..la ricerca è per definizione un continuo andare, tra transiti, fermate, soste e con qualche piccola pausa prosegue il nostro viaggio con l’intento di raccolgliere esperienze di ri-scoperta e ri-appropriazione dei territori attraverso le diverse pratiche artistiche e culturali, l'attenzione è per i territori di margine, di confine di risulta… le aree interne del paese, o marginali delle città….
una....pagina bianca di MASSIMO PALUMBO una pagina bianca di MASSIMO PALUMBO ....dover scrivere,disegnare, appuntare un qualcosa.... dare inizio ad una idea,ad un progetto.. e per un motivo o per un altro,essere completamente a corto di idee. Una relazione, un testo scritto, un articolo di giornale e ci troviamo davanti al foglio bianco senza sapere come iniziare...qualcuno ha già detto la sindrome del foglio bianco...
giovedì 31 gennaio 2019
mercoledì 30 gennaio 2019
il viaggio straordinario
...il viaggio straordinario
"...Che tra il tradizionale e il nuovo, o tra ordine e avventura, non esiste una reale opposizione, e che quello che chiamiamo tradizione oggi è una tessitura di secoli di avventura."
Jorge Luis Borges
Un lungo percorso, un viaggio senza interruzione fatto di stop and go infiniti..secoli di tessitura ...un viaggio straordinario.
...i luoghi
...i luoghi
" ... lo sono di quelli che credono - e per me è molto importante - che gli uomini appartengono a qualche luogo. L’ideale è essere di un luogo, avere le radici in un posto, ma che le nostre braccia siano aperte a tutto il mondo, che ci siano utili le idee di qualunque cultura. Tutti i luoghi sono perfetti per chi vi si adatta ed io, qui nei miei Paesi Baschi, sento che questo è il mio posto, come un albero che si è adattato al proprio terreno, ma con le braccia aperte a tutto il mondo..."
Eduardo Chillida
franco purini
Ci siamo incontrati l'altra sera con Franco Purini, eravamo al MAXXI di Roma per la presentazione di un libro.
Libri al MAXXI.
"Operazioni (in arte e in architettura)"
di Lorenzo Degli EspostiLibri al MAXXI.
"Operazioni (in arte e in architettura)"
Un’acuta lettura della contraddizione tra l’autonomia dell’architettura e la sua dipendenza dal luogo specifico e dal tempo storico. L’arte degli anni Sessanta e Settanta, dalla Minimal Art all’arte concettuale, dall’Art-Language alla Primary Structures, indaga i procedimenti dell’appropriazione, della notazione e della processualità, per attivare letture inedite e per produrre nuove formalizzazioni dell’oggetto nel clima culturale dello strutturalismo e della contestazione. Artisti come Sol LeWitt, Walter De Maria, Donald Judd ecc. condividono intenti ed esiti con le contemporanee ricerche di Peter Eisenman, Archizoom, Franco Purini, nell’indagine sulle contraddizioni tra l’autonomia dell’oggetto e le sue relazioni con il luogo e il tempo.Il volume Operazioni (in arte e in architettura) traccia questa storia dal punto di vista di un progettista che si interroga sulla ragione delle scelte nella composizione architettonica e urbana.
ha introdotto
Irene De Vico Fallani MAXXI Ricerca
sono intervenuti
Lorenzo Degli Esposti autore del volume
Antonino Saggio Sapienza Università di Roma
Luca Galofaro Università di Camerino
Pietro Zampetti Sinestetica
Alberto Iacovoni
Qualche anno fa...era Franco Purini che scriveva:
…..per quanto riguarda l'architettura, il rapporto tra arte e città si pone oggi in termini rovesciati sia rispetto ai ruoli tradizionali dell'artista e dell'architetto sia nei confronti di posizioni più radicali. In relazione a queste ultime non è più l'artista che vuole segnare la città come architetto - è il caso del Museo degli Elimi e del Teatro a Gibellina di Pietro Consagra - ma è l'architetto che vuole edificare la città come artista.
L'architetto rivendica una sua totale libertà creativa, riprendendosi quel ruolo che prima delegava all'artista, e che consisteva nell'accendere con l'unicità della presenza dell'arte lo spazio dell'architettura ritenuto in qualche modo privo di una autentica bellezza. Frank O. Gehry a Bilbao e Peter Eisenman a Berlino, nel monumento alle vittime dello shoah, hanno superato i confini specifici dell'opera architettonica, dando vita a due episodi di arte urbana nella quale le dimensioni della scultura, della pittura, dell'installazione, si mescolano in una originale combinazione.
Sempre più frequenti sono gli esempi di interventi sul paesaggio nei quali gli architetti si muovono ormai con ispirata sicurezza sui temi della Land art.
Franco Purini
lunedì 28 gennaio 2019
Caro Daddo
...a margine della mostra "Caro Daddo Riccardo Cerocchi Architetto"
a cura di Silva Mastrantoni, Massimo Palumbo
Latina
Garage Ruspi Gennaio 2019
"...Che tra il tradizionale e il nuovo, o tra ordine e avventura, non esiste una reale opposizione, e che quello che chiamiamo tradizione oggi è una tessitura di secoli di avventura."
Jorge Luis Borges
venerdì 25 gennaio 2019
...la memoria e l'oblio
...la memoria e l'oblio
...i non luoghi sono anche luoghi che non conservano i ricordi, mentre le città storiche li stratificano.
...le città non sono più quelle di una volta, concentrate intorno ad una piazza o ad un palazzo con un centro ben riconoscibile, una periferia e dei sobborghi piu o meno dispersi oggi si diffondono citta-filamento la cui forma segue catatteristiche geografiche come le coste, un fiume...una strada e i problemi per governare spazi urbani di questo tipo sono tanti per ri-attrezzarli, per qualificarli.
Combattere, controllare i fenomeni di degradazione urbanistica è molto difficile...in questo modo nascono i non luoghi.
Si assomigliano tutte e non ricordano niente ...si è dappertutto e in nessun luogo. E la maggior parte delle città oggi sono composte da non_luoghi
pensieri&parole
pensieri&parole
lento rapido virtuale reale antico moderno,
ieri oggi domani
futuro, ieri lento, oggi rapidissimo
Il presente con le sue contraddizioni negli spazi che abitiamo, lavoriamo.
Le citta
Le città sempre più estese, le distanze cancellate dalla tecnologia:
locale/globale
e poi la cancellazione delle peculiarità, le differenze dei luoghi e poi la segregazione dei quartieri, la chiusura delle periferie: piccili mondi tanto vicini, quanto diversi...
giovedì 24 gennaio 2019
mercoledì 23 gennaio 2019
lunedì 21 gennaio 2019
sovrapposizioni
SOVRAPPOSIZIONI
SOVRAPPOSIZIONI
STRATIFICAZIONI
SOVRAPPOSIZIONISTRATIFICAZIONI
..andare oltre, sapendo bene che la ricerca della perfezione urbana è un obiettivo improprio per il significato insito di “città”. Le nostre citta non sono altro che il risultato di stratificazioni…..e di luoghi da raccontare. Diceva Giancarlo Bovina, che qui a Latina tutti conoscono : Esplorare per me significa ritrovare la sacralità del luogo. “
….la sacralità dei luoghi…..” ed è quello di cui abbiamo bisogno. Può sembrare strano, ma abbiamo bisogno di luoghi, di storie, di racconti e di nuove narrazioni…. La città è fatta di segni e di volontà, volontà politiche e di scelte nuove, di cambiamenti. Le stratificazioni danno origine a nuovi sguardi a nuove interpretazioni per nuove strategie di trasformazione dello spazio urbano....
Sovrapporre, stratificare e lo spazio pubblico deve essere inteso come complesso di relazioni. Relazioni e nuovi racconti. Solo producendo narrazioni e sguardi politici diversi si possono immaginare strategie, reti e città possibili.....
.....interessante imbattersi nel blog
"formicarossa"
la formica rossa alla riscossa
la formica rossa alla riscossa
di Teresa Faticoni e leggere quanto qui riportiamo....
“niente preesiste alle cose: né forme, o idee, né necessità né ragione di essere” LEOPARDI (Zib., 1616),
La foto la vedete in apertura, racconta del palazzo Key, ovvero lo scheletro che ne rimane sul quale la stessa Maria Corsetti scrisse un memorabile pezzo in una delle nostre vite precedenti; il grattacielo Bianconi, dal quale una mattina di tanti anni fa vidi il mare e le colline e cantai Terra mia (il link per chi volesse deliziarsi con la splendida canzone di Pino Daniele che fa da perfetta colonna sonora a queste mie quindici righe); i tetti delle case intorno a Piazza San Marco, magari uno è proprio dell’asilo dove le due suore aspettano di andar via mentre due parti, una sinceramente e una strumentalmente vorrebbero trattenerle; e una luna bianca e tonda che saluta il cielo rosa del mattino che angustia e appassiona come quella di Leopardi.
…non si può osservare un’onda senza tener conto degli aspetti complessi che concorrono a formarla e di quelli altrettanto complessi a cui essa da luogo.» Calvino, Palomar
Ecco, questa è la città che amo, dove ho scelto che le mie figlie passeranno l’infanzia: tetti marroni e grattacielo di ferro e specchi, frutto dell’opera ingegnosa degli uomini che l’hanno costruita, che ne hanno fatto la storia che non si ferma a quella manciata di anni di regime, ma continua e continua con noi gente di questa provincia, venuta dai Lepini, dagli Aurunci (e da Napoli, dalla Sicilia, oltre che dalle terre del nord svuotate col sogno della terra bonificata) a fare di questi posti, dei luoghi dei vivi…
stratificazionistratificazionistratificazioni
stratificazioni
sovrapposizioni
venerdì 18 gennaio 2019
#autoritratti
#AUTORITRATTI
#MACROASILO
ROMA
Giovedi 17 01 2019
MACRO via Nizza 138 Roma
MASSIMO PALUMBO
con
Maria Arcidiacono ed Elena Damiani
volta la carta
“Angiolina seduta in cucina che piange, che mangia insalata di more.
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira veloce che parla d'amore.
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira che gira che parla d'amore.
Madamadorè ha perso sei figlie
tra i bar del porto e le sue meraviglie
Madamadorè sa puzza di gatto
volta la carta e paga il riscatto
paga il riscatto con le borse degli occhi
Piene di foto di sogni interrotti
Angiolina ritaglia giornali si veste da sposa canta vittoria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria”.
__________________
VOLTALACARTA//VOLTALAPAGINA
17.01.2019
MACRO IL MUSEO OSPITALE ROMA VIA NIZZA 138 MUSEOMACRO.IT
con
Maria Arcidiacono ed Elena Damiani
ph. Riccardo Pieroni
volta la carta
“Angiolina seduta in cucina che piange, che mangia insalata di more.
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira veloce che parla d'amore.
Ragazzo straniero ha un disco d'orchestra che gira che gira che parla d'amore.
Madamadorè ha perso sei figlie
tra i bar del porto e le sue meraviglie
Madamadorè sa puzza di gatto
volta la carta e paga il riscatto
paga il riscatto con le borse degli occhi
Piene di foto di sogni interrotti
Angiolina ritaglia giornali si veste da sposa canta vittoria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria
chiama i ricordi col loro nome volta la carta e finisce in gloria”.
__________________
La magia più grande, Fabrizio De Andrè la riserva per la fine della filastrocca: il potere più grande è nell’imparare a raccontare la propria storia. Sapere descrivere a parole i fatti della propria vita vuol dire riappropriarsene, arrivare a una forma di comprensione di se stessi e della propria esistenza che una volta era esclusivo dominio dei santi e delle menti illuminate. Angiolina che “chiama i ricordi col loro nome” è una persona che non subisce più il passato come una pressione insopportabile, ma che è in grado di dare un senso alla propria esistenza passata, ed è per questo che “finisce in gloria”.
Come Angiolina, allora, che “chiama i ricordi col loro nome” e che riesce con la scrittura a risolvere le proprie memorie traumatiche e ad andare avanti con la propria vita, a voltare la carta o, se si vuole, a voltare pagina.
Come Angiolina, allora, che “chiama i ricordi col loro nome” e che riesce con la scrittura a risolvere le proprie memorie traumatiche e ad andare avanti con la propria vita, a voltare la carta o, se si vuole, a voltare pagina.
VOLTALACARTA//VOLTALAPAGINA
MASSIMO PALUMBO
CON MARIA ARCIDIACONO ED ELENA DAMIANI
17.01.2019
MACRO IL MUSEO OSPITALE ROMA VIA NIZZA 138 MUSEOMACRO.IT
#autoritratti
#AUTORITRATTI
#MACROASILO
ROMA
Giovedi 17 01 2019
MACRO via Nizza 138 Roma
MASSIMO PALUMBO
ph. Marco Gagliardi
ph. Riccardo Pieroni
mercoledì 16 gennaio 2019
caro daddo
CARO DADDO RICCARDO CEROCCHI ARCHITETTO
…era il gennaio dello scorso anno e Riccardo Cerocchi ci lasciava, per ricordarlo, sul nostro blog scrivevamo :....per Daddo Cerocchi e poi una bella foto di una sua architettura in piazza San Marco a Latina. Lì sotto riportavamo: ...il brutalismo architettonico degli anni settanta e il suo modo di fare stratificazione sulla città di fondazione. Arriverà il giorno e si discuterà su le sue opere che ora, ai più appaiono sacrileghe quasi offensive..alla Littoria di Oriolo Frezzotti.
E’ passato un anno ed oggi ci ritroviamo nel suo studio di via Ecetra al quarto piano, invitato da un gruppo di amici, siamo lì per ricordarlo.
ottobre 2018
Caro Daddo
Riccardo Cerocchi Architetto
mostra a cura di
Silvia Mastrantoni e Massimo Palumbo
Garage RUSPI
Largo Giovanni XIII
LATINA
11 gennaio – 3 febbraio 2019
Opening 11 gennaio 2019 ore 18.00
promozione e organizzazione
Fondazione Roffredo Caetani
con il patrocinio di
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Latina
Comune di Latina
con la collaborazione di
Campus Internazionale di Musica
progetto grafico e allestimento mostra
Sara Palumbo e Ines Paolucci
Riccardo Cerocchi Architetto
mostra a cura di
Silvia Mastrantoni e Massimo Palumbo
Garage RUSPI
Largo Giovanni XIII
LATINA
11 gennaio – 3 febbraio 2019
Opening 11 gennaio 2019 ore 18.00
promozione e organizzazione
Fondazione Roffredo Caetani
con il patrocinio di
Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Latina
Comune di Latina
con la collaborazione di
Campus Internazionale di Musica
progetto grafico e allestimento mostra
Sara Palumbo e Ines Paolucci
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