lunedì 23 novembre 2015

Ciao Salvatore



                                                                            
Ciao Salvatore....
una giornata piovosa di fine novembre e siamo venuti a salutarti. Era da parecchio che non ci vedevamo ma sapevo della tua malattia...dell'età che avanza e del tempo che inpietoso, poi ci costringe a vivere tra i ricordi. 
Oggi pomeriggio la memoria è tornata indietro di diversi decenni ritrovando il ricordo della conoscenza, dell'amicizia, della stima nei confronti dell'Architetto Salvatore Parziale. Mondi diversi che si incontravano a volte si scontravano e non poteva essere diversamente, ma ammirazione  per un lavoratore instancabile.
Gli "Architetti fichetti" sarebbero arrivati dopo e quando a disegnare lo si faceva su carta lucida e le linee venivano tracciate col grafos carico di inchiostro di china...i suoi disegni erano cantieri aperti, carichi di segni, di fatica e di macchie di china grattate con la lametta. E noi a guardare, stupiti a rubare qualche segreto e casomai...a fare qualche distinguo. Due generazioni diverse, due mondi diversi, dicevo e  quelli erano i tempi che chi produceva disegni poi apriva i cantieri e poi il desiderio di fare Architettura vedeva la luce. Disegnavi Salvatore, disegnavi tanto e le tue mani sporche di grafite  o di macchie d'inchiostro, ricordavano le mani sporche dei carpentieri alle prese con i tuoi progetti con i particolari costruttivi difficili o comunque complessi da realizzare. 
Eri testardo ed esigente e la missione era quella del realizzare il progetto. L'architettura disegnata o sognata sarebbe giunta dopo… frustrando a vita le generazioni di Architetti che si sarebbero cimentati subito dopo. 
Visto con l'occhio dell'oggi, era quello un momento storico felice per la città e Latina ha visto realizzare in quegli anni settanta diversi di quelli che a noi piace chiamare Episodi d'Architettura. Salvatore Parziale ha attraversato quel periodo,  progettando e portando in cantiere sia opere pubbliche che private  ed il suo è stato sempre  un contributo corretto ed onesto dato al mestiere e al nostro territorio.  Ciao Salvatore... ci siamo incontrati, a volte scontrati ma sapevamo che come noi amavi l'Arte e l'Architettura. Mi piace ricordare che tra i maestri la tua luce era Wright e i tuoi disegni combattevano sempre tra il desiderio di cercare la semplicità e il creare la complessità...
“L’unico segreto della semplicità sta nel fatto che non possiamo considerare nulla come semplice in sé stesso, e che ogni cosa deve conquistare la semplicità …In architettura, la varietà nel trattamento delle superfici, l’enfasi di una linea e specialmente la grana dei materiali e le ritmiche cadenze possono rendere i fatti più eloquenti, le forme più significative. L’eliminazione perciò può essere assurda quanto l’elaborazione e anche di più. Riuscire a sapere cosa tralasciare  e cosa inserire, dove e quando, vuol dire essere educati nella conoscenza della semplicità, procedere verso una finale libertà espressiva”   Frank Loyd Wright
mp.
Latina 23.11.2016

foto// Ipogeo cimiteriale 1976 Latina  (particolare)
Salvatore Parziale Architetto  











sabato 7 novembre 2015

complesso edilizio gescal via del mare_08





_EPISODI DI ARCHITETTURA
08

Complesso edilizio GES.CAL
via del Mare    Latina
 Anno:
1961-1964

Alloggi n.228
Vani gescal 1398


Progetto:    
Riccardo Cerocchi
Francesco Fariello
Giuliano Greci
Aldo Pacifici
Tommaso Valle
Vittorio Serao







“ Il modo specifico in cui sono accostati gli elementi simbolico-funzionali può essere l’arte nell’architettura.”

James Stirling


Al MAACK di Casacalenda “l'albero della Cuccagna


Al MAACK di Casacalenda “l'albero della Cuccagna – Nutrimenti dell'arte” un’Opera di Baldo Diodato
a cura di Achille Bonito Oliva,

Gran pomeriggio domenica 18 Ottobre scorso a Casacalenda presso il MAACK – Museo all'Aperto di Arte Contemporanea Kalenarte, che insieme al Museo Civico Franco Libertucci,  ha  ospitato  il progetto espositivo “l'albero della Cuccagna – Nutrimenti dell'arte” a cura di Achille Bonito Oliva, con una installazione di Baldo Diodato.  
Il progetto espositivo ha coinvolto tutto il territorio italiano ed è stato realizzato con il patrocinio di EXPO 2015 e la collaborazione del Programma Sperimentale per la Cultura Sensi Contemporanei dell’Agenzia per la Coesione Territoriale e del MiBACT. Una mostra diffusa in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, tra musei e fondazioni pubbliche e private che coinvolge oltre 40 artisti, scelti dal critico d’arte Achille Bonito Oliva per realizzare opere ispirate al tema arcaico dell'albero della cuccagna. Un simbolo di abbondanza eletto dall’arte a monito, per invitare a riflettere sui temi dell'alimentazione e sulle sue implicazioni sociali.
Ogni museo, dice Achille Bonito Oliva, fondazione, galleria e spazio espositivo partecipante accoglie un'opera ispirata al tema dell’albero della cuccagna: soggetto iconografico che ha alle proprie spalle una lunga tradizione e una altrettanto arcaica memoria popolare, legata all'albero sacro della fertilità di derivazione celtica. Nell’immaginario collettivo l’albero della cuccagna rappresenta il paese dell’abbondanza e il luogo del divertimento per antonomasia. Il coinvolgimento di artisti contemporanei permette di realizzare opere interattive, finalmente non vietate ai minori, che sollecitano l’intervento di un pubblico di diverse età, dando un accento partecipativo e ludico all’evento espositivo. Nello stesso tempo diventa anche il monito attraverso cui l’arte vuole sollecitare una presa di coscienza del pubblico nei confronti del tema dell’alimentazione e della fame nel mondo
In sintonia con EXPO 2015, IL MOLISE,  nello scenario particolare del museo all’aperto del Maack a Casacalenda, ha partecipato  a questo  progetto espositivo nazionale con  un’originale  Installazione nel centro storico e con opere di Baldo Diodato nel Museo Civico. In questo ultimo spazio  primeggia  un'altra opera, realizzata anch'essa per questa occasione.  Si tratta di un elogio de La Fresella con  olio e pomodoro, forse il “comfort food” più diffuso nel sud Italia. La fresella al pomodoro, uno dei cibi più poveri, è servita su un piatto d'oro, come fosse una raffinata elaborazione di un grande chef. “Signori, si prega di accomodarsi, il pranzo è servito”.
Grande affluenza di pubblico, si diceva,  domenica scorsa e grande partecipazione, sia in Galleria che presso l’installazione posta in Terravecchia, ospiti il Curatore dell’evento Achille Bonito Oliva e il Segretario Regionale per i beni Architettonici e Paesaggistici del Molise,  dott. Gennaro Miccio,  ( fresco di nomina per la sede molisana  e proveniente da Salerno), che hanno visitato  Casacalenda  e il MAAK con il suo Museo Civico Franco Libertucci .  A fare gli onori di casa il Vicesindaco di Casacalenda  Vito Biello e l’Architetto Massimo Palumbo, ideatore ed anima storica del progetto Kalenarte nonché  Curatore scientifico del MAACK e del Museo Civico Franco Libertucci.  Presente tra gli invitati il Vice Presidente della Regione Molise Michele Petraroia che ha avuto parole di elogio e stima per quanto visto e fatto a Casacalenda. Casacalenda città di pietra, austera e sobria nello stesso tempo con le sue belle costruzioni in pietra locale e dettagli decorativi di buon tono,  denuncia  solide e nobili tradizioni culturali.
Baldo Diodato  ha presentato un doppio intervento: una mostra al Museo Civico Franco Libertucci, che raccoglie una selezione di 8 lavori dagli anni '60 a oggi e l'installazione del suo “albero della cuccagna” nei vicoli di Terra Vecchia, in via Rinforzi di Borea, parte medievale del paese. L' Opera  di Diodato naturalmente andrà ad arricchire il percorso del MAACK, Museo all'Aperto di Arte Contemporanea . Nelle intenzioni di Diodato, l'albero che sbuca dalle finestre di una casa, ricolmo dei beni alimentari prodotti nel paese, si lascia ammirare senza svelarsi completamente. Naturalmente è un albero alla mercé di tutti, ma anche irraggiungibile, come la piena felicità.   Il lavoro è stato molto apprezzato dalla cittadinanza, dai presenti all’evento, oltre che dagli ospiti illustri.  Per la gioia di chi  vorrà andare a Casacalenda e vederlo, l’albero argentato di Baldo Diodato ha esteso i suoi rami a Terravecchia,  verso l'orizzonte, verso la dolce  campagna circostante, che da secoli nutre gli abitanti del paese con la sua bellezza e i prodotti del territorio: grano, olio, verdure.  
Andare a Casacalenda, sarà anche occasione per un giro tra le pieghe del costruito del paese di pietra bianca, occasione per scoprire gli altri tesori nascosti che sono le altre venti opere del il MAACK.  Il Museo all'aperto è nato intorno al 1990 grazie al lavoro di Massimo Palumbo,  che ha avuto la felice intuizione di dislocare gli interventi artistici sull'intero territorio comunale. Sono passati 25 anni da allora e il progetto mantiene intatta la sua forza. Gli artisti invitati progettano in loco e per il luogo, installazioni permanenti che si realizzano anche con il contributo di artigiani locali.   Sono suggestioni emotive che, nate in quel luogo, si concretizzano sotto forma di opere facendo ponte tra la storia del borgo e delle sue campagne e l'innovazione dell'arte contemporanea, riprogettano il territorio in sintonia con la sensibilità artistica.      
L’Evento  che il MAACK – Museo all'Aperto di Arte Contemporanea Kalenarte  ha ospitato in questi giorni,  è avvenuto nell'ambito della Giornata Nazionale del Contemporaneo promossa da AMACI l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, cui il Maack ha aderito.
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ORARI MUSEO CIVICO D'ARTE CONTEMPORANEA FRANCO LIBERTUCCI - CASACALENDA
Dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 14.00; Il lunedì e il mercoledì dalle 16.00 alle 19.00. (ingresso  gratuito) Contatti: comune.casacalenda@libero.it - tel: 0874841456 - fax: 0874844010

BALDO DIODATO
L'albero della cuccagna: nutrimenti dell'Arte, mostra diffusa sul territorio nazionale
Casacalenda_Molise  Curatore Achille Bonito Oliva Critico d'Arte Contemporanea
per il MAACK  Massimo Palumbo

·         COMUNE DI CASACALENDA
·         REGIONE MOLISE
·         MAACK Casacalenda_Molise/ Museo Civico Franco Libertucc





LETTERA APERTA AL SINDACO DI CASACALENDA_MOLISE






LETTERA APERTA AL SINDACO DI CASACALENDA


 Considerato che il Palazzo Comunale di Casacalenda ospita tra gli altri  il Museo Civico d’Arte Contemporanea Franco Libertucci….”
leggiamo nella delibera di giunta comunale n.157 la volontà, da parte dell’Amministrazione Comunale  a regolamentare in fasce d’orario le visite al Museo”.  Veniamo anche a conoscenza della   proposta formulata dal responsabile del servizio e la volontà di porre regole certe  sentito anche il parere contabile e di conformità tecnica da  parte del Responsabile del Servizio Amministrativo. Detto questo l’Amministrazione Comunale di Casacalenda decide con delibera di Giunta  un orario di apertura e di chiusura”.  Veniamo anche a conoscenza che  Il Museo Civico d’Arte Contemporanea Franco Libertucci  è chiuso nei giorni festivi. “
Superato l’attimo di perplessità, ricordiamo anche a noi stessi  dell’esistenza di un'altra Delibera di Giunta, quella numero 128 del 30.10.2013, con oggetto : Ampliamento della Galleria Civica d'Arte Contemporanea "Franco Libertucci". Provvedimenti. Tra le pieghe dei provvedimenti presi  il sottoscritto è nominato Direttore Artistico della Galleria Franco Libertucci e del MAACK Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea Kalenarte.
Ora, fermo restando che a casa propria ognuno fa quello che vuole ( e non può essere la stessa cosa per le situazioni pubbliche) ci siamo chiesti: non era il caso, prima di arrivare a delibere decise da due persone dopo aver sentito i tanti pareri riportati in calce, ascoltare…solo per cortesia l’opinione dello scrivente?.
Ci ritroviamo ora di fronte a decisioni che non sappiamo a cosa  tendono. Regolamentare sicuramente sarà cosa giusta, ma negarsi altre possibilità e chiudere negli unici giorni, il sabato e la domenica su cui poter costruire un qualcosa, ci sembra a dir poco… stravagante.
Parlarci poi delle solite difficoltà, delle restrizioni regionali, statali è materiale più che consumato…la sfida di chi amministra oggi purtroppo è questa, lavorare nelle ristrettezze.
Sappiamo bene che è difficile  ma le cose sul piatto sono queste. Chiudere o tagliare è facilissimo, basta avere una forbice o una chiave, o una delibera.
Il nostro progetto e la sua ricchezza, caro Sindaco,  a ben ricordare si è fatta con poco, molto poco …ma con tanto impegno e con la fatica di molti. Molti hanno anche donato. Molti altri poi non sanno neanche di cosa stiamo parlando, anche perché giustamente impegnati su altri fronti, su altri interessi.  La materia è difficile, la cultura in genere  esige passione, cura ; certo non tutti possono averla nello stesso modo.
Però lavorare nella stessa direzione si può, volendo e il quid non è aggiungere problemi ma, nei limiti del possibile risolverli, mettendoci del proprio.   Nel caso in questione allora si tratterebbe di capire, se si vuole, in che modo il patrimonio esistente può essere valorizzato e in che modo il territorio ne può o ne potrebbe trarre vantaggio. Questa la sfida, questo il lavoro. Le energie volendo si trovano. A Casacalenda  c’è quello che altri comuni della Regione non hanno. Casacalenda ha già goduto di questo vantaggio e volendo potrebbe ulteriormente goderne.
Questo a nostro avviso l’oggi; dieci anni fa la prospettiva era altra, era quella di costruire, di fare. Oggi il fare ci obbliga a capire come tenere aperto Il Museo Civico d'Arte Contemporanea "Franco Libertucci", come valorizzare il MAAACK Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea Kalenarte e prospettare un ritorno economico per il territorio, nè più nè meno di quanto si è tentato di dire  nel Convegno avvenuto alla presenza del Sindaco di Casacalenda  lo scorso 21 luglio. Era solo un input da raccogliere e da lavorarci sopra.
Quando eravamo giovani e sognavamo  l’immaginazione al potere mai avremmo pensato di chiudere, di limitare ecc , ecc …. Ora sappiamo bene che il tempo passa, tutto cambia e c’è  spazio anche per le contraddizioni da vivere… Per quanto ci riguarda sappiamo bene di dover camminare lungo percorsi ad ostacoli ma cerchiamo anche di contenere le contraddizioni che pur ci sono, limitarndo i danni. Di sicuro l’amore per l’arte e per la Cultura in genere per noi è di grande aiuto.
Caro Sindaco butti dalla finestra del Palazzo le forbici e le chiavi…la gente di Casacalenda forse preferisce essere coinvolta, vuole capire: apra un tavolo e potrebbe anche accadere di scoprire che è ancora possibile lavorare per “costruire comunità politiche….”
Riportiamo indietro le lancette del tempo, ritorniamo a prima di quella delibera centocinquantasette e cerchiamo di risolvere quelle criticità  in altro modo.
La comunità di Casacalenda ed un lavoro lungo venticinque anni hanno fatto trovare a Lei e alla sua Amministrazione , quello che noi chiamiamo Museo Civico “Franco Libertucci”  e MAACK Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea Kalenarte. 
E’ un “bene” di questo territorio che travalica situazioni strettamente locali a cui va data la giusta attenzione, le giuste cure. Un “bene”  del Molise e non solo, da amministrare e valorizzare sicuramente più di quanto fatto fin d’ora. Ed è proprio questo il compito e le difficoltà forse lasciate in eredità a Lei e alla sua Amministrazione.
E ‘ difficile , si, è difficile ma chiudendo e tagliando poco si risolve.
Era il minimo dovuto.
Massimo Palumbo  Architetto
Direttore Artistico della Galleria Franco Libertucci e del MAACK Museo all'Aperto d'Arte Contemporanea Kalenarte.
k.5.11.2015













martedì 3 novembre 2015

amo la trasversalità






…….amo la trasversalità  ed il piacere delle contaminazioni sia linguistiche che dei materiali.
Il mio operare è caratterizzato dall’estrema semplicità con cui  utilizzo i materiali poveri, senza mai dimenticare che l’arte e l’architettura  sono discipline in cui  la memoria gioca un ruolo fondamentale e i  territori su cui si configurano sono sempre   luoghi dello "spazio della memoria"
........sono  portato pertanto ad indagare  prevalentemente sul rapporto tra operazione estetica e ambiente, ove l’arte e l’architettura sono momenti di rappresentazione etica del nostro intorno, della nostra contemporaneità....
mp.

lunedì 2 novembre 2015

a proposito di ...Franco Libertucci







 a proposito di ...Franco Libertucci

Era il 1985 e sulla rivista d’Arte Contemporanea Segno nel numero di ottobre 1985, Francesco Moschini direttore dello spazio AAM/Architettura Arte Moderna Roma sottolinea il senso e la presenza di Libertucci e delle sue opere in galleria .
  …… Siamo grati a chi ogni tanto ci costringe a interrompere il nostro cammino per invitarci a prestare attenzione e riflettere su ciò che troppo frettolosamente avevamo dimenticato o ignoravamo addirittura. La AAM/Coop. ci ripresenta oggi un artista schivo, che tuttavia ha svolto un ruolo stimolante nel panorama culturale romano degli anni '60. La ricerca artistica di Franco Libertucci sembra porsi sul limite che separa esperienze e linguaggio, guardando ad entrambi, quasi volesse colmarne la distanza, elaborando un complesso sistema di segni, ambiguamente sospesi tra spazio e tempo che, attraverso il loro stesso dichiararsi come frammenti fisicamente separati e tuttavia concorrenti insieme a narrare un' unica storia, di essa ci rivelano il carattere lacerato e lacerante. A questa espropriazione, dall'esperienza nel moderno egli oppone il racconto, la memoria, indagata e analizzata nelle sequenze di cui si compongono i suoi disegni, di attimi intensamente vissuti, di eventi che) pur appartenendo al quotidiano, proprio per, questo loro collocarsi nel quotidiano, ne rivelano, a chi sappia prestarvi attenzione tutto il carattere catastrofico. Quanto di essenzialmente intuitivo ed ineffabile appartiene all’ esperienza amorosa, al viaggio in barca a vela, si propone quasi in una sorta di linguaggio ideogrammatico che conserva l' ordine della narrazione, senza rinunciare ad interrogarsi e interrogarci essenzialmente sul "che cosa" e sul "come" dell'esserci del proprio essere presenti immersi nel flusso degli eventi che continuamente ci mutano e le cose con noi. Al cartesiano abitante della metropoli ricorda l'esistenza di un altro sapere e di un 'altra ragione, il sapere e la ragione del corpo, le cui "parole astratte" si sfanno in bocca "come funghi ammuffiti". L'esperienza, ciò che è propriamente inenarrabile, incomunicabile si frantuma nella narrazione di Libertucci volta ad indagare il momento in cui la pienezza del vissuto si riduce e si contrae nelle categorie spaziali e temporali del linguaggio……….





......Qualcuno andava a trovarlo a studio a via del Vantaggio. Faceva cose stupende. Col legno, legno vero, contadino. Ero così presa dalle sue cose!! E non so come avvenne. Erano mesi che andavo a trovarlo e vedevo i progressi che sotto le sue mani faceva un grosso ciocco di legno. Come Geppetto con Pinocchio. Divenne una scultura orizzontale, un tavolo? Un attrezzo arcaico? Un capolavoro.
Un giorno, abitavo a via Gregoriana, arrivò col suo "ciocco” e con poche parole, due o tre, me lo donò (sic). Forse non ci credete ma è così. Ed è ancora oggi fra i ricordi più cari che ho.
Agnese
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Agnese di Donato
Roma.

domenica 1 novembre 2015

è per me un onore


...... è per me un onore e un grandissimo piacere poter presentare presso la sede del Conservatorio di Latina uno dei "pilastri" artistici di quella che con Fabio D'Achille definiamo da anni Scuola Pontina; un insieme di personalità eterogenee che da Cambellotti, Greco, Manzù, Indrimi, Ban...si sono raccolte e si raccolgono nel triangolo magico di quella pianura delimitata dal promontorio del Circeo, dai Lepini, dalle propaggini estreme dei Castelli Romani. Massimo Palumbo, artista, architetto, dalla "doppia" anima molisana e pontina, è anche un grande curatore museale ed ecomuseale, sensibile come pochi alle problematiche e agli incanti del contemporaneo inserito in contesti paesaggistici ed urbani. Sua l'attenta e suggestiva valorizzazione, tramite il progetto Kalenarte, del borgo monumentale di Casacalenda, che in nulla cederebbe, qualora opportunamente e adeguatamente restaurato, al fascino di altri ben più celebrati contesti urbanistici dell'Italia centrale ed appenninica. Ricordo l'emozione con cui, nel corso di una gita da lui stesso guidata in quel di Casacalenda, osservammo scendere la sera e poi la notte sul borgo antico e collinare, disseminato della presenza di sculture amiche, di artisti da lui, artista, reclutati per ripopolare e far rivivere il bellissimo paese natale. Nell'ora vespertina, contro un cielo sempre più indaco in cui si accendevano le stelle, si accendevano anche i globi di un'illuminazione da lui progettata, a valorizzare le vestigia del passato glorioso e monumentale di un territorio ingiustificatamente negletto. Ducato di Sarno, forse, ma potrei sbagliarmi..
Sua infine la cifra comunicativa, estemporanea, di un concettuale rigoroso e "popolare", tale da ridurre in "vulgata" contenuti etici del massimo impatto...
Marcella Cossu*
22.10.15
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*Storico dell’Arte GNAM Roma