domenica 27 settembre 2020

MAACK  Open-Air Museum of Contemporary Art.  CASACALENDA_MOLISE

Kalenarte and its open-air museum: a realized utopia. Kalenarte 1990/2019. Almost thirty years for a job, a fortune for the benefit of a territory as Molise.
The MAACK - open-air museum of contemporary art KALENARTE 1 is a diffused museum project born in 1992 from an idea of Massimo Palumbo 2 . It is located in Casacalenda, a small town in Molise, between streets, views, woods and squares . The MAACK aims to re-read neglected or anonymous places in the country by linking art, architecture and territory.
Internationally renowned artists have conceived and produced more than twenty works in direct contact with the atmosphere of the ancient village, some of which went to make up the Civic Gallery of Contemporary Art Franco Libertucci. The gallery, founded in 1997 and renovated in 2007, is located in the city hall of Casacalenda and was born as a complementary project of MAACK - KALENARTE Open-Air Museum of Contemporary Art.


video: by kerem casacalenda_molise





lunedì 14 settembre 2020

METTERSI DI TRAVERSO/AMARE LE DIAGONALI / PENSIERI CAPACI DI PROPRIA AUTONOMIA


                                     METTERSI DI TRAVERSO/AMARE LE DIAGONALI /

                                          PENSIERI CAPACI DI PROPRIA AUTONOMIA                         


L’architettura è ritenuta socialmente un’attività pericolosa.

.............Se no, non si capirebbe perché le scuole che hanno la presunzione d’insegnarla e darne titolo tendano a mortificare ogni gesto progettuale che non sia governato dalla sottomissione a regole e pregiudizi accademici. Non si capirebbe nemmeno perché la legislazione che regola il mondo delle costruzioni sia una selva normativa ormai indecifrabile,  contraddittoria e reazionaria, nella quale anche solo la sbagliata indicazione in casa di dove si volesse urinare potrebbe costituire un reato penale. E questo soggiogamento a regole e teorie, che diventa titolo di vanto per gli incapaci che solo di queste si nutrono, non si ferma neppure davanti ai pochi dotati che la scuola e la vita riescono fortuitamente ad incontrare e che, ancor più fortunatamente, questi, di queste, se ne fottono. E tutto questo avviene perché si ha idea che non si possa turbare più di tanto il buoncostume dei sentimenti comuni, impedendo di mostrare al mondo la libertà dell’unica arte che non si può fare a meno di vedere perché realmente pubblica.

Un concetto, quest’ultimo, che non ha una bandiera politica ma che piace molto a chi ha una visione prudente e disciplinata, se non reazionaria, della società. Un concetto che piace molto ai governanti che tengono più al consenso verso la propria ambizione che alla crescita culturale dei loro elettori.  Ma noi confidiamo sempre nelle eccezioni.......

(Il testo è preso dal web)



domenica 13 settembre 2020




                                                                              GIULIA




 



…Il mio lavoro è pur sempre realtà, in quanto vive lo stesso problema della realtà delle masse . Ma è nel momento stesso in cui l’individuo-massa prende coscienza delle ragioni della propria scelta e del proprio lavoro , individuale e collettivo , che si inserisce nei processi della cultura come processo del lavoro…     Achille Pace

 

GRAZIE ACHILLE

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…poi         un lungo filo si aprì a tante nuove storie generando infinite possibilità ..nei luoghi ed oltre…

20x20

MASSIMO PALUMBO

COLLAGE

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GIULIA, il nuovo!


                                                      3 AGOSTO 2020 ILNUOVO  è  GIULIA

 .....parte in questi giorni a Sermoneta un nuovo progetto per l'Arte Contemporanea ......il Festival del Tempo
Il Primo Festival dedicato al Tempo
19-20 settembre 2020 | Sermoneta (LT) Abbiamo avuto la sensazione che possa essere un lavoro di qualità per il territorio: un progetto Internazionale di residenza d'artista . Auguri agli organizzatori, agli artisti al curatore Roberta Melasecca. Non possiamo non ricordare le volte che ci provammo con Tonino D'Erme portando con EVENTI l'Arte Contemporanea a Sermoneta. La cosa avvenne ..ma con poco successo. Era il 1995 si parlava di Arte e di Spazi Urbani e del valore dei luoghi...non volevamo piu appendere quadri nelle pareti ma lasciare segni capaci di raccontare storie ...

 

 
 
 
 
Tonino D'Erme




Massimo Palumbo