martedì 1 novembre 2016

XII GIORNATA DEL CONTEMPORANEO AL MAACK CASACALENDA_MOLISE Italy


              …….la definizione di arte relazionale si afferma nel 2001 con il libro Esthetique relationelle del critico francese Nicolas Bourriaud. In questa categoria rientrano tutte quelle espressioni artistiche che, a partire dagli anni Novanta del Novecento, si manifestano attraverso le nozioni di interattività, convivialità e che favoriscono le relazioni tra individui. Lo scopo di quest'arte è quello di sostenere modelli d'esistenza aggreganti e di creare nuovi luoghi di socialità. Rispetto all'opera d'arte tradizionale che è osservabile in qualsiasi momento (compatibilmente con gli orari dei musei) da un pubblico generale e universale, l'opera d'arte relazionale deve essere fruita in un momento preciso e da un pubblico chiamato per l'occasione. Altre caratteristiche sono l'improvvisazione e la messa in scena in tempo reale: nella mostra Traffic (Bordeaux, 1995) gli artisti potevano intervenire per tutta la durata dell'esibizione per modificare l'opera, cambiarne la disposizione trasformando nel frattempo la mostra stessa. Questi processi collaborativi hanno coinvolto, in quella che P. Parreno definisce "l'estetica dell'alleanza", artisti come P. Huyghe, Liam Gillick, Dominique Gonzalez-Foerster, Angela Bulloch, Carsten Höller, Rirkrit Tiravanija, Douglas Gordon.
L'Arte di relazione, più nota come Arte relazionale, è una forma d'arte contemporanea che si sviluppa attorno alla metà degli anni novanta e prevede la partecipazione del pubblico fruitore alla costruzione o alla definizione dell'opera di cui fruisce.  Si tratta di un'arte delle spiccate caratteristiche politiche e sociali al cui centro gravita la visione dell'uomo come animale anzitutto creativo. L'artista relazionale, abbandonando la produzione di oggetti tipicamente estetici, si adopera per creare dispositivi in grado di attivare la creatività del fruitore trasformando l'oggetto d'arte in un luogo di dialogo, confronto e, appunto, di relazione in cui perde importanza l'opera finale e assume centralità il processo, la scoperta dell'altro, l'incontro. Il primo esempio italiano di rilievo si incontra alla fine degli anni ottanta con le ricerche e le azioni di Cesare Pietroiusti[2]. Con la mostra Forme di relazione a cura del critico Roberto Pinto, il concetto di relazione entra a far parte di innumerevoli ricerche successive e si addensano e si sperimentano intorno al Progetto Oreste e che oggi sono ormai patrimonio di tutta l'arte contemporanea.  Nell'ottobre 1993, a Orzinuovi, in provincia di Brescia, Roberto Pinto invitò: Piero Almeoni, Maurizio Donzelli, Emilio Fantin, Eva Marisaldi, Premiata Ditta (Vincenzo Chiarandà e Anna Stuart Tovini), Luca Quartana e Tommaso Tozzi. Per l'occasione fu pubblicato un piccolo catalogo con il titolo Forme di relazione[3] edito a Milano dalle Edizioni Millelire. Sul finire degli anni novanta, altri due artisti, Massimo Silvano Galli e Michele Stasi, inaugurano, con l'agenzia Oficina - Making Reality, un'intensa stagione di riflessioni, progetti e opere d'arte relazionale direttamente immersi nel tessuto dell'intervento socio-culturale, come, tra le tante: "Cento Anni di Adolescenza", un'articolata opera-progetto finanziata dal Comune di Milano che, dal 2001 al 2005, in collaborazione con l'Università degli studi di Milano-Bicocca, coinvolgerà oltre 2500 adolescenti nella creazione del proprio autoritratto.
















Gli STALKER al MAACK  ……….La modalità di intervento proposta è sperimentale, fondata su pratiche spaziali esplorative, di ascolto, relazionali, conviviali e ludiche, attivate da dispositivi di interazione creativa con l’ambiente investigato, con gli abitanti e con gli archivi della memoria. Tali pratiche e dispositivi sono finalizzati a catalizzare lo sviluppo di processi evolutivi auto-organizzanti, attraverso la tessitura di relazioni sociali ed ambientali, lì dove per abbandono o per indisponibilità sono venute a mancare. La traccia di tali interventi verrà a costituire una mappatura sensibile, complessa e dinamica del territorio, realizzata con il contributo dei più diversi approcci disciplinari, attraverso cui si intende investigare i mutamenti in atto nel rapporto tra uomo e ambiente. Tale mappatura conterrà dati sofisticati e molteplici e al contempo risulterà uno strumento capace di attivare interesse e di facile accessibilità. La modalità operativa descritta, oltre ad essere un inedito strumento di conoscenza, potrà contribuire a promuovere la diffusione di una maggiore consapevolezza della popolazione nei confronti del proprio territorio e quindi ottenere più efficaci feedback di partecipazione creativa nella gestione delle problematiche territoriali e urbanistiche…..


XII GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 
AL  MAACK