lunedì 19 dicembre 2022

giovedì 15 dicembre 2022

i novant'anni di Latina

 

LATINA

i novant'anni




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1932_2022

novant'anni 

18 dicembre, Latina e prima Littoria, e prima ancora Quadrato ed altro ancora..  Stratificazioni nel tempo: di vita e di storie umane. 

 Una volontà politica, sociale, economica. Nel Rinascimento  fu la volta di Sabbioneta, di Pienza. Nel Seicento il dopo terremoto ci lascia  Cerreto Sannita, Ragusa, Noto. E' il  primo Novecento, con le città italiane di fondazione: un progetto urbano su un territorio da trasformare.

Il dopo bonifica dell'Agro Pontino, in un territorio alle porte di Roma fu palestra per gli architetti dell'epoca.

Fu Architettura fascista? ...razionalista o cosa?

Il dibattito è aperto.

foto javarone.


nel frattempo ....sovrapposizioni, stratificazioni
di tempo di pensieri..di culture 


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In attesa che gli storici riescano  a sciolgliere gli interrogativi ..facciamo nostro quanto detto da  Massimiliano Fuksas e riportato da  Le Monde :

"Non esiste uno stile fascista, ma solo un'architettura moderna. Si è confuso l'architetto e il fascista. Questa mescolanza di storicismo e Bauhaus era il parto di gente colta". 

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mercoledì 7 dicembre 2022

architettura_il nuovo

 





ARCHITETTURA


aula consiliare municipio di casacalenda

1982_WORKS/LAVORI


1982—Casacalenda ( Campobasso )

Comune di Casacalenda
Progettazione e realizzazione

CASA COMUNALE “AULA CONSILIARE
 MUNICIPIO DI CASACALENDA”

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https://censimentoarchitetturecontemporanee.cultura.gov.it/

arte&arte




















il nuovo




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 " L'Architettura, e non soltanto quella strutturale è un campo dove oggi occorre rischiare. Chi non rischia vuol dire che sta imitando oppure ripetendo. Se si vuole invadere un campo nuovo occorre affrontare l'ignoto". 

Sergio Musmeci  (1960)



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antonio pennacchi & i calips

 





Pennacchi & i Calips

Un amico che vive all'estero un giorno mi chiama e prima di chiudere  la telefonata mi chiede: Massimo ma tu conoscevi, hai conosciuto  Pennacchi? vedo sul web che lo ricordano continuamente.  

Ed io a lui: chi Antonio Pennacchi il vincitore del Premio Strega?  Si ci siamo conosciuti, ci siamo incrociati più di una volta...in effetti lui non amava molto gli architetti, anzi li detestava, Faceva un mischione e mandava tutti al rogo...forse non salvò neanche Massimo Rosolini che era un suo caro amico. Comunque con me lo ricordo sempre cordiale.  Era geometra e amava i geometri anche se dire questo è riduttivo...il problema che c'era e molto spesso non a torto il parlare di architettura nella nostra città significava  per lui parlare di architettura  pontino _babilonese....così la definiva.

  Antonio Pennacchi era anche quello che inveiva in occasione della Mostra Arcipelaghi d'Architettura che organizzammo con Paolo Costanzo nei Capannoni ex Consorzio Agrario nel giugno del 1997. Sul libro delle presenze inveì contro tutti: non ne salvò uno  e ricordo che lasciò per iscritto che l'intera categoria dovesse andare ai lavori forzati. Parola, più parola meno ma era questo il senso, il significato. Personaggio complesso e 

.....orgogliosamente cacciato a pedate da tutti, aveva fatto di questa sua trasversalità politica,  vicinanza umana e sociale....

Pennacchi vince il Premio Strega questi i miei auguri:

.....Ho letto la presentazione-recensione della tua nuova fatica, Canale Mussolini sulle pagine Cultura della Repubblica di Eugenio Scalfari,  ieri primo marzo e mi faceva piacere farti giungere le mie congratulazioni e gli auguri per le tappe a venire. Interessante per quanto posso dire la lettura data da Valerio Magrelli e la possibilità-necessità aggiungo io, di trasformare ...la provocazione politica in materia estetica. E' senz'altro questo uno dei percorsi utili alla costruzione dell'identità e dell'appartenenza a questo territorio. Di nuovo complimenti, andremo in libreria da Piermario a prendere Canale Mussolini, saluti Massimo Palumbo

li 02.03.10

..e lui Pennacchi qualche giorno dopo:

..grazie di tutto. Non so se meritare o meno i tuoi complimenti, io lavoro e cerco di farlo al meglio, come credo debba fare in fin dei conti ogni bravo cristiano. Poi quello che esce, esce; ed anche a te escono delle belle cose.  Libertucci è notevole. Andrebbe conosciuto di più. E' la poetica delle piccole cose, ma questo ribaltamento del monumento ai caduti - dall'alto al basso, dall'Empireo allo ctonio - è chiaramente il ribaltamento retorico dalla gloria al pianto e trova la sua primaria e più diretta fonte nelle matrici dei sepolti pompeiani. 

Comunque grazie di nuovo, tanti auguri anche a te e famiglia e in bocca al lupo,

antonio pennacchi





Dicevo che con me era stato sempre cordiale...era il 2004 e appena inaugurato il lavoro antistante la Caserma dei Carabinieri a Latina in piazza della Prefettura in ricordo dei carabinieri uccisi, i martiri di Nassyria, furono in molti a commentare. Ad un giornale arrivò il suo commento : 

.... a proposito del lavoro di Massimo Palumbo in Piazza della Libertà, di Arte Contemporanea non ci capisco un cazzo ma mi rimetto a quanto ebbe a dire mio figlio: papa' guarda un ananas di latta!

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Poi un altra volta accompagnato da un comune amico vennero a trovarmi al Palazzo della Cultura di Latina dove era in corso la personale:

....noi che non abbiamo tetti ______2012

L'attenzione sua andò ai Calips le cortecce di eucalipto che raccolte lungo i canali o in alcune parti della città dove è ancora possibile trovare degli eucalipti...rimase piacevolmente colpito ed interessato per l'omaggio che con i Calips avevo fatto al territorio...



Questo il mio Antonio Pennacchi. 
Una cosa in particolare ricordo di lui : In uno degli incontri si parlava di Latina e del nostro rapporto con la città, col territorio, lui invitava a scrivere.  Diceva che ognuno di noi doveva confrontarsi con lo scrivere e nello specifico saper raccontare la città e le storie della città... 
Sempre lui aggiungeva: .....scrivere significa aprire le porte dei ricordi, alla memoria e di conseguenza dare il contributo alla costruzione di una memoria collettiva...


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martedì 29 novembre 2022

architettura





architettura


ilbottachecipiace
2022

architettura

 





l'architettura


richard meier

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2022

presentazione teatro basilico 2022




roma 

teatro basilica

associazione culturale tra le volte

16 giugno 2022





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"... Ma il volume è anche la storia di un visionario che si intreccia con altri a quelle di un luogo, condividendone l’antica utopia che non si estrinseca solo nel museo a cielo aperto ma diventa propulsione di un “caso” unico: l’associazione Kalenarte di Casacalenda è stata infatti premiata più volte per “la capacità di creare, con l’ausilio dell’Arte Contemporanea, un vivace dialogo con i luoghi e con gli abitanti ma anche di sviluppare e sostenere un turismo esperienziale, e non consumistico, di tipo nuovo e più sostenibile”. ( Lucia Krasovec_Lucas ) 




lunedì 28 novembre 2022



...per gli amici di Latina, un anno dopo l'uscita ed è possibile trovare il libro da Feltrinelli .




 

maier

 







maier

 




la mia fiamma, 

è rossa in occasione della giornata contro la violenza 

photo by javarone

domenica 27 novembre 2022

Censimento nazionale architetture italiane secondo Novecento_3


SPAZIO PUBBLICO

ARCHITETTO MASSIMO PALUMBO

"piazzetta degli scacchi, omaggio a Franco Libertucci"

1992


Casacalenda_ Campobasso

Massimo Palumbo


1989- 1992
Spazio pubblico
"piazzetta degli scacchi, omaggio a Franco Libertucci"

Censimento nazionale delle architetture italiane del secondo Novecento nella Regione Molise.
L’individuazione delle architetture e delle aree urbane è stata effettuata secondo la metodologia definita dalla DGCC (art. 4,CdR). 

.....La ricognizione ha cercato inoltre tra le architetture di interesse comune di maggior pregio architettonico e storico culturale per la Regione. Casi di notevole interesse non soltanto dal punto di vista formale del linguaggio architettonico, infatti, rivestono un ruolo conformativo determinate sul paesaggio urbano, territoriale e sociale. Il presente aggiornamento tiene conto dei risultati della ricerca archivistica effettuata presso gli Enti preposti e gli studi professionali degli stessi autori, rispetto all’elenco precedentemente prodotto in data 16/07/2022. 




" piazzetta degli scacchi " 
adiacente al
Palazzo Comunale di
 Casacalenda 
(1989-1992) 

Dalla relazione illustrativa del progetto. 

“La scacchiera“. Lo spazio è un luogo abbandonato adiacente al Palazzo Comunale; l’occasione quella di bonificare un area centrale, creare un accesso secondario  ma altrettanto importante e significativo agli uffici comunali, ingresso utile anche ai portatori di handicap.
Il progetto è parte integrante di una progettazione più vasta che l’Amministrazione Comunale di Casacalenda mise in essere intorno agli anni 1988-1990, che va sotto il nome di Arredo urbano.
Il progetto della “Piazzetta degli Scacchi”, è l’occasione che si pone al progettista impegnato nella ricerca del “genius loci”  ed è anche  occasione per un omaggio a Franco Libertucci artista e scultore, nativo di Casacalenda, che negli ultimi anni di attività pensava di realizzare veri scacchi a dimensione umana da giocare e da realizzare in bronzo o alluminio. Pensava a pregiatissimi parallepipedi a base quadra. 
Il tutto come da progetto derivavano dalla scomposizione di un più grande cubo dove si trovavano incastrate le figure. 
...Re Regine, Alfieri Torri, Cavalli si raggruppano da prima selezionandosi cioè 4 pedine di ogni figura compongono un cubo, poi nella mischia, i lottanti  sui scontrano ricostituendo il cubo che appare ora con forme diverse. I pedoni, ulteriori sottomultipli delle figure , intervengono numerosi a combattere la battaglia...”
Il luogo dello scontro è la “Scacchiera” e può trasformarsi nello spazio–città. E’ stato per me progettista di quel microspazio occasione per intervenire in modo discreto, minimale. Inserirsi e non disturbare l’ambiente, il luogo. Ma anche occasione per rendere omaggio ad un grande artista. Con gli scacchi si sarebbe conclusa, e purtroppo non è stato, la partita mai terminata fra Libertucci e lo spazio. 
“La Scacchiera”  come vuoto, come spazio, dove spazio è tempo, tempo è luogo, luogo è memoria. 

Il progetto evidenzia il suo programma sulla base di relazioni dialettiche con l'ambiente e si propone come fine quello di determinare sia i principali rapporti fra volumi edilizi, che la elaborazione di un linguaggio non in contrasto con quello dell’ambiente in cui si inserisce, ma che in qualche maniera assecondi e lo reinventa. 

IL PROGETTO. 
Individuare dei percorsi, delle trame, dei tracciati, con l'intento di creare un tessuto connettivo capace di ricucire le diverse situazioni, le emergenze, i segni, i simboli di ieri e di oggi. Questo è stato sin dall'inizio, l'obiettivo che ci si è posti. 
L’Arredo Urbano, non come “Maquillage” fatto di panchine od altri oggetti da stendere sul territorio, ma un’occasione irripetibile per valorizzare il momento progettuale per una storia della comunità, in parte scritta, sui muri, sopra i selciati, nei vicoli, sulle pietre ed in parte da scrivere, lungo questi percorsi individuati, con il coinvolgimento di tutta la comunità. 
"La storia della comunità, la storia di tutti i giorni, fatta di piccole e grandi cose: la storia del microcosmo quotidiano: la terra, l'acqua, il sole, la luna, il cielo, la storia che ci racconta il vivere quotidiano fatto di lavoro, di svago; la storia raccontata dai simboli, dai segni; la civiltà contadina, di ieri e di oggi; l'emigrazione di ieri e di oggi; i suoi drammi, i dolori, le lacerazioni, le speranze... 
Sono questi i momenti significativi che appunto lungo questi percorsi ideali potrebbero essere raccontati, coinvolgendo la comunità intera a scrivere la propria storia sui muri, sulle pietre di questi percorsi. 
"Arredo Urbano"...... allora, come momento importante per ridisegnare il proprio habitat; ridisegnarlo anche per tessere separate tra loro, ma facente parte di un discorso unitario, ricucito appunto da questi "percorsi ideali” e reali. In quanto strade vere che collegano le emergenze del territorio. 
Ed è appunto lungo queste vie, lungo questi percorsi, che troveremo dei luoghi, dei NODI, dei punti focali di interesse particolare cui andremo di volta in volta ad inserire o ricercare dei significati da dare o da rievocare. In questi NODI troveremo un segno, un simbolo, un murales, una scultura, una fontana o altro, capaci a darci la lettura di uno stralcio di vita della nostra comunità. 

Aprile1989.
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Nota: l’anno dopo, il  1990 è l’anno di Kalenarte . Dal 1992 si comincerà  a parlare di Kalenarte come Museo all’Aperto, poi dopo sarà il MAACK.  


https://stagecensimento.cultura.gov.it/ricerca-opere
https://stagecensimento.cultura.gov.it/scheda-regione?regione=Molise









2022