giovedì 19 settembre 2013


 
“VIVI” OPERE DI MASSIMO PALUMBO




Venerdì 27 settembre, ore 18.00, si inaugura presso i Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, in via P. Gili n. 4, negli spazi della Bottega 6, “VIVI” Opere di Massimo Palumbo, a cura di Cristina Costanzo, prima mostra personale dell’artista e architetto Massimo Palumbo in Sicilia. 
Massimo Palumbo è architetto, artista, teorico ed operatore culturale e tutto ciò anima la sua produzione incentrata su una accorta ricerca dei materiali impiegati e tesa verso l’idea dell’infinito. I motivi ispiratori della sua ricca produzione sono le città con la loro storia, le loro strade e le loro piazze ma soprattutto la Natura. Sono centrali nella sua ricerca le tematiche etico-sociali legate al rispetto per l’ambiente, al ruolo sociale dell’artista per la collettività e alla cultura come motore dello sviluppo della città e del territorio.
Per l’importante occasione Massimo Palumbo presenta nella sede dei Cantieri Culturali alla Zisa, oggi al centro di un ampio e articolato movimento di rilancio artistico e culturale della città, un’accurata selezione di lavori rappresentativi della sua ricerca e una serie di opere ideate per l’evento. Come scrive Marcella Cossu, Direttrice della Raccolta Giacomo Manzù di Ardea che afferisce alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma e autrice di un testo critico presentato nel catalogo che accompagna l’esposizione, questa mostra palermitana si configura come una carrellata sull’etica – e sull’estetica – di una complessa, inedita e accattivante figura di artista, teorico, conservatore ed eco-conservatore del contemporaneo, tra le cui principali caratteristiche è il saper coniugare progettualità e immediatezza in una sorta di neo-concettualismo dal “dentro” così come del “fuori”.
In questi anni Palumbo non si è limitato ad elogiare o descrivere la Natura ascoltandola e dialogando con essa ma ne è diventato l’architetto. E il Museo all’aperto “Kalenarte” che opera in sinergia con la “Galleria Civica d’Arte Contemporanea Franco Libertucci” di Casacalenda - istituzioni museali da lui fortemente volute - è la viva e pulsante testimonianza di questo impegno che costantemente si rinnova e del desiderio di condividere l’arte con la comunità destinando alla fruizione pubblica le opere realizzate da noti artisti nazionali ed internazionali.
La mostra ospitata presso i Cantieri Culturali alla Zisa prende il titolo dalle opere realizzate ad hoc per l’esposizione palermitana e rappresenta una nuova prova per l’artista: “Vivi” è un’efficace esortazione ad esplorare senza riserve il mondo in cui ci troviamo ma anche l’esplicito riferimento alla nostra condizione di essere viventi, vivi per l’appunto, capaci di compiere azioni e gesti significativi per noi stessi e per gli altri. Come afferma Cristina Costanzo nel testo in catalogo: nelle sue molteplici sfaccettature, la ricerca di Massimo Palumbo si afferma come riflessione sulla società contemporanea attraverso la dialettica tra architettura, arte e ambiente ma anche come esortazione, per l’appunto “Vivi”, ad osservare con sguardo critico la realtà che ci circonda imprimendo nella società una visione libera ed inedita della vita e dell’arte, quest’ultima da esplorare anche come motore per la comunità.
In occasione della mostra “Vivi” Opere di Massimo Palumbo verrà presentato l’omonimo catalogo, pubblicato da Palladino Editore, che si offre come guida all’esposizione e utile strumento scientifico per la lettura del lavoro dell’artista. Il catalogo, a cura di Cristina Costanzo, si avvale dei contributi critici di Marcella Cossu, Cristina Costanzo e Massimo Palumbo.
L’esposizione, posta sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio Comunale di Palermo e inserita tra gli eventi di “Palermo Candidata a Capitale Europea della Cultura”, è organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale di Latina “MAD Museo Arte Diffusa” e promossa in sinergia con:
COMUNE DI PALERMO
ASSESSORATO ALLA CULTURA DEL COMUNE DI PALERMO
CANTIERI CULTURALI ALLA ZISA

COMUNE DI LATINA
GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DI LATINA
ORDINE DEGLI ARCHITETTI DI LATINA E PROVINCIA
LA CASA DELL’ARCHITETTURA DI LATINA

COMUNE DI CASACALENDA (CB)
MAACK MUSEO ALL’APERTO ARTE CONTEMPORANEA CASACALENDA (MOLISE)
GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA “FRANCO LIBERTUCCI” DI CASACALENDA
CENTRO DI ARTE CONTEMPORANEA DELL’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE “ARATRO”

Si ringraziano inoltre:
LA CASA VINICOLA FAZIO
IL DIVINO ROSSO 43

La Mostra, ad ingresso gratuito, sarà visitabile sino al 4 ottobre 2013, dal martedì alla domenica dalle 18.00 alle 20.00 e su appuntamento.
Scheda tecnica dell’evento
Titolo: “Vivi” Opere di Massimo Palumbo
A cura di: Cristina Costanzo
Patrocini Istituzionali: Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura del Comune di Palermo, Comune di Latina, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Latina, Ordine degli Architetti di Latina e provincia, la Casa dell’Architettura di Latina, Comune di Casacalenda, MAACK Museo all’Aperto Arte Contemporanea di Casacalenda, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Franco Libertucci” di Casacaleda, Centro di Arte Contemporanea dell’Università degli Studi del Molise “Aratro”.
Organizzazione: Associazione Culturale MAD Museo Arte Diffusa
Ufficio Stampa e Comunicazione: Rosadea Fiorenza
Allestimento: Federico Lupo
Progetto Grafico: Sara Palumbo
Sede: Cantieri Culturali alla Zisa, Bottega 6, via Paolo Gili n. 4
Inaugurazione: venerdì 27 settembre 2013, dalle ore 18.00
Ingresso: gratuito
Orari: Dal 27 settembre al 4 ottobre 2013, dal martedì alla domenica dalle 18.00 alle 20.00 e su appuntamento
Catalogo: Palladino Editore, a cura di Cristina Costanzo, con contributi critici di Marcella Cossu, Cristina Costanzo e Massimo Palumbo
Contatti: 333 31 31 792 / 320 575 8505 /
cristinacostanzo@gmail.com

giovedì 5 settembre 2013

 
 
 
 
 
DATA
la più autorevole rivista d'arte concettuale degli anni settanta

mercoledì 4 settembre 2013

paesaggio, terzo.



la zisa a palermo


4 settembre 2013, dice Pino:
 
Palumbo " l'insostituibile leggerezza del riquadrare "

martedì 3 settembre 2013

nagasawa

 
 
 
 
MAACK 
Museo  all’Aperto d'Arte Contemporanea kalenarte
CASACALENDA _Molise
 
Efesto, 1992  
HIDETOSHI  NAGASAWA  
 
Nagasawa.
Ombra verdea cura di Bruno Corà e Aldo Iori
 
Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma presenta, dal 23 aprile al 15 settembre 2013, la mostra personale di Hidetoshi Nagasawa, a cura di Bruno Corà e Aldo Iori, per celebrare la lunga carriera dell'artista giapponese, nato in Manciuria nel 1940 e stabilmente in Italia dal 1967.
La mostra gode del Patrocinio della Provincia di Roma, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e dell’Istituto Giapponese di Cultura a Roma.
Dopo la sua ultima apparizione romana nel 1997 – in occasione della quale aveva realizzato Il giardino di Abeona nel parco regionale dell’Appia Antica – questa nuova grande mostra, presentando un nucleo di opere rappresentative degli sviluppi più recenti del suo lavoro, intende essere un importante riconoscimento a uno dei protagonisti della scultura internazionale contemporanea.
La sua ricerca, inserita dalla fine degli anni Sessanta nel solco dell’arte concettuale con opere concentrate su giochi verbali, azioni e video, negli anni Ottanta subisce un cambiamento di scala, concretizzandosi in ambienti immersivi al confine tra scultura e architettura e in opere capaci di sfidare le leggi della fisica e la forza di gravità.
Le sue opere rivelano la costante compresenza di due poli, Oriente e Occidente, che partecipano alla definizione delle forme in un'esattezza dovuta all'equilibrio tra le parti. Inoltre l’artista, avvicinandosi alla ricerca di maestri come Lucio Fontana, conserva nei suoi lavori di maggiore dimensione un semplice carico di idealità nel gesto che riconduce alla centralità dell'uomo, modello primario di ogni inizio ed elemento misuratore del tutto.
In mostra sette grandi gruppi plastici, realizzati in materiali come marmo, legno e metallo, tra cui anche un’opera totalmente inedita, Epicarmo (2012).
Iride (1993), Ombra verde (2000), Yugao-Jole (2005 – 2013), Tate no me (2007), Selinunte – Dormiveglia (2009), rivelano l’abilità dell’artista nel relazionarsi con la monumentalità dello spazio espositivo, instaurando un dialogo con le grandi dimensioni della Sala Enel.
La mostra inoltre esce dallo spazio propriamente espositivo con l’installazione Aquila (1989) che, esposta nella Hall, interagisce così con gli spazi esterni del Museo.
La mostra sarà accompagnata da un ampio catalogo – pubblicato durante il periodo di apertura della mostra – che raccoglie, oltre un ampio apparato iconografico, i testi dei curatori, Bruno Corà e Aldo Iori, e i contributi critici di Jole De Sanna, Toshiaki Minemura e Bartolomeo Pietromarchi. Il progetto è realizzato in collaborazione con Giacomo Guidi Arte Contemporanea e con la Fondazione Italia Giappone.

Biografia
Hidetoshi Nagasawa è nato nel 1940 a Tonei (Manciuria) da una famiglia giapponese, attualmente vive e lavora a Milano. Dopo la laurea in Architettura e Design, nel 1966 parte dal Giappone in bicicletta dirigendosi verso Ovest attraverso Thailandia, Malesia, India, Pakistan, Afghanistan, Persia, Iraq, Giordania, Libano, Siria, Turchia e Grecia. Nell’agosto del 1967 arriva a Milano, dove, a causa del furto della bicicletta, si conclude il suo viaggio. Dopo aver stabilito il proprio studio nel quartiere operaio di Sesto San Giovanni, entra lì in stretto contatto con il gruppo di artisti formato da Castellani, Fabro, Nigro, Trotta e Ongaro, e a partire dal 1968 si dedica all’attività artistica con continuità e consapevolezza, esponendo nel febbraio dell'anno successivo per la prima volta a Brescia presso la Galleria Sincron. Nel 1970 presenta la sua prima personale alla galleria milanese François Lambert e partecipa a una mostra collettiva sull'arte contemporanea giapponese presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Nel 1971 avvia la produzione di sculture, mentre nell’anno seguente partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Particolarmente significativo è il sodalizio con Luciano Fabro e Jole De Sanna; avviato nel 1976 con la mostra ‘Aptico’ il senso della Scultura, il rapporto di collaborazione durerà ininterrottamente fino alla scomparsa dei due grandi protagonisti del gruppo formatosi attorno alla Casa degli Artisti di Milano. Nel 1988 espone presso il PAC di Milano, nel 1992 alla IX edizione di Documenta (Kassel) e nel 1993 alla Biennale di Venezia, con una sala personale all’interno del Padiglione Italia, e a Bologna nei locali di Villa delle Rose della Galleria d'Arte Moderna. Nello stesso anno inaugura in Giappone una mostra antologica presso il Mito Art Museum e nel 1996 espone in una personale alla Fondazione Mirò di Palma de Malloca. Milano ospita nuovamente il lavoro di Nagasawa nel 2001 al Palazzo della Triennale e nel 2002 a Palazzo delle Stelline; nello stesso anno a Palazzo Pretorio di Certaldo viene presentata la mostra Il giardino della casa da tè e nel 2003 a Modena espone presso il Caffé letterario, Giardino Palazzo Agazzotti. Nel 2006 partecipa alla XII Biennale Internazionale di Scultura di Carrara e l’anno successivo espone presso la Torre di Guevara di Ischia. Nel 2008 realizza l'opera Giardino rovesciato per il parco-museo della Villa medicea La Maggia a Quarrata (Pistoia). I suoi lavori figurano in importanti collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, in Belgio e in Giappone, tra cui: FRAC, Fontevraud; Solomon R Guggenheim Museum, New York; Middelheim Museum, Anversa; The National Museum of Modern Art, Osaka; Museum of Contemporary Art, Hiroshima; Municipio Adachi-ku, Tokyo; Art Tower, Mito; Contemporary Art center, Mito. Nagasawa ha di recente presentato una serie di grandi mostre antologiche nei principali musei di scultura del Giappone: al Museum of Modern Art di Saitama e di Kawagoe, al National Museum of Art di Osaka, al Museum of Modern Art di Kamakura e di Hayama e al Nagasaki Prefectural Art Museum.
Roma, aprile 2013
 
 
  
NAGASAWA,
Veduta dell’allestimento, MACRO, Roma, 2013
Foto Giorgio Benni