo intero. Le poche immagini qui proposte parlano da sole. E ci dicono di uno slargo insulso che languiva alle propaggini del nucleo storico vicino al fiume, insieme ai miseri frammenti edilizi isolati e talora fatiscenti. Stirling lo inventa quale invaso pedonale consistente per una molteplicità di incontri, lo avvolge da una unica promettente e cospicua tipologia di centro civico che ricuce pure i brandelli abitativi in un tutto unitario.
Lungo il perimetro esterno della nuova tipologia, verso il fiume, vengono circo- scritti il transito veicolare e gli accessi ai parcheggi nel sottosuolo. L’interno del centro è "strutturato" poi da una galleria vetrata a più livelli, conformata a ferro di cavallo così da allacciarsi alle direzioni delle due vie medioevali vicine. La galleria si propone quale elemento innovativo pregiato ed emergente, che spicca all’esterno con il suo profilo peculiare. All’interno smista lo "struscio" cittadino, introduce alle sale di riunione, di concerto, per cerimonie, introduce ai caffè, ai teatri, alle boutiques, ecc.; incorpora infine la settecentesca sala delle Assemblee parzialmente distrutta da un recente incendio. E ancora avvolge, dialoga con l’invaso esterno, modificando il suo andamento in funzione della fossa ad anfiteatro all’aperto avente per palcoscenico la sopravvissuta facciata della sala delle Assemblee.

Ovviamente translata dal luogo originario ed inclinata con il compito di palesare la tragedia dell’incendio subito. Le modifiche all’andamento della galleria avvengono pure in funzione di altri elementi di arredo urbano, quali il piedestallo con statua e l’accesso alla sala delle Assemblee. La sua apertura mediana poi, ricca di possibilità funzionali, lancia un segnale alla inusuale "porta" di accesso alla piazza : un piccolo "tempio" rialzato su cui sono raggruppate nove celebri cabine telefoniche inglesi (quelle in ghisa e vetro, smaltate di rosso, con le pareti scandite da piccoli rettangoli trasparenti, oggi ormai oggetto di antiquariato).
Non è dunque questo centro civico stirlinghiano da considerarsi proprio come un oggetto "estroverso" ? E non potrebbe essere un suggerimento metodologico da utilizzare anche in situazioni tanto meno importanti ?

Roma 8 sett.1996






James Stirling
Derby Civic Centre 1970




James Stirling
Derby Civic Centre 1970
 

giovedì 15 maggio 2014

 
 

Straculatore/Sc_trecuelétóre
di
NELIDA MENDOZA

MAACK
Museo Aperto Arte Contemporanea Kalenarte

Casacalenda_Molise Italy
 
 


martedì 13 maggio 2014

 
Realtà e prospettive dei parchi di sculture all'aperto
Mantova
 



 
 

Realtà e prospettive dei parchi di sculture all'aperto
Mantova Creativa
Convegno il 9 maggio a Palazzo Te

(Mantova, 23 Aprile 2014) - L'Associazione culturale Mantova Creativa, in occasione della seconda edizione del concorso per la costituzione del Parco dell'Arte di Mantova (località Sparafucile, sponda destra lago di Mezzo), organizza una giornata di convegno sui parchi, giardini e percorsi d'arte nella natura in Italia dal titolo "Realtà e prospettive dei parchi di sculture all'aperto" che si terrà in Mantova il giorno 9 del mese di maggio 2014, presso la sala polivalente di Palazzo Te.
Attraverso questa giornata di incontro si vogliono mettere a confronto diverse esperienze per favorire la conoscenza reciproca e rilevare nelle caratteristiche peculiari di ciascuna realtà, positività e criticità nell'ambito di problematiche comuni, sia di carattere gestionale che di tutela e conservazione di opere particolarmente fragili per i contesti in cui sono inserite. Questo avverrà attraverso interventi di relatori e varie comunicazioni di rappresentanze di questi particolari musei ambientali.
Quello di Mantova vuol essere un primo passo per creare una rete di collaborazioni e di iniziative comuni ed in prospettiva, costituire, se sarà possibile, una forma associativa e una sorta di "anagrafe", per ora nazionale, dei parchi d'arte e percorsi d'arte nella natura in una visione più ampia di conoscenza e valorizzazione del nostro patrimonio artistico e paesaggistico, anche al fine di sollecitare una maggior attenzione da parte delle istituzioni pubbliche.
Tra i relatori saranno presenti i professori Renato Barilli ed Enrico Crispolti, Alberto Fiz, critico d'arte e giornalista, Giuliano Gori, fondatore della Fattoria di Celle, insieme a curatori, direttori ed artisti di molte altre realtà di arte contemporanea nei contesti naturali.
Inizio lavori ore 10.00 - Conclusione ore 18.00

 

 

sabato 26 aprile 2014

la Casa di Pietra / lievito a latina


.....a Latina è tornato LIEVITO
http://www.lievito.org/programma
e con LIEVITO 
la Casa di Pietra venti anni dopo...l'occasione per ricordare un momento, un'esperienza interessante
per la nostra città.